Capitolo Sei

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Caleb

Ci incamminiamo per le strade del quartiere delle spezie, passando per vicoli secondari, attraversando il ponte che ci riporta al quartiere della moda, per percorrerlo tutto fino ai quartieri alti. Alla fine degli ultimi, si trova una grande zona verde chiamata Prati di San Myshuno, ed è lì che sto portando Kayla.

Nel frattempo ci intratteniamo ancora disquisendo su vari argomenti. La serata è piacevole e la sua compagnia è deliziosamente dolce. È una giovane donna interessante, brillante e davvero molto bella. È difficile non interessarsi ad una creatura così completa.

L'aria è fresca e noto che, di tanto in tanto, rabbrividisce.

«Senti freddo? Posso offrirti la mia giacca?»

«Grazie, sei molto gentile. Tu non hai freddo?»

«No, non sento freddo. Porto la giacca più come ornamento, sotto il braccio.» Le dico sorridendo mentre le poso la giacca sulle spalle.

Lei sorride e si sistema meglio la giacca.

«Beh ti ringrazio allora, sei proprio un gentiluomo!»

«Diciamo che conosco le buone maniere...» le dico sorridendo.

«Non è una cosa da tutti, forse per questo mi stupisce.» Conclude ridendo.

Siamo ormai arrivati all'entrata del grande parco, immersi nel verde e nel silenzio, lontani dal rumore della città.

«Eri mai stata qui?» Le domando.

Lei, dalla sua espressione meravigliata, immagino che sia la prima volta che mette piede da queste parti.

«Ma è bellissimo! No, non ero mai stata qui, né dalle parti dei quartieri alti, nonostante confinino con il quartiere dove vivo.»

«Allora sono contento di averti fatto scoprire questo angolo di meraviglia, in mezzo alla metropoli.» Le sorrido dolcemente mentre ci addentriamo nel parco.

«Grazie Caleb per questa splendida serata, davvero!» Arrossisce dolcemente mentre mi guarda sorridendo.

«Non devi ringraziarmi, è un piacere passare del tempo con te!» Concludo avvicinando la mia mano al suo viso, per spostarle una ciocca di capelli, scivolata dalla coda alta, portandogliela dietro l'orecchio.

Lei sospira e diventa ancor più rossa. Sento il suo cuore battere forte. Forse si aspetta qualcosa che non sono certo di poterle dare.

Allontano la mano, delicatamente e mi discosto da lei, quanto basta per non sentire il suo respiro su di me.

«Vieni, andiamo a sederci vicino la fontana...» la invito, poi, tornando in me.

Noto una leggera punta di delusione nel suo sguardo ma mi sorride e mi segue.

Mi siedo e lei si affianca a me. Alzo gli occhi al cielo e noto che sopra di noi, c'è una lucente e brillante luna piena a farci da spettatrice.

Anche lei alza gli occhi.

«È davvero bellissima la luna, questa sera!»

«Sì, è vero!»

Kayla abbassa di nuovo il capo ed io seguo il suo sguardo.

«Mi sembri pensierosa...»

«In effetti, stavo pensando...»

«A cosa?»

«Stavo pensando a te...» è arrossita di nuovo.

Le prendo la mano, poggiata sulla gamba. Lei mi guarda, uno sguardo profondo, che vale più di mille parole.

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