17 settembre

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" Sono venuto per l'appuntamento." inizia " Vengo in questo posto ogni pomeriggio da quando mi sono trasferito. Mi rilassa. Poi, visto che ero in anticipo, ho deciso di fare una piccola passeggiata nel bosco. E poi...senti Maria, io non sono come gli altri, non sono normale. Mi dispiace se tu pensavi che noi due avremmo potuto avere una storia ma non posso. Non ti meriti un ragazzo come me. Sei una ragazza così dolce. "

" Ma perchè non ti ritieni uno "normale"?? Sei molto carino e mi piaci, tanto. Qualunque difetto tu abbia non mi interessa."

" Ok" Prende un bel respiro e poi mi rivela la sua "diversità". " Ehm, io sono....sono...SONO CIECO!" Quasi lo urla, mi fa un pò paura. " Avevo paura che non avessi più voluto vedermi se te lo avessi detto. Ma ora più anche non parlarmi più, lo capirò."

Gli prendo il viso tra le mani e lo rassicuro.

" E con questo? Non mi interessa che tu sia cieco o no. Per me potresti anche essere muto, zoppo e sordo. Non mi interessa. Mi piaci e sei il primo ragazzo che mi invita ad uscire. Tutti hanno dei difetti ma anche dei pregi. Ma che ci faceva il tuo cappello insanguinato sul sentiero?"

" Ho sbattuto contro un ramo e mi sono tagliato una mano. Poi mi sono perso, non capivo più nulla, Ero completamente disorientato. Scusa per l'appuntamento. Ti giuro che la prossima volta andremo in un posto meno "pericoloso"" aggiunge con un sorriso.

Torniamo a casa sua. Raccontiamo a sua madre del ramo "birichino" e così andiamo in camera sua. Gli pulisco la ferita. E poi parliamo di lui, di me. Ma non gli dico della mia obesità. So che sbaglio e sembro cattiva a dirlo, ma approfitto del fatto che lui non mi vede. Per me è come un muro tra noi, ma non voglio buttarlo giù. Meglio se non mi vede. Poi non vorrebbe più uscire con me. 

Al di là dei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora