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Lo sbattere della matita sul banco risultava fastidioso per tutti i ragazzi presenti in classe.
L'ora di verifica rigorosamente a sorpresa del professore Aizawa era iniziata da poco, ma Bakugou non riusciva a concentrarsi poiché i suoi pensieri erano fissi su un altro argomento.

Di tanto in tanto gli cadeva l'occhio sul banco vuoto di Eijirou e continuava a battere la matita sul tavolo senza sosta in preda ai nervi.
Sero, notando che il suo amico cominciava a scaldarsi, alzò la mano. «Scusi professore Aizawa...»
Quest'ultimo strisciò col suo sacco a pelo fino al muro mugugnando un "Cosa c'è?" intento a trovare la posizione adatta per un pisolino.
Il ragazzo a quel punto chiese: «Professore, se Kirishima è assente potrà recuperare la verifica?»

Aizawa aprì un occhio solo e con molta tranquillità gli rispose: «Certo, e a proposito di Kirishima...»

Tutta la classe staccò lo sguardo dal foglio e ascoltò attentamente le istruzioni del professore.

Quindi è stato colpito da un virus e dobbiamo stargli alla larga perché potrebbe essere contagioso... Idiozie.

Bakugou in men che non si dica, diede un'occhiata a tutte le domande del test e in dieci minuti lo finì completamente. Posò il foglio sulla cattedra, e disse: «Sto andando al bagno.» sotto lo sguardo stranito di tutti i presenti, chiuse la porta alle sue spalle e si diresse invece verso le macchinette.

Il ragazzo non poteva smettere di pensare a ciò che Aizawa avesse detto, inserì gli spiccioli e attese la sua aranciata

Che stronzata, ho bisogno di qualcosa di fresco da bere.

Aprì la lattina e si mise accanto al distributore.
Sbuffò portandosi una mano fra i capelli.
Sorseggiò la sua bibita fresca e con tanta nonchalance tornò in classe.

Una volta finite le lezioni gli altri ragazzi si diressero verso il dormitorio, mentre Bakugou e Todoroki andarono nelle rispettive agenzie di tirocinio.
Il biondo era abbastanza seccato, sarebbe dovuto andare da Kirishima ma se saltava un altro giorno di lavoro lo avrebbero buttato fuori.

Alla fine il pomeriggio risultò abbastanza noioso, come al solito non c'era nessuna attività di malvagi in giro. Dopo aver concluso la giornata i due ragazzi si misero in marcia per tornare al dormitorio, ma il biondo si fermò di colpo e cambiò direzione. Una volta arrivato ad un piccolo parco nelle vicinanze della struttura, si mise a sedere su una panchina.

Ho bisogno solo di un attimo di pace.

Passarono alcuni minuti, Bakugou stava lì ad ascoltare la sua band metal preferita ed era assopito nei suoi pensieri. Qualcuno poi arrivò.
Timidamente una mano si avvicinò e con il dito andò a picchiettare delicatamente la spalla del ragazzo.
Quest'ultimo staccò la musica e si tolse le cuffiette, si mise un po' più in là in modo tale che la ragazza si poteva sedere.

«Cosa vuoi?» chiese freddo lui.
Mina gli si accomodò vicino. «Come mai non ti sei spaventato? Come hai fatto a capire che ero io?» le sorrise.
Il ragazzo alzò il telefono e le indicò lo schermo nero.
«Ah... Comunque, sono passata per parlarti. Sempre se per te va bene.»

Avevo bisogno solo di un po' di pace, avevo...

Katsuki sbuffò, ma notando il tono ansioso dell'amica alla fine annuì.
«Di cosa volevi parlarmi?»
Lei prese un respiro profondo.
«Di Eijirou ovviamente. Dopo quello che hai detto tu la scorsa sera, mi rendo conto di essere stata una pessima amica. Io ci sono sempre stata per lui, lo sai benissimo anche tu, ma è l'ultimo anno e sono troppo in ansia. Ho paura di non farcela e sto cercando di dare il meglio di me in tutto, sforzandomi di giorno in giorno.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 11 ⏰

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Don't be afraid, I'm right here. ~ KIRIBAKUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora