03. Lucia

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Capitolo 03: "Lucia"

Mi volto. Un passo e crack.
Sento il cuore pesante, si incrina e poi si frantuma definitivamente in mille pezzi.
Intorno a me la musica non è più udibile.
La vista si appanna a causa delle lacrime che mi stanno invadendo gli occhi.
Non posso crederci. Non voglio crederci.

Perché mi stai facendo questo?

Le lacrime scorrono lungo le mie guance.
Federico. Il mio Federico.

Vorrei urlare, ma non ci riesco.
Il modo in cui la stringe tra le sue braccia, il modo in cui preme le sue labbra sul quelle di lei.

Corro via.
Raggiungo gli altri, con le lacrime agli occhi e la rabbia che sta prendendo il sopravvento.

Me la pagheranno cara.

«Voi lo sapevate?» urlo.
«Chloe che è successo?» Elia scatta in piedi e cerca di avvicinarsi a me. Faccio un passo indietro, allontanandomi.
«Voi lo sapevate che Federico sta con un'altra» dico singhiozzando.
«Chloe per favore calmati» Alba si alza dal suo posto, ma non le permetto di avvicinarsi a me.
«Era questa la ragione per cui eravate così strani. Sapevate che era qui con lei, dovevate dirmelo» strillo.
«Alba ha ragione, dovresti calmarti» è Elia a parlare e lo guardo con odio.
«Calmarmi? Ti ho chiesto la verità non più di dieci minuti fa, mi hai guardata negli occhi e mi hai detto che ero paranoica e che non c'era nulla che non andasse bene» dico arrabbiata.

Laura mi tiene una mano sulla spalla e sussulta al mio urlare.

«Che razza di amici siete?» le lacrime scorrono ancora copiose sulle mie guance.

Mi volto e corro via.
Cerco un posto in cui poter sfogare la mia rabbia e la mia frustrazione.

«Chloe aspetta» tenta di fermarmi Laura.
«Non è colpa tua, scusami Laura, ma ho bisogno di stare sola, torna da Noah» le dico.
Lei annuisce e mi accarezza dolcemente una guancia.

Così corro in bagno.
Chiudo la porta dietro le mie spalle e scoppio a piangere.

Cosa mi aspettavo? Di trovalo qui ad aspettarmi a braccia aperte? Di vederlo e scoprire che tra di noi fosse rimasto tutto uguale? Che stupida che sono stata a crederci veramente.

Osservo la mia figura allo specchio.
Il trucco è colato insieme alle lacrime.
Sono tutta sporca di mascara. Gli occhi rossi.

Apro il rubinetto dell'acqua e strofino il viso, rimuovendo tutto lo sporco.
Respiro profondamente.
Sento il panico salire e non posso permettermi di sentirmi male adesso.

La porta si apre. Il mio sguardo scatta e vorrei sprofondare.
Tra tutte le persone che potevano entrare, è entrata proprio lei. Se è uno scherzo non è per niente divertente. Se è una candid camera uscite le telecamere.

Sembra quasi non fare caso a me, mentre mi affianca e apre l'acqua.

Resto ad osservarla. È schifosamente bella.
La sua cascata di capelli castani si muove setosa.
Il suo viso delicato non ha accenno di trucchi o altri prodotti, fatta eccezione per un filo sottilissimo di mascara. Le lentiggini chiare che le disegnano il viso. Sembra una Dea.

Chiudo gli occhi. Porto una mano sul cuore che non accenna a fermarsi. Il respiro si fa irregolare.
Non riesco a prendere aria e inizio a boccheggiare.

«Ehy ti senti male?» il suo sguardo scatta su me. Perfino la sua voce è bella da far schifo.

Si avvicina a me e mi poggia una mano sulla schiena.
«Non toccarmi» mi allontano, quasi scottata.

L'intervista • Come tutto è cambiato || F.CDove le storie prendono vita. Scoprilo ora