Finalmente è arrivato il giorno. Oggi ritorno a scuola.
Anche se ieri io e Diana siamo state molto tempo in chiamata, non le ho detto nulla sul mio ritorno a scuola e quindi credo che si stupirà oggi vedendomi nel nostro solito posto. O almeno quello era il nostro solito fino alla quarta superiore, cioè fino a quando sono andata a scuola l'ultima volta. Ho fatto l'incidente a fine luglio, e da quel mese non ho più rivisto la mia migliore amica e gli altri amici del nostro gruppo. Lo psicologo credeva che vedere mia madre una volta a settimana avrebbe portato a dei miglioramenti, quindi la potevo vedere almeno un giorno intero a settimana (questo dal terzo mese in poi), ma non credeva lo stesso per i miei amici. Le ultime persone con cui ho parlato da vicino prima dell'incidente sono state loro, e rincontrale durante il periodo di guarigione, avrebbe potuto portare dei problemi per la terapia. Sinceramente volevo tornare al più presto alla normalità, non perché lì i vari organizzatori non trattavano bene me e gli altri ragazzi, ma per il semplice fatto che la mia stupida routine mi mancava e anche molto. Quindi non volevo mettere a repentaglio tutto il mio percorso a causa di un incontro con i miei amici, i quali potevo rincontrarli anche dopo il mio percorso. Tanto il rapporto non cambia, e loro capiranno il motivo del mio allontanamento.
Il punto di incontro è la panchina che si trova più vicino all'ingresso secondario. Se prima era il punto di incontro solo mio e di Diana, nel quarto anno in realtà è diventato il luogo di tutto il nostro gruppo di amici. Il gruppo è formato da me, Diana, Stefano, Marta e Enrico. Appena vedo una ragazza dai lunghi capelli rosa e che indossa una maglietta a maniche corte che arriva fino a sopra all' ombelico e un jeans nero, capisco che molto probabilmente ho appena trovato Marta. Lei è sempre stata una persona che sente caldo anche nella stagione invernale. Infatti non so come riesce a stare ad inizio Novembre con una maglietta a maniche corte. Decido di farle uno scherzo e di mettere le mani nei suoi occhi, sperando veramente che sia lei e che non abbia fatto una figuraccia ancor prima di ricominciare a prendere le lezioni. Ma appena sento la prima frase che dice capisco che lei, non solo ovviamente per il suo tono di voce, ma soprattutto per il tipo di frase che ha detto.
" Suppongo che tu non sia un alieno che mi voglia rapire e portare su astronauta, per poi fare degli esperimenti su di me e creare un esercito di robot con le mie sembianze. Quindi, se non sei un alieno, e visto che ho un occhio molto attento credo di aver visto un anello che ho già visto sul dito di un'altra persona, due sono le cose: o sei il rapitore di Sole, oppure sei Sole. Spero vivamente che sia la prima perché a dire la verità non riesco più a sopportarla e questo allontanamento da lei mi ha fatto capire ancora di più quanto sia noiosa" dice cercando di non ridere. Ma alla fine non riesce a contenere il sorriso, mettendo in mostra così la sua fossetta, che io reputo adorabile. E lei lo sa anche, non so quante volte gliel'ho detto.
Alle sue parole, rispondo dandole, dopo aver finalmente tolto le mie mani dai suoi occhi, una leggera spinta e abbracciandola.
"Qualcuno sa che sei tornata a scuola?" dice, senza interrompere il nostro abbraccio.
"In realtà no. Volevo fare una sorpresa"
"Allora vieni a salutare gli altri prima che suona la campanella e dobbiamo separarci. Poi mi dovrai raccontare tutto quello che è successo in questi mesi." detto questo, mi prende la mano e con un passo molto veloce, ci dirigiamo verso la "nostra" panchina.
"Mettiti dietro di me, tanto sei bassa e non ti vedono" sussurra e dopo aver detto ciò, alza la voce per attirare l'attenzione degli altri e dice "Ragazzi, guardate chi è tornata"
Dopo quelle parole, si sposta e ora tutti gli sguardi sono puntati su di me. E io, con attenzione, osservo tutti i ragazzi del gruppo e penso quanto mi sia mancato il nostro semplice incontro prima delle lezioni. "Non ci credo, non ci posso credere. Finalmente sei ritornata sorella". dice Stefano venendo nella mia direzione con le braccia spalancate, segno che mi sta per dare un abbraccio. Ma quando arriva davanti a me, cambia direzione e va ad abbracciare Marta e dice con un tono scherzoso "Ovviamente stavo parlando della mia fantastica fidanzata. Mica di te". Come risposta gli do una spinta con la spalla e mimo con la bocca "stronzo". "Mi sei mancata anche tu stronza" Mima Stefano, con un braccio che circonda ancora il fianco di Marta. E solo ora mi ricordo delle parole di Stefano.
"Fidanzata?" dico cercando di non urlare come una pazza. Io sono sempre stata una sostenitrice della loro coppia ma vederla realizzare è qualcosa di inaspettato. "Si, Stefano mi ha rapito e mi ha obbligato a fidanzarmi con lui. Sai, dovevo per forza accettare, se no facevo una brutta fine" dice Marta e le ultime due parole le accompagna con il gesto della linguaccia fuori di lato, come simbolo di morte. "Tra poco iniziano le lezioni, però poi mi dovete raccontare tutto." dico con tono calmo.. ma a chi voglio prendere in giro. Sono troppo felice per loro due. Sentendo le mie parole, Marta rotea gli occhi e Stefano mi fa l'occhiolino. Quante cose mi dovranno raccontare quei due. "Secondo voi dobbiamo svegliare Enrico dallo stato di trance in cui è entrato?". Solo dopo aver sentito quelle parole, volgo tutta la mia attenzione in Enrico, dato che prima era tutta puntata sui due piccioncini. Stefano è li fermo che mi continua a fissare senza dire una parola. Ha dei pantaloni beige e una maglietta nera. Oggi non porta gli occhiali quindi deduco che abbia messo le lentine. I suoi capelli sono di un castano più chiaro di come me li ricordavo e i suoi occhi marroni sono più scuri perché non illuminati dal sole. "Hai visto un fantasma?" dico guardandomi in giro. "Sei tornata" dice Enrico, e dopo aver detto ciò, mi abbraccia. "Mi sei mancata così tanto, non potevo più sopportare i due insieme. Non fanno che battute di pessimo gusto" . Sentendo le parole di Enrico, guardo i due piccioncini che stanno imitando una scena. Enrico è girato di spalle e non può vederli, ma io li vedo molto bene. Stanno imitando me e Enrico. Marta imita me mentre Marco imita Enrico. Lui le manda un bacio volante e lei lo prende, per poi distruggerlo. La scena mi fa ridere ma cerco di trattenermi. Io ero innamorata di Enrico fino a Natale dello scorso anno, ma poi ho lasciato perder quando ho capito che i realtà lui non provava nulla per me e a fine Novembre si era fidanzato con una ragazza bionda alta con gli occhi azzurri e le lentiggini.. ero parecchio gelosa. E ho pianto molto. Per una settimana intera, ogni pomeriggio dopo la scuola. Così ho capto che dovevo lasciare perdere. Se nei primi mesi non è stato così facile, poi sono migliorata. Non avevo la volontà di iniziare una relazione però sono stata bene. Non ho più pianto per lui. Ad Aprile di quest'anno Enrico si è lasciato con quella ragazza e i due piccioncini, che sono qui davanti a me, mi dicevano che la causa ero io. Lui si era innamorato di me. Io non ci credevo e nemmeno ora ci credo quando i due continuano a dire che lui continua a provare qualcosa per me. Ormai non sono più interessata a lui.. e a dire la verità, mi interessa qualcun altro. Spero di rincontrare questo qualcun altro, per guardarlo di nuovo negli occhi e chiedergli attraverso lo sguardo perché ha fatto una delle cose che mi spaventa. Perché l'ha fatto. "Molto emozionante questo abbraccio, ora penso che sia arrivato il momento di andare in classe perché tra pochissimo suonerà la campanella". E proprio quando Marta dice queste parole, la campanella suona. È un vero e proprio orologio umano. "Aspettate. Ma Diana?" chiedo, cercando con lo sguardo la mia migliore amica. "Quella stronza" dice Marta. Come risposta a quelle parole, Stefano le da un pizzicotto sul fianco per farle moderare i termini. "Che c'è? ho solo detto la verità. Devi sapere che quella grande amica, ha deciso di non venire più qui ogni mattina da quando tu non sei più ritornata a scuola. Le avevo scritto ovviamente perché ero preoccupata, e sai che ha fatto? Mi ha risposto dopo due giorni, scusandosi di non aver visto i messaggi e inventando la colpa della scuola. Troppo impegnata con la scuola per rispondere ad un'amica. L'ho cercata fuori scuola, fuori la classe e nei bagni. Ma le poche volte che l'ho vista stava sempre insieme allo stesso ragazzo. Che ti devo dire, si sarà fidanzata e preferisce il suo bad boy invece di stare con gli amici." "Un ragazzo? Ieri l'ho sentita al telefono e non mi ha parlato di alcun ragazzo" dico cercando di ricordare se ieri ha mai menzionato il nome di un ragazzo, ma nulla. Non mi ha mai parlato di un ragazzo. Forse perché ero appena ritornata e non voleva parlare di lei. Può essere.."Forse è una relazione con un ragazzo che appartiene ad una gang." dice Stefano. Marta con un tono per niente calmo a Stefano, dicendo " Ma quale gang. Quella stronza è cambiata da quando hai fatto l'incidente. Non ne voglio sapere più niente di lei e di tutto il personaggio che si è creato. La ragazza misteriosa non fa per lei, è meglio che inizia ad imparare un altro copione." .Dette queste parole, Marta ci supera e se ne va in classe, ignorando le ripetute volte che il fidanzato la chiama per ottenere la sua attenzione, ma invano. Enrico, che è stato tutto il tempo in silenzio, decide di dire la sua riguardo Diana. " Marta ci è rimasta molto male quando Diana ha iniziato a non risponderle e a far finta di non vederla. Ha ragione Marta, si è comportata molto male con tutti in un momento di shock che ha colpito tutti e non solo lei. Dopo il tuo incidente nel gruppo non c'era più la stessa armonia, tutti noi puntavamo la colpa dell'incidente sull'altro e questo non ha fatto altro che allontanarci. L'ultima volta che abbiamo litigato è stata l'ultima volta che Marta ci ha rivolto la parola. Ci aveva detto che noi non capivamo, che non siamo andati a fondo sulla questione e che in realtà noi non ci interessavamo di lei e di cosa lei stesse passando. Paio di giorni dopo, Marta mandò un messaggio sul nostro gruppo con un orario e un luogo. L'unica che non si presentò fu Diana. Quell'incontro doveva simboleggiare il nostro riconciliamento, infatti Marta fece un discorso che riuscì a far piangere anche Enrico. Enrico non piange mai, e lo sai. Marta si preoccupò molto dell' assenza di Diana a quell'incontro quindi la contattò molte volte e cercò di avvicinarsi a lei a scuola. Il resto già te l'ha spiegato lei. Non sappiamo cosa sia successo, ma dopo l'incidente Diana è cambiata, almeno con noi. Se vuoi cercare di parlare con lei, provaci ovviamente. Ma io e gli altri non ti possiamo aiutare, per lei è come se noi fossimo invisibili e sinceramente non riusciamo più ad accettare il suo comportamento nei nostri confronti.". Enrico non aspetta nemmeno la mia risposta e mi lascia da sola in mezzo al corridoio, immersa nei miei pensieri e cercando di capire perché Marta ha cambiato il suo comportamento nei confronti degli altri in maniera così drastica. Visto che siamo in classe insieme, cercherò di scoprire cosa è successo.
ANGOLO AUTRICE
Buongiorno a tutti,
come vi sembra il seconda capitolo?
Per ora c'è un personaggio del gruppo di Sole che preferite?
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LA VERITÀ NASCOSTA Una verità omessa può far più male di una bugia detta
JugendliteraturSono passati cinque mesi dall'incidente che ha coinvolto Sole. Cinque mesi che è stata lontana da casa, dalla sua famiglia e dai suoi amici. Ma finalmente può ritornare alla sua vita quotidiana e cercare di lasciare alle spalle il ricordo dell' inci...