I.DOPO I CINQUE MESI

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Sono passati 5 mesi dall'incidente. Cinque mesi in cui ho dovuto fare un bel soggiorno in ospedale, dallo psicologo e in una casa "aiuto ragazzi". Cinque mesi, dei quali quattro, dopo essere "guarita" fisicamente,  infatti sono stata ospitata in questa casa, nel quale c'erano ragazzi più meno della mia età che hanno subito un trauma e che si sono trovati come me in questa per cercare di diminuire, tramite il metodo della "socializzazione", il dolore psicologico che il trauma di ognuno di noi ci ha portato. Era un posto accogliente a dir la verità. C'era comunque un programma da seguire. Ogni giorno avevamo un'ora di circle time riguardo argomenti che venivano decisi il giorno stesso dagli organizzatori, un incontro ogni due giorni con lo psicologo ( se avevi la necessità potevi comunque richiedere delle sedute in più), la mensa era aperta quasi tutte le ore e le macchinette 24 ore su 24 ore. I capi di quest'ente non hanno richiesto molto denaro, anche perché il loro obiettivo è quello di aiutare ragazzi che hanno subito un forte trauma e cercare quindi di fermare quest'ultimi a fare atti imprudenti, però è inevitabile che i nostri genitori o tutori debbano pagare almeno una piccola somma di denaro in cambio di tutto ciò che l'ente ci offre per sopravvivere. Sono stata solo quattro mesi ma alcuni ragazzi sono usciti prima, altri dopo e altri ancora sono ancora lì. Dipende ovviamente dal tipo di percorso e dalla persona.. Per fortuna, ci aiutano anche a recuperare quello che abbiamo in programma da fare a scuola e quindi ritornare a scuola non del tutto "sprovvisti". Ovviamente le lezioni non sono obbligatorie, infatti all'inizio non riuscivo nemmeno a seguire i primi dieci minuti perché perdevo l'attenzione e pensavo solo all'incidente. Con il tempo però sono riuscita a seguire la lezione senza riflettere a lungo su ciò che era successo. Era un traguardo per la mia terapia, un importante traguardo. 

Ormai, sono passati i cinque mesi, e oggi sono tornata a casa di mia madre. Mi era mancata moltissimo la mia casa, la mia camera da letto ma soprattutto mi è mancata moltissimo mia madre e mio fratello, il quale però ora sta a Londra per girare il suo primo film. Anche se è lontano da casa , ci sentivamo spesso via telefono prima dell'incidente però si sa.. vederlo da vicino è un'altra cosa. 

Domani finalmente torno a scuola, dopo cinque mesi che non vado. Non sono popolare o qualcosa del genere ma l'ambiente scolastico mi è sempre piaciuto. Ho pochi amici stretti e con i miei compagni di classe ho sempre avuto un rapporto basato sul rispetto e sull'educazione. In poche parole, non posso proprio lamentarmi. Oggi, dopo tanto tempo che non sentivo la mia migliore amica Diana, l'ho chiamata e dopo averle detto in modo molto riassuntivo quello che è successo in questi mesi nel centro, mi ha detto che sono diventata molto conosciuta anche nelle altre classi per l'incidente. L'incidente è stato l'argomento principale nel quotidiano e sono stati fatti anche dei servizi in telegiornale, almeno così mi ha raccontato la mia migliore amica, e sinceramente non riesco a capire tutto questo interesse da parte dei giornalisti e dei conduttori nei confronti di un'incidente. Gli incidenti succedono, e alcuni volte, per sfortuna, nessuno riesce a salvarsi. Quindi perché tutta questa attenzione?..

In questi cinque mesi, non ho potuto leggere i giornali e nemmeno vedere la televisione a causa dei vari servizi che sono stati fatti sull'incidente. E se devo dire la verità, sono molto sollevata di ciò. Leggere o sentire ciò che mi è successo, avrebbe solo rallentato il mio percorso e quindi la mia guarigione. Non nego che sono curiosa di leggere cosa hanno scritto di me e dell'incidente in generale, ma anche il mio psicologo ha detto che è meglio non farlo per ora e rimandare ciò dopo un anno o almeno quando mi sentirò pronta, e lo so anche io che ora non sono pronta. Anche la mia migliore amica e mia mamma concordano con lo psicologo. Meglio non leggere o sentire le notizie sul mio incidente per ora, poi si vedrà.

Ho paura di cosa gli altri domani diranno di me a scuola? Si, ma voglio tornare a scuola e la mia paura dovrò superarla.. ed è vero che solo oggi sono tornata a casa però voglio tornare a scuola, voglio rivedere la mia migliore amica e i miei amici del gruppo. Voglio vedere i miei professori, voglio vedere se finalmente sono riusciti a creare un club del libro e voglio vedere se i ragazzi che ho incontrato in questi cinque mesi sono ritornati a scuola. Si, perché ho scoperto che alcuni ragazzi del centro frequentano la stessa mia scuola e io non li ho mai visti. Non è nemmeno molto strano a dir la verità. Io ero abituata a stare tutte le ore in classe, senza uscire nemmeno nei dieci minuti di pausa che ci concedono. Ma ora mi sono promessa di uscire nelle pause e di rincontrare i ragazzi che ho conosciuto lì. Martin, Lea, Ecate, Luigi. E forse Micheal.. anche se non so  se sia una buona idea rincontrarlo. Non dovrei volerlo incontrare, ma in fondo io lo voglio rincontrare... voglio sapere la verità, voglio sapere perché mi ha fatto così male quando pensavo che in realtà provasse qualcosa per me. O forse mi sono sognata tutto.

ANGOLO AUTRICE

Ciao a tutti! 

Questo è il primo capitolo ed ha la funzione di "introduzione" e di "riassunto" dei cinque mesi. Ci saranno altri capitoli in cui approfondirò di più quei cinque mesi.

Per ora cosa ne pensate? Vi sta piacendo?

LA VERITÀ  NASCOSTA Una verità omessa può far più male di una bugia dettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora