Capitolo 2

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Il Paradise Club è sempre stato uno dei locali più frequentati di Boston ma, da quello che sto vedendo, con la nuova gestione ha fatto senza ombra di dubbio passi da gigante. La gente all'esterno si accalca per entrare e si distribuisce in una fila chilometrica.

«Cristo Elly e tu che volevi anche dire di no.»Commenta Vivienne con gli occhi che le brillano dalle molteplici emozioni. L'interno è elegante e moderno con divanetti in pelle bianca che fanno contrasto con le pareti scure. Niente male devo dire. Mi sto quasi ricredendo. Un enorme bancone, accompagnato da una fila ordinata di sgabelli, è collocato sul lato sinistro della sala mentre il dj, dalla parte opposta della porta d'ingresso, è intento a far scatenare tutti i presenti con mashup del tutto originali.

Faccio cenno a Viv di andare a sedermi e lei si offre di andare a prendere qualcosa da bere. «Hai qualche preferenza stasera?» Ammicca con un mezzo sorriso. «No fai tu.» Ridacchio.

Mi allontano disinvolta e mi siedo su uno di quei divanetti stando attenta al mio vestitino. È un semplice vestito nero senza spalline e con la scollatura a cuore, decorato con dei brillanti messi a mo' di bottoni. Viv ha insistito a farmelo indossare dicendo che sono 'un vero bijou', ma è talmente aderente che fa a gara con i corpetti settecenteschi. Prendo il cellulare e inizio a fare qualche video alla serata e alla gente che balla per mettere qualche storia sui social. C'è anche una scritta in stile led rosso. Viv direbbe che è 'aesthetic'. Non riesco a non sorridere tra me e me pensando che finalmente sto iniziando a godermi la vita. Dopo più di un anno di relazione una ragazza dovrebbe stare a pezzi, distrutta, devastata, invece io mi sento completamente libera, come se mi avessero tolto un peso dal petto. E la cosa più bizzarra è che non mi sento lontanamente in colpa. Forse questo succede quando già soffri durante e quindi dopo non ne sei più capace.

Mi rilasso contro lo schienale, scuotendo il capo come per scacciare pensieri passati facendo così ondulare le mie onde bionde, quando d'un tratto noto che la mia amica è già sparita da più di dieci minuti. Mi alzo e mi butto nella mischia.

Mi faccio spazio tra la calca di gente intenta a strusciarsi gli uni sugli altri. La cerco con lo sguardo in ogni direzione, ma qui è troppo difficile muoversi.

Grandioso, ho perso Vivienne.

Prendo il cellulare e la cerco tra i contatti «Viv? Ma dove sei?» sento un frastuono anche dall'altro capo, segno che è ancora alla festa. Menomale. «Elly ma dove diavolo ti sei cacciata?!» urla per sovrastare la musica. Quando ho accettato di venire con la mia migliore amica a questa famosa serata mi ero preparata al peggio, ma non mi aspettavo certo questo. Cavolo si soffoca qui in mezzo. Chissà perché ero scettica.

«Viv ascolta incontriamoci ai bagni del locale, chiaro?» urlo a mia volta «Non ci penso neanche per sogno amica, sono appena riuscita a prendere due drink gratis da questo gran fusto del barista quindi muovi il tuo bel e arriva al bancone.» chiude la chiamata. Sospiro posando il telefono nella pochette e inizia a camminare verso il punto d'incontro a sinistra della sala. Sgomito di qua e di là finché non arriva alle spalle di Vivienne. Lei si volta verso di me con due drink colorati tra le mani e un sorriso trionfante. «Eccoti!» squittisce vedendomi lì. «Tequila Sunrise, come piace a te.» Mi porge il drink giallastro. «Allora hai già visto il tuo Marvin?» domando sperando che il nostro essere qui stasera non sia stato vano. Lei scuote la testa con i suoi ricci perfetti e sorseggia il suo drink. Mi guardo un po' attorno tentando di trovare qualche volto familiare quando la mia amica strilla. «Eccolo! Ha iniziato a ballare Elly dobbiamo assolutamente andare anche noi e far finta di scontrarci.» e, senza darmi modo di replicare, si mescola tra la folla e si volta di nuovo verso di me. Già so cosa sta per fare.

Sorride e inizia a simulare una canna da pesca che tira indietro la preda catturata, che sarei io! Sorrido complice e cedo a quella che è ormai una routine della mia migliore amica e inizio ad ancheggiare verso di lei finché non finiamo a ballare come due forsennate. La voce di Bad Bunny esplode in tutta la sala. Finisce sempre così quando andiamo a ballare in qualche serata che lei si ostina a propormi e a dire il vero a me non dispiace per niente andarci.

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