capitolo 6

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Mancava poco più di 10 minuti a mezzanotte, la festa ormai stava giungendo al termine,ogni volta che la porta della stanza veniva aperta dagli invitati per andarsene o magari per rientrare dopo aver preso una boccata d'aria, Arthur non poteva fare a meno di girarsi per vedere se era il suo dannatissimo servo..ma non era..non era mai lui..Arthur spazientito esce a prendere aria sul grande balcone,che si affacciava ai giardini reali.
Non riusciva a non pensare a Merlin..a quei suoi occhi azzurri, al suo essere goffo e lento nei movimenti ma buono e dolce di cuore, alla sua mania di prenderlo in giro e altre volte a complimentarsi con lui sul suo essere principe..non sapeva cosa fossero quelle emozioni tutte insieme nei confronti del servo..ma sapeva che non era un'amicizia da parte sua.
D'un tratto Arthur vede fra dei cespugli delle piccole scintille e poi un ombra di un ragazzo..non allarma nessuno per non rovinare la festa e trova la scusa più banale con Uther:"padre mi devo assentare qualche minuto...devo liberare la mia vescica" il padre leggermente ubriaco dopo essersi finito due caraffe di vino inizia a ridergli in faccia e annuisce voltandosi per parlare con Parsifal. Il principe esce dal castello di corsa, prende con se un secchio d'acqua avendo visto poco prima delle scintille e prende una torcia..si accuccia dietro un cespuglio e spegne la torcia nel suo secchio per paura di farsi vedere dalla persona che aveva visto prima..cosi ad un certo punto sente quest'ultima dirigersi verso la direzione in cui si era nascosto il principe così aspetta il momento in cui l'ombra sia più vicina e gli salta addosso...

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