Capitolo IV

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Hogwarts, 1994

Una fresca brezza autunnale accarezzò dolcemente il viso di Kyla, la quale se ne stava seduta su una roccia ai bordi del Lago Nero a leggere le pergamene su cui si era appuntata le nozioni più importanti della lezione di Rune Antiche. Kyla non era mai stata una grande studiosa, tutt'altro, faceva alquanto fatica a memorizzare gli argomenti trattati a lezione, le appariva semplice la comprensione solo delle materie a cui si trovava più affine, una di queste era certamente Difesa Contro Le Arti Oscure, una passione che condivideva con il suo amico Harry. Quest'ultimo non sembrava passarsela bene, la disgrazia che si era abbattuta su di lui era un'equivoco che lo aveva scelto come partecipante del Torneo TreMaghi contro la sua volontà, disguido che lo aveva portato a discutere ferocemente con il suo migliore amico Ron, perciò l'aria tra loro era piuttosto pesante, ma d'altronde Harry non aveva ancora trascorso un anno ad Hogwarts in totale serenità.

«Sanguemarcio, che ci fai qui tutta sola? Potter ti ha già lasciata?» domandò deridendola una voce alle sue spalle. Kyla non impiegò un istante a capire a chi appartenesse, era la sua persecuzione: Draco Malfoy.
Si palesò dinnanzi ai suoi occhi con una postura composta, un ghigno sul viso e l'accompagno dei suoi fedeli scagnozzi.

«Sparisci Malfoy, non sono in vena.» gli rispose bruscamente, stringendosi della sua felpa quando venne improvvisamente colpita da una raffica di vento. Già da tempo Malfoy sembrava aver iniziato a coltivare un interesse malsano nel punzecchiarla, forse spinto dalla sfrontatezza con cui la giovane strega riusciva a tenergli testa.

«Che peccato, io invece si.» ghignò nuovamente, avvicinandosi a lei con fare intimidatorio, come fa un predatore con la sua preda. «Dov'è lo sfregiato? Ti ha lasciata tutta sola.»

Uno sbuffo uscì dal suo naso mentre le si corrugò la fronte. «Piantala, non stiamo insieme.»

La sua espressione imbronciata non fece che suscitare l'ilarità del biondo, il quale si ritrovò a pensare che fosse addirittura tenera con quella smorfia in viso.
«Oh giusto!» affermò schioccando le dita della sua mano. «La tua amichetta Weasley gli sbava dietro.»

Kyla era stanca di ascoltare le provocazioni di Draco, era anche solita a reagire, eppure quel giorno sembrava più esausta del solito. «Gradirei essere lasciata in pace.» disse facendo appello a tutta la sua calma. Con la testa bassa e le pergamene strette tra le sue braccia si fece largo tra i tre, lasciandoseli alle spalle come un brutto ricordo.

Ma a Draco non bastava, se lui voleva parlare gli altri dovevano parlare, il suo vocabolario non conosceva la volontà altrui, ma solo la sua. Liquidò i suoi scagnozzi e seguì la ragazza per la foresta, finché non riuscì a prenderla da sola. «Gomez.»

Al richiamo della sua voce Kyla alzò gli occhi al cielo, esasperata. «Malfoy abbi pietà di me! Cosa vuoi? Puoi lasciarmi in pace almeno oggi?» chiese esasperata dall'atteggiamento insistente del biondo che sembrava averla presa di mira ancor più degli altri giorni. Kyla aveva la testa che scoppiava e voleva soltanto andare a stendersi nel suo letto caldo che la attendeva da tutto il giorno.

Ma Draco quel pomeriggio continuava a fissarla, non era riuscito a toglierle gli occhi di dosso nemmeno per un istante. A Malfoy piacevano le ricche, nobili, Purosangue figlie di gente importante, eppure si sentiva così dannatamente attratto da quella insignificante ragazzina che sembrava stimolare tutti i suoi sogni erotici più profondi.
«Toglimi una curiosità.» proseguì lui, ignorando le richieste della mora. «C'è qualcosa tra te e Potter, si o no

La domanda, diretta e a bruciapelo lasciò la piccola strega priva di parole. «Ma che domande sono? Che t'importa?» chiese in tono acuto, gesticolando in maniera confusionaria. «E poi lo sai bene che a Ginny piace-»

«E tu non guardi quelli che piacciono alle amiche.» concluse al suo posto. Con uno sguardo felino si avvicinò al corpo della ragazza, fin quando lei non si appoggiò al tronco di un albero tra il quale riuscì a catturarla. «Brava ragazza.» mormorò a un palmo dal suo viso, Kyla poteva sentire il fiato caldo del biondo sul suo viso che stemperava il freddo che sentiva fino a poco tempo prima.
«E per me Gomez? Chi tradiresti per avere me?»

Kyla si sentì improvvisamente frastornata dalla vicinanza tra loro due, dal modo in cui il pollice di Malfoy aveva iniziato ad accarezzare la sua guancia e da come si sentisse in quel contatto. Non poté negare a se stessa l'eccitazione che provava avendolo accanto, avendolo così vicino. «Draco» provò a dire, mentre quel richiamo le moriva pian piano in bocca, completamente abbandonata e sedotta solo dal modo in cui il mago la stava guardando.

Fu il rumore di un animale a farli staccare in fretta e a metterli sull'attenti. Nel momento di distanza tra i due Kyla riacquisì la sua lucidità e, senza aggiungere alcuna parola, si allontanò dal corpo del biondo, rifugiandosi tra le mura di Hogwarts.

Draco lo aveva già ben chiaro, il suo comportamento sfrontato che sembrava crollare alla sua vicinanza aveva già arrapato tutti gli ormoni che il giovane quattordicenne aveva in subbuglio e non ci volle molto a fargliela desiderare. Non gli importava in che modo, voleva quella ragazza e voleva prendere tutta la sua purezza fino a trasformarla nella seduttrice che già vedeva nell'abisso profondo di quegli occhi scuri.

Kyla non lo sapeva, ma Draco aveva già visto la donna che stava sbocciando dentro quella bambina, ma non era ancora pronto ad accettare che ci avrebbe perso la testa.

INSANE || Draco MalfoyWhere stories live. Discover now