7/ te porto a vede er colosseo

75 1 5
                                    

                                   Pov  Viola

La lezione oggi è volata, per fortuna Giorgio non si è presentato in classe e questo mi ha reso più serena e concentrata.
Greta e Susanna hanno cambiato posto stamattina, hanno chiacchierato tutte le ore, venendo riprese dai professori più volte.
Forse Greta non è la persona che mi sta così tanto a cuore, dopo quello che è successo in discoteca.
Mi da l'impressione che sia mia amica quando gli fa più comodo.
Giorgio l'ha cambiata. O magari è sempre stata così e io non lo sapevo.
Giorgio... quel cretino.
Lo insulto sempre, dovrei smettere. Però è più forte di me.
Lo insulto anche perché spesso è nei miei pensieri... e vorrei che non ci fosse mai.
Esco dalla classe, preparo la sigaretta portandola alle labbra e accendo essa una volta uscita dall'uni.
"Vi!"
Mi volto a guardare, è Sebastiano.
Sorrido sventolando una mano per salutarlo.
"Posso chiederti l'accendino?" sorride gentile.
"Certo, tieni" gli porgo l'accendino.
"Grazie mille" si accende la sigaretta e inspira il primo tiro. "Come stai? Ti ho vista seria oggi"
Il vento fa oscillare i suoi ciuffi buono cenere. Quanto è carino.
"Avevo tanto sonno. Tu invece come stai?" gli chiedo, spegnendo la sigaretta nel cestino con l'apposito posacenere.
"Bene. Ascolta, mi chiedevo se-"
"Ciao belli"
Sebastiano stava per chiedermi qualcosa, ma arriva Giorgio e ci interrompe.
Un tonfo al petto.
Un sobbalzo al cuore.
Oggi ha i capelli più spericolati dei solito.
La sua giacca mimetica la riconosceresti anche distante chilometri.
"Che cosa cazzo ci fai qui, fratello?" si abbracciano per salutarsi.
"Niente, volevo n'attimo parlà co Viola, se non te dispiace" informa fissandomi.
Sebastiano non esita a lasciarci soli, mi saluta con un bacio dolce sulla guancia, mentre Giorgio ha fatto una smorfia ripugnante.
Rimaniamo soli, fuori dal cancello della scuola. Guardo in giro, ma non c'è Greta. Pensavo di incontrarla e scappare con lei chissà dove, pur di non fermarmi qui con Ferrario.
"Che cosa vuoi?" gli chiedo intimorita.
Giorgio mi blocca sulla ringhiera alzando le braccia e mettendo le mani sulla sbarre.
"Tu oggi esci con me" afferma.
I nostri occhi si guardano troppo a lungo, sembrano passate ore. Abbasso lo sguardo e scuoto la testa.
"No, ho da fare. E poi Susy l'hai dimenticata?"
"Susy mi ha lasciato, piantala de fa 'a timida"
Una sua mano mi sposta dalla fronte l'unico ciuffo fuori posto.
Alzo lo sguardo e ancora. Ancora mi guarda così.
Così come, vi starete chiedendo.
Il suo sguardo è penetrante. Sembra fulminarti gli occhi.
"Ferrario, non mi sembra il caso di starmi così vicino" dico in tono flebile abbracciandomi il petto.
Indietreggia e si porta una canna tra le labbra.
Inalo l'odore pungente della sostanza, osservo il suo modo di inspirare ed espirare il fumo fuori dalle narici.
No riesco a pronunciare nemmeno una sillaba, ma vorrei scappare.
"Perché c'hai tutta 'sta paura?" mi chiede picchiettando lo spinello per fare cadere la cenere.
Mi irrigidisco, per difesa. "Ma quale paura? Devi lasciarmi in pace Ferrario"
"Guardandoti negli occhi ho capito che sì, sei pazza de me"
Sei pazza de me.
Un leggero calore mi pervade il petto, lo stomaco è sulle montagne russe.
"No!" sbotto.
Mi scosto e cammino veloce, ma mi ferma afferrando un mio polso.
Scivolo sbadatamente addosso al suo corpo, le mie mani sono posate sul suo giubbino. Alzo la testa per guardarlo, siccome sono più bassa di lui.
"Dai, dimme. Guardami negli occhi e dimme che non sei pazza de me"
Inizio a respirare velocemente, stargli così vicino è difficile per me.
"Io non-non sono-"
Sbuffa una risata mostrando i denti.
Ha un bel sorriso, se fosse dolce, sarebbe il sorriso più bello che abbia mai visto.
"Non ce credo. Dai, vieni con me. Te porto a vede er Colosseo"
"Perché proprio me, Ferrario?" dico mentre vengo trascinata da lui che corre senza aspettare che i miei passi si fanno più veloci.

SAI CHE CAZZO ME NE FREGA - strapazzami il cuore / mostroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora