Capitolo 1

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A Stefania che mi ha spronata a seguire i miei sogni, questa dedica è per te

-Dov'è la mia borsa Chanel, Lidia?- chiesi con tono freddo alla mia domestica.

Se c'era una cosa che non sopportavo nell'avere una cabina armadio paragonabile a quella di Barbie, sicuramente era il fatto che trovare una semplice Chanel Classic flap bag era un'impresa.

-Signorina Crystal la trova al terzo ripiano del secondo corridoio a destra, tra la mini bag Chanel rosa e quella classica fucsia.- mi rispose Lidia, mentre lucidava i miei tacchi Saint Laurent.

Mi recai nel luogo indicato dalla mia domestica e trovai ciò che cercavo. Era una borsa che mio padre aveva ideato per me, era una collezione importante che non lasciava trasparire solo eleganza e buon gusto, ma anche una vena di me e della mia anima ribelle.

-Signorina vuole che le chiami la Limousine?-

-No Lidia, mi viene a prendere Michael.- risposi mentre continuai ad ammirarmi allo specchio.

Il mio abito Chanel foderava perfettamente il mio addome piatto e le parigine della medesima marca fasciavano le mie gambe lunghe, ai piedi indossavo delle ballerine nere. Osservai i miei lunghi capelli castani, avevo un acconciatura mossa con un mezzo raccolto adornato da un fiocco nero.
Il trucco era leggero, un po' di eye-liner e mascara contornavano i miei occhi nocciola, infine un gloss mi lucidava le labbra carnose.

Scesi con l'ascensore verso l'atrio del palazzo in cui risiedevo a Manhattan, lì trovai Sebastian che gentilmente mi aprì la porta in vetro verso l'esterno, ad attendermi fuori c'era Michael con un bouquet di rose rosse in mano.

Il solito romanticone pensai.

-Grazie mille tesoro.- sorrisi e poi gli lasciai un bacio a fior di labbra.

Mi prese per mano e mi accompagnò alla sua limousine, l'autista privato ci aprì la portiera e noi entrammo elegantemente. Michael mi versò un bicchiere di champagne e io lo bevvi subito, ma dopo nemmeno dieci minuti mi ritrovai a cavalcioni su di lui immersa in un bacio passionale.

-Per fortuna il tuo autista è discreto.- dissi a Michael tra un bacio e l'altro.

-Lo pago abbastanza per far sì che lo sia.- mi rispose con un ghigno.

Mi faceva impazzire.

-Dove mi porti di bello?- chiesi.

-In paradiso se vuoi.-

Mi bastarono quelle quattro parole per mandare a puttane tutto il mio autocontrollo e farlo con Michael nel retro della sua limousine.







-Quindi cosa faremo oggi?-

-Quanto sei maniaca del controllo Crystal? Devi sempre sapere tutto, per una volta lasciati stupire.- mi disse Michael in modo giocoso.

Ma io non la presi come una frase ironica, perché era vero, io non sapevo godermi il momento, volevo sempre calcolare tutto per evitare di sentirmi fuori luogo o inappropriata. Essere una discendete della famiglia Chanel comportava anche in questo, essere perfetta in ogni situazione, non potevo permettermi nessun errore di distrazione.

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