Non è che abbiano smesso di litigare solo perché stanno insieme, adesso.
''Sei un dannato, ottuso coglione.''
''Oh, Harry, grazie. E' così bello essere costantemente appoggiati dal proprio partner. Davvero una fortuna, la mia.''
''Uno stronzo di prima categoria, te lo giuro, davvero, non so come sia possibile avere a che fare con te.''
''Anche io non ho mai amato nessuno come amo te.''
Il suo ragazzo si arresta, a quello. Smette di camminare lungo il vialetto per raggiungere la festa (illegale, questa volta, ma non è che qualcuno andrà davvero a fare la spia), e rimane lì impettito, il collo e le guance rosse. ''Non puoi dire una cosa del genere mentre sono arrabbiato con te'', lo rimprovera, eppure si avvicina e gli prende la mano, come un bambino. Louis sorride.
''Okay. Lo so che lo pensi anche tu.''
''Certo che lo penso anche io, Louis, ma questo non significa che io non sia furioso!'' rimbecca, stringendo gli occhi mentre i loro passi riprendono, in sincrono ''Non mi hai detto che era il tuo compleanno! E siamo stati insieme tutto il giorno!''
''Non eravamo esattamente nel nostro miglior rapporto-''
''Scusami? Stavamo benissimo, a Natale! Ero sicuramente già innamorato di te, anche se non lo capivo. E anche tu. Ammettilo. Vuoi dire che non è così, che a Natale non mi amavi, uh? Provaci, e giuro che litigheremo come non abbiamo mai litigato, Louis.''
''Oh, sì, probabilmente è così. Ma, piccolo, ci stavamo comportando da coppia quando non lo eravamo nemmeno un po'. Era tutto nuovo e fragile e imbarazzante. Dirti che era il mio compleanno ti avrebbe fatto sentire in dovere di fare qualcosa per me, e avrebbe peggiorato tutto. Abbiamo passato lo stesso una bellissima giornata-''
''Non ti ho fatto un regalo!''
''Non è importante. E non eri tenuto, all'epoca. Anche se sicuramente l'avresti fatto. Saresti uscito con quel freddo a prendermi un regalo e degli ingredienti per farmi una torta, conoscendoti. Ascolta'' sono arrivati, ma nessuno gli vieta di stare un altro po' lì fuori, a chiacchierare, Louis con le mani sui suoi fianchi per farlo più vicino (ha fottutamente freddo ed Harry è sempre straordinariamente caldo, quindi). ''Tra quattro giorni è il tuo compleanno. Andiamo in un bel posto e dividiamo il conto della cena, così sarà la nostra serata. Per festeggiare tutti e due. Poi, da dicembre, tu potrai mostrare al mondo l'ossessione che hai per me e organizzare il compleanno perfetto. E poi abbiamo tante altre cose, da celebrare. C'è San Valentino, ci sono i mesiversari, tutto quello che vuoi, davvero. Tanto tempo per farti perdonare. Va bene, Ranuncolo?'', domanda a bassa voce, le labbra vicine al suo mento. Harry guarda in basso, alle loro ginocchia vicine, per poi parlare con tono piccolo: ''Mi dispiace se ho esagerato, amore. E' che ho questo'' alza la mano, tenendo pollice e indice vicini ''Piccolo, piccolo bisogno di fare tutto perfettamente.''
''Lo so.''
''E poi, si parla di te. Sei la persona più importante, lo sai?'' chiede retoricamente, avvolgendo i palmi ai suoi polsi, la fronte contro la sua. Sfrega appena e Louis ghigna, per evitare di iniziare a sorridere come un coglione, sciogliersi davanti a lui. Lo bacia, invece, intrappolando le spire di condensa provenienti dalle sue labbra, e si inclina all'indietro, per fargli spazio. Farlo così, in un vialetto dove potrebbe come non potrebbe vederli qualcuno, e non preoccuparsene per niente è una sensazione che gli fa scoppiare le vene di eccitazione nella miglior maniera possibile. ''Stai ufficialmente con me da tre settimane appena e già stai rischiando grosso, con affermazioni del genere. Mi costringerai a non lasciarti mai andare, di questo passo.''
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Don't Look At Me Like That ||L.S.||
FanfictionLouis pensava di iniziare il suo secondo anno ad Oxford in tanti modi (dando un pugno dritto in faccia ad Harry, per esempio), ma davvero, tra tutte le opzioni non credeva avrebbe mai contemplato quella di andare regolarmente a letto con la persona...