Louis si sveglia per i continui, infastiditi miagolii di Croissant, ed è decisamente troppo presto, quindi ha decisamente dormito troppo poco.
Si volta dalla sua posizione, per la quale fronteggiava il muro, e adagia tutto il peso sul fianco opposto: Harry sta ancora dormendo profondamente, nella stessa, identica posizione di qualche ora prima, la faccia quasi nascosta alla vista, totalmente indisturbato dai rumori che provengono dall'altra stanza che, Louis realizza ancora intorpidito, sono due. Non solo c'è Croissant che miagola indispettito, ma, di sottofondo, c'è anche un telefono che squilla. Una sveglia.
Mugugna nel cuscino, sistemandosi il lenzuolo sui fianchi nudi, e controlla l'orologio digitale: sono le 8:07. Ha dormito appena quattro ore e, ovviamente, di chi è la colpa?
''Harry'', borbotta, iniziando a scuoterlo, una mano sul suo bicipite ''Harry, svegliati, cazzo, il tuo cellulare sta suonando. Harry'' ripete, aumentando la presa. L'altro sbuffa nel cuscino e alza un braccio e, per un attimo, Louis pensa che se Harry proverà a schiaffeggiarlo lo ucciderà, ma poi una mano si adagia al suo braccio, imitando la posa di Louis, e accarezza appena. Louis getta fuori l'aria in maniera improvvisa, poi cambia approccio e gli prende la faccia, dandogli piccoli colpetti con una sola mano. E' così che Harry apre appena gli occhi: ''Il tuo telefono'', spiega, e l'altro lo fissa confuso.
Poi, la consapevolezza sembra raggiungerlo in una frazione di secondo.
Si alza di scatto, le mani sul materasso, e Louis si fa indietro, fissandolo. ''Merda. Merda, ho dormito qui? Louis, che cazzo- Che cazzo, sul serio? Mi stai prendendo per il culo? Oh, no. Oh, cazzo, non è-''
''La regola'' ricorda con voce ancora roca, la schiena poggiata alla parete. Harry interrompe il suo balbettare per fissarlo: ''L'ho rotta io. Me l'avevi concesso, e ieri notte non l'ho fatto, quindi... E' okay. Piantala. C'è il tuo telefono che suona da una vita e sta facendo impazzire Croissant.''
''Il mio telefono?'' ripete Harry, prima di sgranare gli occhi: Louis lo vede, in ordine, prendere i suoi boxer da terra, infilarli e alzarsi, inciampare, quasi, nel suo pantalone, raccoglierlo e correre nell'altra stanza, spegnere quel suono fastidioso e, crede, mormorare qualcosa di molto simile a delle scuse al suo gatto. Louis si stiracchia, imitandolo, vestendosi solo dell'intimo a metà strada e, mentre sbadiglia, si adagia all'arco della porta, osservando il caos che Harry sta montando tutto da solo nell'unica altra stanza del suo alloggio. Ha anche le scarpe, adesso, ha recuperato la sua giacca e fissa immobile il suo maglione. ''Che c'è? E' impossibile che è sporco'', avanza, incrociando le braccia. Harry alza di scatto la testa, lo fissa, e per un attimo sgrana gli occhi, cosa per cui Louis si osserva: ''Ah'', considera, sbattendo gli occhi alla vista dei lividi che ha sul petto. Alza le spalle, riprendendo a guardare Harry: ''Perché cazzo hai una sveglia alle otto di un sabato mattina, comunque?''
''Perché deve uscire il numero speciale dell'Oxford Daily. Quello sulla partita. Di cui ho l'articolo di punta. E ho addosso gli stessi vestiti di ieri, tutti mi chiederanno dove sono stato e... Cristo. Non ho dormito abbastanza per sopportare la loro voglia di non farsi i cazzi propri. A meno che Lana non mi trovi una scusa.''
''Fatti coprire da Niall, no? Lui sicuramente sa che tu non hai passato la notte da voi, è il tuo coinquilin-'' Louis capisce di aver fatto un grave, gravissimo errore quando Harry si porta improvvisamente la mano alla testa:
''Merda. Merda, ho passato la notte fuori. Cosa dico a Niall?''
''Dì... La verità, più o meno. Che sei stato con un ragazzo che hai conosciuto tempo fa. Magari al giornale, dato che non lo frequenta. Che è stata una cosa occasionale, vi siete incontrati la festa e la stanchezza e l'alcol hanno fatto il resto... Eccetera eccetera. Vedrai che non dirà niente, se insisti sul fatto che non capiterà più, e se ne dimenticherà. Probabilmente ha fatto più tardi di noi e sta ancora dormendo. Mandagli un messaggio adesso, così non appena si sveglia si tranquillizza.''
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Don't Look At Me Like That ||L.S.||
Fiksi PenggemarLouis pensava di iniziare il suo secondo anno ad Oxford in tanti modi (dando un pugno dritto in faccia ad Harry, per esempio), ma davvero, tra tutte le opzioni non credeva avrebbe mai contemplato quella di andare regolarmente a letto con la persona...