Dieci

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Dopo aver trascorso un paio di giorni ad oziare, era tornato il momento delle lezioni in classe e due delle ragazze si erano incontrate nella stanza accanto ad essa per parlare un po'.

Momo sembrava stesse trattenendo gran parte del suo sconforto nonostante si stesse sfogando "non abbiamo più parlato da quando è successa quella cosa e mi sento anche stupida perché non ho la minima idea di come approcciarla in modo naturale. Ogni volta che le rivolgo la parola sembro una povera imbecille"

"Probabilmente ha paura di farti di nuovo male, hai ancora il segno della bruciatura?" la posseditrice della Luce, essendo a conoscenza dell'intera faccenda, non aveva battuto ciglio quando la sua coetanea si era tirata su la maglia della divisa per mostrarle la chiazza rossastra all'altezza del fianco destro.

"A questo punto sono certa del fatto che non andrà mai via, però non mi importa minimamente" aveva accennato un sorriso, anche se triste "mi piace l'idea di avere qualcosa di suo sempre con me, se ha senso dirlo"

"Penso di aver capito cosa intendi perché anche a me sarebbe piaciuto avere qualcosa di Katarina, ormai non mi saluta nemmeno e si siede sempre il più lontano possibile da me"

Avevano sospirato all'unisono e con la stessa dose di sconforto, dando l'impressione di essere due anime in pena. Sembravano le persone più sofferenti al mondo.

Tzuyu le aveva raggiunte per distaccarsi dalle altre, dato che si sentiva ancora un po' a disagio a stare in gruppo, e le aveva guardate con un pizzico di curiosità "perché avete quelle facce da funerale?"

La mora le aveva riferito le ultime novità senza tralasciare alcun dettaglio, nemmeno quelli più espliciti, e aveva sbuffato per l'ennesima volta "ascolta Tzu, noi due abbiamo appena fondato Il club delle sfigate e sono qui per dirti che, se ti va, puoi diventare un membro anche se non sei stata vittima di alcuna sfiga"

Il modo in cui la più alta l'aveva guardata non era come al solito: non c'era confusione, soltanto una sincera preoccupazione "tanto per cominciare la mia stessa esistenza è una sfortuna, ma accetto anche se ultimamente non sta andando troppo male"

Jeongyeon si era decisa a parlare subito dopo aver avuto un'illuminazione "non sarebbe meglio chiamarci Il trio di sfigate? Mi sembra più azzeccato a delle poveracce come noi"

"Ma sai che adesso mi hai messa in crisi? Non capisco quale nome sia meglio" Momo si era portata le mani alla testa, mostrandosi più stranita che mai "come facciamo a decidere?"

Colei che era in possesso del Caos si era portata una mano al petto, sentendosi strana perché in quel momento era certa di avere le idee chiare. Cosa che per le sue amiche non sembrava essere valida.

A dar voce ai suoi pensieri ci aveva pensato Cassie, la quale le aveva consegnato la spilla con un sorriso stampato in viso "probabilmente ci vorrà un bel po' di tempo prima che tu riesca a controllare questo potere, ma il solo fatto che tu sia riuscita a proiettarlo sugli altri ti rende meritevole di salire di livello. Congratulazioni"

"Ho davvero usato il mio dono su qualcuno che non sono io?" era incredula e persino la presenza tangibile dell'oggetto che testimoniava il suo miglioramento le sembrava fittizia "ma io non ho fatto nulla per creare questa situazione"

"È il punto forte del Caos, può attivarsi quando il suo possessore ne sente il bisogno ma non se n'è accorto. Questo lo rende l'elemento più potente ed imprevedibile di tutti" la donna le aveva tolto la spilla dalle mani per attaccarla lei stessa alla sua giacca "portala con orgoglio, anche se ti sembra poco hai fatto un enorme passo in avanti. Adesso vado a finire di organizzare le prove delle tue compagne, ci vediamo in classe ragazze"

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