*PRIMO GIORNO DI SCUOLA*
ethan: isabel mi spieghi quanto cazzo ci metti a truccarti e a vestirti? devi andare in una scuola mica devi uscire con le tue amichette del cazzoisabel: ho finito un attimo *dice urlando e finendo di mettersi il rossetto e il mascara, si guarda allo specchio e si aggiusta un po' i capelli * apposto.. *dice aprendo subito la porta* ho fatto, ora non rompere più *si sposta davanti alla porta per indicare il bagno *
ethan: era ora, ti sei svegliata un'ora e mezza fa e solo ora hai finito di truccarti e vestirti, *dice per entrare in bagno a cambiarsi *
isabel: *alza gli occhi al cielo e poi ritorna in camera a cercare il suo telefono* mamma hai preso per caso tu il mio telefono?
joanna: no amore, io non ho toccato niente in camera tua, ormai è diventato un porcile io nemmeno ci entro *dice urlando dall'altra stanza*
- certo che mia madre è sempre la stessa, sicuro me l'avrà spostato, lei fa sempre così dice che non mette piede quando in realtà ne avrà messi 100 di piedi, infatti il mio laptop stava sul letto ieri sera, non sulla scrivania-
isabel: vabbè mamma ho trovato lascia stare *vede l'orario* OH CAZZO SONO LE 8, DEVO STARE LI ALLE 8:30 PER LA RIUNIONE CON IL PRESIDE.
*scende giù dalle scale e corre a prendere lo zaino quando suo padre la ferma*brian: già vai amore? non vuoi fare colazione con tutta la famiglia come ai vecchi tempi ?
isabel: papà mi piacerebbe molto ma dovrei stare a scuola tra 30 minuti per la riunione con il preside, mi dispiace non ho proprio tempo *dà un bacio sulla guancia al padre, saluta la mamma e se ne esce*
brian: cavolo alle 8 già a scuola, new york ci lamentavamo se si entrava alle 9 *dice tra se e se*
*ethan esce dal bagno ed è pronto*
ethan: papà, dove sta isabel?brian: è già uscita per andare a scuola
ethan: quella cogliona non mi aspetta mai è impossibile *dice per poi prendere una fetta di toast e correre per raggiungere isabel*
brian: ma insomma in questa città non esiste fare una colazione in famiglia?
joanna: amore lasciali stare, è il loro primo giorno di scuola, devono arrivare in tempo e soprattutto siamo noi che non sappiamo regolarci con gli orari qua a new york *dice per poi avvicinarsi e baciarlo sulla guancia*
brian: si.. forse hai ragione..
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la scorsa settimana
Romancequesta storia parla di una ragazza di nome isabel, che viveva nel nord-caroline, si trasferisce con la sua famiglia a new york in una scuola molto costosa, suo padre è un imprenditore, sua madre una stilista, suo fratello invece si ritrovare a fare...