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Questa mattina non c'era scuola, mi svegliai tardi per la serata appena passata e chiamai Caroline "Pronto?" Aveva una voce assonnata, doveva essersi appena svegliata anche lei "Hey, Car, vuoi che ti racconti tutto o ti lascio dormire?" "Oh mio Dio! No, no! Dimmi tutto!" E tutto ad un tratto era eccitatissima come se gli dovessi raccontare chissà cosa. Alla fine gli raccontai tutto quello che avevo passato con Matt e con Damon, gli dissi quello che la sera prima mi aveva detto Matt e di come Damon mi aveva consolata poi lei chiese "Vuoi sapere cosa ne penso?" "Emmh, si" non ero molto sicura sul volerlo sapere "Okay, vai a letto con Damon, quando ti ricapita un figo cosi tra le mani?!" "Car, se vado a letto con qualcuno dev'essere quello giusto, io per lui non voglio essere una ragazza come le altre" lei cominció a dirmi tutte le cose che io non avrei fatto e poi disse "E con Matt? Hai intanzione di accettare l'invito?" Sospirai "Non lo so..." "Elena, aspetta un attimo hanno bussato alla porta" dopo qualche minuto mi disse "Senti é Tyler, e in questo periodo mi piace molto, quindi...ci sentiamo dopo" e riattaccó. Decisi di andare a casa di Damon. Arrivata bussai ma nessuno aprì, allora visto che la porta era aperta decisi di entrare, salii le scale, magari era in camera sua e non aveva sentito bussare. Mentre ero nel corridoio vidi un ragazzo ma di sfuggita, non smbrava Damon, poi lui venne in corridoio e mi disse "E tu sei...?" Era molto bello aveva i capelli castano chiaro, gli occhi verdi bellissimi "Elena, stavo cercando Damon" lui parve scioccato, come se fosse una richiesta impossibile poi rispose "Non é in casa, se vuoi puoi aspettarlo" annuii stavo per scendere le scale peró poi mi girai e chiesi "E tu chi sei?" Lui si giró sorrise e poi rispose "Stefan, il fratello di Damon" sorrisi "Mi ha parlato di te, ha detto che vivevi in Italia" lui non rispose e se ne andó, scesi in salotto ad aspettare Damon. Passarono 20 minuti quando arrivó "Hey" dissi "Ciao, che ci fai qui?" chiese lui "Ti stavo aspettando, volevo passare un pó di tempo con te" lui annuì e non disse niente allora parlai io "Ho conosciuto tuo fratello, Stefan" annuì di nuovo senza dire niente, forse voleva stare solo "Va bene, allora, ci vediamo domani, ciao" dissi e me ne andai.
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Caro diario, sono passate tre settimane dall'arrivo di Stefan e si é dimostrato un ottimo amico, lui mi racconta tutto delle sue giornate, di quello che pensa insomma mi dice tutto anche io gli dico tutto, o quasi. Non é facile parlargli di quello che sento quando Damon mi sta vicino o quando mi bacia in fin dei conti é suo fratello e mi sento un pò in imbarazzo a parlargliene. Io e Damon siamo qualcosa di strano, non siamo amici ma non siamo nemmeno fidanzati siamo qualcosa e quel qualcosa mi piace da impazzire. Io sono innamorata di lui, lo amo alla follia, il problema é, anche lui é innamorato di me o é solo una cotta passeggera? Non lo so, ma spero che anche lui sia innamorato di me, non dico tanto quanto io di lui. Caroline si é messa con Tyler ed é felicissima, in questi giorni é sempre allegra, al contrario di Stefan, si perché il mio amico é pazzo di lei. Bonnie sta ancora con jeremy, ma credo che abbiano dei problemi, lei non ne vuole mai parlare, lui é ridiventato un musone, spero che riescano a sistemare le cose. Io sto cercando di trovarmi un lavoro da fare dopo la scuola, Car ha detto che mi aiuterà, speriamo bene. Okay, ora passiamo alle cose un pó meno belle. Tra qualche settimana c'é il ballo, ho deciso cosa dire a Matt, gli diró che non ci vado con lui, e fin qui, nessun problema. É da qualche giorno che cerco di dirglielo e non ci riesco mai, non so come dirglielo, chissà come la prenderebbe. Lui, che tra di noi ci vede ancora un futuro che peró io non vedo. Lui aveva già progettato tutto per noi. Sapeva già dove voleva andare a vivere, avrebbe voluto due bambini, si era già scelto il lavoro e tutto il resto. Io, invece, non sapevo niente, e neanche adesso so niente, io non so cosa voglio.
Mi alzai dal letto e scesi in cucina, salutai zia Jenna, bevvi una tazza di caffé, andai in bagno mi lavai e poi, com'era diventata mia abitudine, mi diressi verso casa Salvatore. Volevo vedere Stafan, ma soprattutto volevo vedere Damon per dirgli che sarei andata al ballo con lui. Arrivata bussai, mi aprii Stefan "Hey, Stef" lo salutai "C'é Damon?" Lui si rabbuió in volto mi fece cenno con la mano di entrare "C'é qualcosa che non va?" Gli chiesi "Damon non c'é" mi rispose, mi sedetti sul divano e dissi "Okay, allora, lo aspetterò qua" lui scosse la testa e disse "No, lui non tornerà" non poteva essere, perché avrebbe dovuto andarsene? "Come non tornerà? Stefan, che cosa succede?" Lui teneva la testa bassa, non mi guardava negli occhi, passó qualche minuto e poi disse "Se n'é andato" fece una pausa io averei voluto dire qualcosa ma non ci riuscii "Mi ha detto che si era stancato di questa cittadina, di queste persone" sentii un nodo allo stomaco alla parola 'persone' poi riuscii a parlare e gli chiesi "Si era stancato di me" lo dissi con un filo di voce , credevo che non mi avesse sentito, invece alzó la testa e, per la prima volta da quando ero entrata mi guardó in faccia. Lui non parló io annuii ed andai fuori dalla casa, provai a chiamare Damon, e, con mia grande sorpresa rispose "Cosa vuoi?" "Potevi salutarmi, potevi spiegarmi" "Vieni sul ponte" era ancora qua, avevo qualche possibilità di convincerlo a restare. Presi la macchina e accellerai come mai avevo fatto, in 10 minuti ero arrivata al ponte scesi dalla macchina e corsi verso di lui "Perché?" Chiesi lui alzó lo sguardo "Credo che Stefan te lo abbia già detto" rispose "Si, me l'ha detto. Ma ho una cosa da chiederti, perché lui non ha saputo darmi una risposta. Ti ho stancato io? Te ne vuoi andare per colpa mia?" Lui piegó la testa di lato e poi rispose "No, certo che no, tu non potresti mai stancarmi" non riuscivo a capire, sentivo le lacrime che salivano "Allora resta, fallo per me" sussurrai, lui mi si avvicinó, aveva gli occhi tristi, spenti non erano vivaci come ieri o tutti gli altri giorni passati "Devo andarmene" io lo guardai le lacrime cominciavano ad uscire "Vengo con te, ricordi, avevi promesso che mi avresti fatto vedere tutto il mondo" lui scosse la testa e disse "E Jeremy, tua zia, i tuoi amici" "Se la caveranno benissimo anche senza di me" mi venne incontro, mi bació la fronte, salì in macchina e partì "Damon!" Cominciai ad urlare il suo nome, speravo si fermasse, gli corsi dietro ma poi lui accelleró e lo persi di vista. Non potevo smettere di correre, dovevo trovarlo se mi fossi fermata lo avrei perso per sempre. Inciampai e caddi, volevo alzarmi volevo continuare a cercarlo, ma non avevo le forze cosi decisi di rimanere lì, sdraiata a terra con le gambe strette al petto. "Elena" sentii urlare il mio nome, mi stavano cercando, avrei dovuto rispondere ma non volevo. Intanto era calato il buio, il sole se n'era andato cosi come se n'era andato lui. "Elena" la voce era più vicina, poi non sentii più il terreno sotto di me, l'uomo doveva avermi presa in braccio "Tranquilla, sono della polizia. Ti stiamo cercando da un paio di ore. Ora ti riporto a casa" era felice di avermi trovata. Poi, non so come, mi ritrovai seduta sul divano di casa con una coperta che mi copriva, intorno a me c'era tantissima gente che non conoscevo. Un uomo, che doveva essere il dottore, lo capii perché aveva il camice bianco, mi si avvicino e mi chiese "Ti hanno ferita?" "No" risposi in un sussurro, e per quello che voleva sapere lui era la verità. L'uomo si avvicinó a mia zia e gli disse qualcosa, poi, uno alla volta uscorono tutti dalla casa. Mia zia mi accompagnó in camera, mi diede la buona notte e se ne andó. Io mi coricai sul letto e senza che me ne accorgessi mi ero addormentata.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 25, 2015 ⏰

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