4. Playing with fire

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Ella e' un ángel pero si la tienta′ e′ caliente, fuego

Davanti a loro c'era una ragazza bellissima: aveva la carnagione chiara, i capelli scuri lunghi e mossi raccolti sulla spalla sinistra e due occhi stupendi. Erano di un colore indefinibile tra il verde e il marrone.
La ragazza indossava un abitino color azzurro intenso con lo scollo quadrato e le maniche corte a sbuffo che la illuminava tantissimo.

Jones pensò che aveva già visto quella ragazza da qualche parte... ma dove?

Corsair invece non riusciva a toglierle gli occhi di dosso. Quella ragazza... era così bella... Sembrava una sirena.
Il suo cuore batteva all'impazzata, sentiva le guance in fiamme e le gambe di colla di pesce.

Da parte sua, anche la ragazza misteriosa lo stava fissando. Quel ragazzo le ricordava un principe, o meglio, un pirata.
Non esisteva nulla intorno a loro, se non l'altro.

L'incanto però si ruppe quando lei venne circondata da una folla di curiosi. Iniziarono a farle mille domande, a cui lei, seppur un po' intimidita, cercava di rispondere.

"Scusate la mia ignoranza ma... chi è quella ragazza?!" domandò Po meravigliato.

Un ragazzo, uno dei pochi a essere rimasto in disparte, si sbalordì: "Ma come, non lo sai?! Quella è Serena Fisher..."

Crusoe sgranò gli occhi: "Serena Fisher? La figlia del fotografo di moda Paul Fisher?"
"Proprio lei."

Jones a quelle parole ebbe un flash: ecco chi era quella ragazza che aveva visto sull'ultima rivista di moda di sua madre! E ora era davanti a lui... be', semi nascosta dietro quella folla di impiccioni.
Sembra in difficoltà.

Il cervello di Corsair si era fermato al suo nome.
Serena...
Non aveva mai smesso di cercare il suo sguardo. E nemmeno lei.
I suoi occhi stavano lanciando una richiesta.

Aiuto.

Corsair la sentì e non ci pensò due volte.

Sto arrivando.

"Tieni questo" disse Corsair a Jones togliendosi lo zaino dalle spalle e dandoglielo in mano.

Jones lo prese un po' confuso, ma prima di rendersi conto di cosa stava succedendo, Corsair era già vicino alla folla di curiosi.

Si appoggiò al muro, piegò una gamba, incrociò le braccia e sospirò afflitto: "Tesoro, non mi saluti?"

Tutti lo guardarono a bocca aperta. Cosa stava facendo quel ragazzino?!

"Ma con chi stai parlando, scusa?" gli chiese uno dei curiosi, perplesso.

Corsair alzò la testa (era abbassata) e lo guardò con un sorriso audace: "Secondo te? Con la mia bellissima ragazza, naturalmente."

"E chi sarebbe la tua ragazza?" tornò alla carica l'impiccione.

"Io!"

Silenzio di tomba. Era stata Serena a parlare! Aveva capito che Corsair voleva aiutarla, e aveva accettato la sua sfida.

Gioca con me.

D'accordo.

"Ah, finalmente ti sei accorta che ci sono anch'io tesoro!" sospirò Corsair staccandosi dal muro a cui si era appoggiato.

"Mi spieghi come facevo a vederti con tutta questa folla?" lo rimproverò scherzosamente Serena incrociando le braccia.

"Ma voi due... come... quando..." boccheggiò una ragazza della folla di curiosi.

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