12. Equilibri precari

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No te canse' ahora que esto solo empieza

Erano quasi le sei del pomeriggio quando le due navi si fermarono. Maria e Gaga presero due scialuppe e si diressero verso la piccola spiaggia baciata dal sole che si trovava a circa quindici metri dalle navi.

I ragazzi li guardarono perplessi: dove stavano andando? E per fare cosa poi?
Ma il loro stupore era solo all'inizio.

Infatti, Vivi e Pintel fecero mettere le due navi una di fronte all'altra verticalmente, in modo che la prua della Eel guardasse la poppa della Pearl, e in seguito diedero l'ordine di gettare le ancore.

"Allora, marinai" esordì Vivi con tono deciso, "come ve la cavate con l'equilibrio? Perché dovrete camminare... su quella!"

Come se l'avessero sentita, dal lato rivolto alla spiaggetta di ciascuna nave spuntarono due assi di legno: una bianca per la Pearl, e una scura per la Eel.

"Lo sapevo! Ci faranno camminare sull'asse, come dei veri pirati!" pensò Jones spalancando gli occhi. Sorrise. Bene. Ce la metterò tutta per vincere, te lo prometto papà!

"Dobbiamo camminare sull'asse?" chiese Po guardando il pezzo di legno sospeso sull'acqua. "È questo il gioco?"

"Aye" gli rispose Vivi. "Ma camminare sull'asse è solo la prima parte."

"In che senso?" domandò il ragazzo paffuto, iniziando a sentirsi preoccupato.
Solo la prima parte? Devo già camminare su un'asse di legno sospesa sull'acqua, cos'altro devo fare? Perché dobbiamo sapere tutto all'ultimo momento, non possono dirci prima a cosa andiamo incontro?!

"Adesso ti spiego..."

Vivi continuò: "L'asse è lunga cinque metri. Arrivati in fondo dovrete fare dieci metri a nuoto fino ad arrivare alla spiaggetta. Maria e Gaga vi aspettano con degli asciugamani puliti, visto che sarete tutti fradici quando arriverete da loro. Chi cade in acqua inciampando dall'asse, o chi decide di ammutinarsi, verrà eliminato."

La donna sorrise maliziosa. "Ah, un'ultima cosa... Avete quindici minuti di tempo per completare il gioco."

Dalle due navi si levò un coro di "Eeeeeh?!" Come potevano 300 ragazzi fare cinque metri di asse e dieci a nuoto in soli quindici minuti? Era impossibile.

Un ragazzo della Pearl si gettò in acqua con un urlo.

"Disertore!" gridò subito Corsair con rabbia. "Torna immediatamente a bordo!"

Il ragazzo lo ignorò e si rivolse a Jones.

"Mi dispiace capitano, ma non posso sopportare l'idea di venire eliminato!"
Aveva gli occhi lucidi dalla paura.

Quelli di Jones invece erano pieni di disappunto, proprio come la sua voce.

"Ti sei già eliminato da solo" lo rimproverò. "Ammutinandoti hai già scelto il tuo destino. Complimenti, Chet."

Si girò, mentre Corsair scuoteva la testa con rabbia.
Come ha potuto rinunciare così al suo sogno senza neanche provarci? E soprattutto come ha potuto abbandonare Jones! È un ragazzo pieno di coraggio e carisma, un vero capitano! Vergognati, Chet!

"Capitano!"

La voce di Chet fece girare Jones di scatto.
Due ragazze avevano afferrato una cima per far risalire il disertore a bordo.

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