10. Nei panni di un pirata

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Posso capire tutto. Meno la parrucca.

L'isola Miyako era totalmente diversa da Tokyo. Con la sua vegetazione rigogliosa, le sue stradine tranquille e il suo mare cristallino, era il rifugio perfetto da una metropoli come la capitale giapponese.

Sembrava davvero di essere ai Caraibi, anche se geograficamente ci si trovava ancora in Giappone.

I ragazzi osservavano tutto quello che c'era intorno a loro con grande curiosità e meraviglia.

Kidd in particolare era folgorato da tutta quella bellezza. I suoi sensi ne rimasero piacevolmente appagati.

Come l'avventuriero che era, quel posto per lui equivaleva al tesoro degli Inca.

Dopo aver girato due volte a sinistra e due a destra, il gruppo arrivò a una stradina asfaltata fiancheggiata da una serie di edifici, tutti bianchi e simili tra loro. Alla luce del sole risplendevano come diamanti.

"Eccoci arrivati!" esclamò Jack sorridendo. Nemo e Jones si guardarono intorno perplessi. Dov'era il resort di cui Jack gli aveva parlato prima di incamminarsi?

"Ma... è sicuro che il posto sia questo?" gli chiese Jones incerto.

Jack annuì: "Sì certo, è questo."

"Ma queste sono case!" gli fece notare Nemo. Quegli edifici bianchi messi uno dietro l'altro avevano tutta l'aria di essere delle villette a schiera. Come potevano essere definiti un resort?

Jack rise: "Non sono case! Vi aspettavate di trovare qualcosa di molto più grande di queste casette, vero? Ma il Crystal Villa Resort in realtà non è altro che una serie di bungalow."

"Bungalow?" ripeté Nemo interdetto. Quella sì che era una bella sorpresa.

"Sì, ce ne sono otto in tutto, che vanno dalla lettera A alla lettera H" gli spiegò Jack, facendo un segno con la mano verso la stradina.

"Dentro ogni bungalow troverete i vostri abiti da pirata, insieme ai vari accessori, ai gioielli e ai trucchi" continuò l'uomo. "Anche per voi ragazzi, se desiderate diventare come Jack Sparrow." Gli fece l'occhiolino.

Jones e Nemo erano davvero colpiti. Gli organizzatori erano stati davvero bravi a pianificare tutto così bene! Di certo non ci si poteva lamentare di scarsa organizzazione.

"I bungalow sono otto, giusto?" si accertò Nemo rivolto a Jack.
"Sì, giusto" annuì lui.

"Quindi" proseguì il ragazzo con i capelli turchesi seguendo il suo ragionamento "300 diviso 8 fa... ehm... trenta..."

"Oh, ma noi vi abbiamo diviso in un altro modo!" Jack fermò il calcolo mentale che Nemo stava cercando di risolvere.

"In che senso?" domandò lui confuso. Come ci avranno diviso allora?

Jack sorrise: "Adesso vi spieghiamo..."

Vivi e Jack spiegarono ai ragazzi che i bungalow erano stati divisi in base al loro numero totale di maschi e femmine.

I ragazzi, visto che in tutto erano 180, erano stati raggruppati in cinque bungalow: A, C, D, E e G. In ogni bungalow potevano entrare sei ragazzi alla volta e alternarsi continuamente finché non sarebbero stati tutti pronti.

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