Sole del Mattino

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Aspettando alla stazione 
s'una panchina di ferro scomoda, 
alzo sognando gli occhi 
e il cielo ancora non è chiaro, 
le costellazioni son rimaste 
a danzare sull'azzurro orizzonte. 

Ma non mi devo sfregar le mani 
per resistere al freddo, né tremo di gelo, 
perché la fiamma che m'accende
è sulla cresta d'una fiaccola eterna
più fiera dell'Americana,
che percorre le gambe, le braccia,
e l'avvolge in lana, le stringe,
l'abbraccia e le mantien calde. 

Ed eccoti arrivare.

Vergognandosi, le stelle
lentamente si ritirano, spegnendosi, 
'ché illumini cento volte il lor chiarore
in pochi fieri passi.

Dipingi quest'alba per noi,
amore mio, ed ogni mattino ti aspetterò, 
si volterà ogni giorno il mio sguardo 
non per il treno alla stazione,
ma per l'alba all'orizzonte, fuori da quella porta. 

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