In Silenzio

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Ho amato quel tuo sorriso, 
timido, pavido, perché tendere l'arco per te
era un sacrilego, folle crimine. 
E la paura pian piano
mi divorava in silenzio.

Ho amato quelle tue braccia, che
con quanta forza mi stringevano, 
con tanta violenza si avventavano
sul tuo pallido, bellissimo volto. 
E la paura pian piano
mi divorava in silenzio. 

Ho amato quei tuoi occhi addormentati
che parevano quelli di un'anima pia,
un'anima leggera, chiara, 
di una morta innocente, ma in pace. 
E la paura finì per divorarmi. 

Ti ho amato, finché 
i miei sorrisi divennero crimini
le braccia mie segnate
e i miei occhi scavati, vuoti. 

Difatti, due fiori secchi e senza radici
non possono nemmeno stringersi
per nessuna morta mano. 

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