Passato:52 anni prima
Nico cammina per i corridoi del castello, indossa un abito elegante ma casual allo stesso tempo, cucito su misura per lui di un bellissimo grigio perlato con il gilet nero e la camicia bianca che porta arrotolata sui gomiti, oggi indossa anche la sua corona, un filo d'oro bianco intarsiato dove vi sono incastonate gemme blu cobalto, gli calza alla perfezione incastrandosi tra i suoi ricci neri. Ad ogni componente della famiglia viene associata una pietra alla nascita, la sua è lo zaffiro.
A palazzo si respira aria di festa, tutti sono in fermento per il Galà con il quale si festeggia l'anniversario dei suoi genitori; ci sono camerieri che corrono frenetici da una parte all'altra dell'enorme palazzo per far si che ogni cosa sia al suo posto, domestiche che lucidano ogni angolo e sarti che si apprestano ad apportare le ultime modifiche agli abiti della famiglia reale. Nico adora il suo palazzo, con le torri alte, le guglie barocche, le stanze maestose e sfarzose color pastello ed i continui richiami al fiore di famiglia, il crocus, sente sempre una strana aria magiche ogni volta che si addentra al suo interno come se tutto intorno a lui fosse permeato dalla magia della famiglia reale ed in realtà questo non è troppo distante dalla realtà. Ma Nico non ama particolarmente il giorno del Galà, troppe persone, troppi occhi puntati addosso, troppe aspettative.
Arrivato al suo posto sicuro, la palestra, inizia ad allenarsi con il fioretto argentato ed elegante, i suoi vestiti non sono per niente adatti, ma nin gli importa un granché. Inizia a colpire con precisione il manichino o almeno così credeva, fino a quando non sente la sua voce che lo riprende bonario.
<<Stai sbagliando, di nuovo>>
Una mano si posa sulla sua , mentre l'altra gli ruota delicatamente il bacino ed il ginocchio si preme sul retro del suo, Nico si lascia guidare, non ha paura, anche se non si è girato a guardarlo, sa perfettamente chi è, lo riconoscerebbe tra mille, sono più di migliori amici, sono più di fratelli, sono uno l'ombra dell'altro, due corpi che condividono la stessa anima. Nico si volta rivolgendogli un sorriso.
<<Sei in anticpo Wys>>
Mormora Nico. La voce sicura e spensierata. Un sorriso sulle labbra. Un sorriso genuino e spontaneo.
<<No sei tu in ritardo, tua madre già sta dando di matto e mi ha mandato a cercarti>>
Gli risponde Wys guardandolo con un sorriso fin troppo divertito.
<<Come mai sei venuto qui prima del Galà?>>
<<Ne parliamo dopo... ora va da tua madre>>
<<Va bene, aspettami in camera mia>>
Dice prima di lasciargli il fioretto e raggiungere la regina. Nico ama sua madre, al pari della sorella. Sono le persone più importante al mondo per lui. Non è l'unico a volerle bene, il popolo stravede per lei, è una regina giusta, intransigente ma gentile, non ha mai avuto paura di combattere in prima linea e sporcarsi le mani per assicurare al suo popolo i giusti diritti, scende per le strade del regno a far visita alla sua gente ed ascoltare i suoi bisogni, ha insegnato a tutti l'amore ed il rispetto ed ha fatto crescere i suoi figli con un forte senso di giustizia ed umiltà, insegnandogli che per ricevere devono anche dare. Sua madre è un esempio per tutti, è impossibile odiarla.
Raggiunge lo studio della madre e la trova impegnata a leggere dei fogli, ha i capelli raccolti in una crocchia disordinata, indossa dei pantaloni classici verde petrolio ed una camicetta di raso color nocciola, ha i piedi scalzi e tra le labbra stringe il bocchino con il quale fuma le sue sigarette, è di-- un argento riccamente decorato ma ciò che salta all' occhio è il viola dell' ametista posizionata al centro. La regina sa bene cos'è l'etichetta e come comportarsi in presenza di alte persone, ma quand'è da sola o con la sua famiglia preferisce essere libera di vestire ed acconciarsi come vuole.
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The shadows of the predecessors- Il Segreto Di Lakenet
FantasyLa vendetta brucia e le idee creano. Quando tutto sembra andato perduto è lì che bisogna lottare. Cosa succede quando una semplice idea può cambiare il corso della storia? Cosa succede quando, anche dopo la sconfitta, il risentimento continua a di...