5 capitolo

89 3 1
                                    


 La luce della mia stanza venne accesa, era mattina presto 

<<forza Telly, devi andare a scuola>> 

disse mia madre. 

Mi misi il cuscino sulla faccia, per coprire gli occhi 

<<mamma io non voglio andare a scuola, e poi non dovresti svegliare anche Lia?>>  

dissi con una voce roca. Mia sorella non poco distante disse 

<<principessa io sveglia già da un'ora>>  

lentamente alzai il cuscino e cercai il suo sguardo 

<<lo sai che non mi devi chiamare PRINCIPESSA>>  

lei alzò le sopracciglia 

<<e perchè no?>> 

sbuffai 

<<perchè non mi piace essere chiamata cosi>>  

si avvicinò al letto 

<<capisco, solo Davide ti ci può chiamare>> 

a quel punto misi da parte il cuscino e mi misi seduta 

<<non mi ci chiama da un pò, sai anche che abbiamo litigato e che non parliamo, quindi smettila di chiamarmi in quel modo>>  

Lia fece un respiro e si buttò sul mio letto 

<<va bene, però mi devi promettere una cosa>>  

la guardai in modo interrogatorio 

<<cosa?>> 

si mise seduta davanti a me, e si tiro indietro un ciuffo rosso che le penzolava davanti agli occhi 

<<che ricomincerai a parlargli>>  

sistemai la coperta e poi la guardai negli occhi 

<<e va bene, tanto lo sai che prima o poi faremo pace>> 

sistemai meglio il cuscino 

<<si lo so>> 

scese dal letto e mise le scarpe poi si girò verso di me 

<<su dai, scendi dal letto>> 

mi ero già rimessa comoda sotto le coperte 

<<si fra poco arrivo>>.


Passarono cinque minuti e mia madre eruppe nella stanza 

<<TECLA scendi dal letto ORA!>> 

feci un salto per la paura e mi affrettai a scendere dal letto, perchè se in caso fosse arrivata mi avrebbe tolto la coperta e tirato su la serranda, ed io non volevo che succedesse un'altra volta. Dopo aver fatto colazione, presi il mio zaino e andai a scuola. Non mi ero vestita bene, avevo preso delle cose a caso. 


Appena arrivai nel cortile vidi che c'era già molta gente nonostante mancassero almeno venti minuti se non dimeno, i miei amici non c'erano e così tirai fuori dallo zaino il mio romanzo, mi sedetti su un muretto e iniziai a leggere. Il tempo passò molto velocemente. 

Ad un certo punto un ragazzo più grande di me, si avvicinò, camminava in un modo molto strano era una solita camminata di uno che se la tira fin troppo. Mi guardò dall'alto verso il basso e poi mi disse 

NULLA è come SEMBRA (Hope)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora