Vetri rotti

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[1° Trimestre - 12° Settimana]

- Per quanto ancoraverità e giustizia saranno abusate dalla paura e dalla violenza? Perquanto ancora le menzogne e i soprusi prevarranno su saggezza e buonsenso? Per quanto ancora le nostri madri, i nostri padri, le nostrefiglie e i nostri figli saranno costretti a tacere e ad inchinarsidavanti al terrore, alle prevaricazioni, ai torti, alle insidie diquesto mondo contorto e senza freni? Fino a che punto arriverà lafollia umana? Non siete stanchi di vedere i vostri cari soffrire permancanza di leggi adeguate? Non notate che sempre di più i silenzivengono infranti e le angherie non vengono più nascoste come polveresotto al tappeto? Ci attende un futuro incerto. Voi tutti comprendetedi cosa sto parlando, non siete stupidi, sapete che le cose devononecessariamente cambiare. -
Marshall appoggiò la mano sul piccololeggio di metallo mentre sollevava gli occhi verso la folla che siera radunata lì per la conferenza e la abbracciava con sguardo duroe severo.
La sua voce risuonava per tutto il cortile senzal'ausilio di amplificazioni o microfoni di sorta, riuscendo araggiungere anche coloro che erano ai margini.

Il silenzio piùtotale aleggiava nell'aria.
Non un suono, non una parola che nonprovenisse dall'Alpha che imponente e sollenne si ergeva davanti allafolla.
Non un sussurro.
Non un bisbiglio.

Erano tutti inattesa.

- Cambiare? - Quasiringhiò lui. - No. Cambiare non basta, bisogna distruggere.Distruggere le vecchie usanze, ormai immorali e indecenti. Voi losapete. Nessuno di voi deve essere costretto a sopportare lecondizioni inumane di questo mondo retrogrado e antiquato. Cosafarete? Rimarrete immobili mentre i vostri cari soffrono e piangonoper essere nati Omega? Non sono gli unici che possono dare la vita anoi Alpha? C'è stato un tempo in cui erano onorati e adorati comedei. - Fece una piccola pausa e quando riprese la sua voce si ridussee assunse un tono più calmo ma non per questo meno aspro.
- Cosane è stato dell'empatia? Della comprensione, della gentilezza? -

La folla aspettòche riprendesse con trepidazione crescente, attendendo che l'Alpharispondesse a quelle domande per loro.
Ma ciò non avvenne.

-E quando qualcunosi fa avanti per portare alla luce i problemi, per far sì che sirisolvano e per chiedere pene più dure per chi trasgredisce le leggiumane, è questa la vostra risposta? -
Marshall sbattè il pugnocon violenza sul podio di metallo, facendo sobbalzare i più vicinial palchettino approntato per l'occasione.
- La violenza? -Riprese subito dopo l'Alpha, senza tregua. -Il tentativo becero,ignorante e insulso di mettermi a tacere? - Domandò ringhiando. - Vidomandate ancora cosa mi è successo? La risposta è davanti aivostri occhi! Dopo teorie, speculazioni, complotti, questa è la puraverità! Sono stato attaccato perché non credo più che i nostricari debbano subire violenza! I nostri compagni, le nostre compagne,non hanno scelto loro! Basta rendere la violenza una virtù! Nonsiete meno virili se concedete gentilezza. Non siete meno Alpha seoffrite amore e riparo. - Piegò la bocca in un sorriso amaro. - Evoi - alzò il braccio ingessato - che vi nascondete dietro inutiliatti, che vi nascondete nelle vostre tane come talpe cieche,guardatemi. IO sono ancora qui. - La sua espressione assunse unatteggiamento di sfida mentre abbassava di nuovo il braccio. -Codardi. - Esordì di nuovo con un tono di scherno mentre la sua sciadiventava sempre più densa e soffocante.. - Vigliacchi. Vili epavidi. Non avete neanche il coraggio di affrontarmi faccia a faccia.Non avete neanche il coraggio di lottare per le vostre convinzioni oreclamare i vostri goffi tentativi di zittirmi. Dove siete adessomentre mi prendo gioco dei vostri risultati? Mentre rido di voi -

Una moltitudine diindividui iniziarono a guardarsi sospettosamente intorno, come setemessero che i pazzi che avevano provocato tutto quel trambusto,fossero lì in mezzo a loro.
Tuttavia nulla si mosse e il brusiocalò in fretta.

Marshall alzò dipoco la testa, guardando la folla dall'alto per qualche momento.
Sulsuo viso si aprì un sorriso sprezzante. - Vi concedo un'altrapossibilità. - Spostò lo sguardo intenso verso lo sfavillìo deiflash dei giornalisti. - So che mi state ascoltando, guardando oleggendo. - Il suo sorriso si allungò e si contorse in un ghigno. -Forse addirittura siete qui celati da una maschera di fintaindignazione mentre vi faccio a pezzi. Non siete arrabbiati? - Siabbassò di poco. - Dov'è la vostra dignità? Sempre che ne abbiatemai avuta una. - Si erse di nuovo in tutta la sua imponenza. - Se mistate ascoltando, e non dubito affatto che lo stiate facendo, seavete ancora un briciolo di rispetto per voi stessi, smettetela dinascondervi. Smettetela di nascondervi dietro le sottane delle vostremadri come bimbi impauriti e affrontatemi faccia a faccia. Non contrucchetti e mezzucci, non mettendo in mezzo persone innocenti.Fatevi avanti. -

• Fanfiction Omegaverse • [Ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora