1 capitolo

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Mi trovai difronte a scuola passarono solo tre mesi ma sembrò che furono anni. Trascorsi tre anni in questa scuola, ma oggi mi sembrò che fosse il primo. Varcai la soglia e iniziai a vedere i ragazzini del primo anno che cominciarono a preoccuparsi per il nuovo inizio ma non immaginavano ancora che questi anni sarebbero stati il periodo più bello della loro vita; questo fu' il mio motto che mi ripetei ogni volta che qualcosa andava storto, e ultimamente succedeva spesso. I miei genitori si separarono mia madre subito se ne andò con il suo nuovo compagno disinteressandosi di me . La domanda che mi ponevo da quando lo scoprii era da quanto fossero amanti. I miei pensieri vennero subito interrotti da una voce squillante che io conoscevo moto bene.. Era Margotte la mia migliore amica ci conoscevamo da quando eravamo in fasce.

''Isabella!!'' mi venne in contro con il suo sorriso raggiante, aveva un vestito che le arrivava a meta coscia blu oltre mare, i cappelli lunghi castani le ricadevano ad arte sulla spalle.

''Margotte! mi sei mancata'' le corsi incontro mi era mancata davvero tanto, in tre mesi di vacanza non ci potemmo sentire molto a causa del suo viaggio oltre oceano.

''All'allora questi tre mesi come li hai passati? Non a lavorare spero'' Margotte odiava l'idea che lavorassi in un negozio durante l'estate. Al contrario di me, adoravo farlo, perché ero l'unica che non partiva per l'estate e con il lavoro partime mi tenevo occupata .

''Mi dispiace deluderti'' le dissi con il mio finto sorriso di scuse

'' Ok... come va con la questione dei tuoi genitori?''

''Bene.. se non fosse che mia madre se n'è andata con l'amate dimenticandosi di me''

''Vebbè dai.. Entriamo in classe'' Margotte era un'ottima ma quando si parlava della mia famiglia non sapeva mai quanto spingersi oltre.

Attraversammo il corridoi finche non entrammo nella nostra aula. Margotte andò a sedersi con il suo fidanzato al secondo banco, non pensavo che mi avrebbe abbandonato! Siamo stati vicini di banco per tre anni e adesso preferì Tommy a me! Delusa mi dovetti accontentare dell'ultimo banco anche se notai con stupore che c'era uno zaino. Mi consolai al pensiero che non eravamo più dispari come l'anno passato e avrei avuto un compagno di banco. Prima che suonasse la campanella entrò il ragazzo nuovo. Era alto, magro capelli castano scuro jeans neri scarpe da ginnastica a una maglietta color prugna. Aveva la testa bassa inizialmente non riuscii a vedergli gli occhi. Iniziò a parlarmi quando la prof entrò. Finalmente potei vederlo in faccia. Aveva gli occhi grandi e grigi, quasi ipnotici. Mentre mi parlava io non prestavo attenzione alle sue parole, come una stupida mi incantai guardando i suoi occhi così freddi. Dopo qualche minuto mi tornò la parola

''Scusa..'' dissi abbassando lo sguardo '' cosa mi stavi dicendo?'' Quando alzai lo sguardo su di lui mi sorrise, quel sorriso era così raggiante il più bello che avessi visto

''Tranquilla, ti stavo chiedendo che professoressa fosse'' Continuava a guardarmi e io non seppi tenere il contatto visivo e abbassai lo sguardo sulle mie mani incrociate sul ventre.

''Arte. La professoressa è di arte'' Non sapevo perché ma iniziai a sentirmi così imbarazzata

''Grazie, io sono Mattia'' Anche il nome è bellissimo!

'' Io sono Isabella'' continuai a parlare guardandomi le mani. Durante l'ora non ascoltai la lezione mi concentrai nel guardare il mio compagno di banco. Il mio sguardo si soffermò sul collo dove intravidi una scritta, era quasi nascosta dai capelli.

Alla fine della lezione ebbi l'idea di parlargli con la scusa della scritta pensavo fosse un tatuaggio.

''Mattia posso farti una domanda?''

'' Vuoi sapere se è un tatuaggio o te lo sei solo immaginata?'' disse inclinando la testa verso la mia direzione con il suo sorriso che mi faceva battere il cuore. Come faceva a sapere che gli volevo chiedere questo? ''SI, è un tatuaggio'' Rispose alla mia domanda inespressa ''Isabella, non sei molto brava a spiare le persone..''Con quest'ultima frase si alzò si avvicinò al mio orecchio sussurrandomi '' E' in greco antico.. Non capiresti'' Se ne andò e lungo la mia schiena sentii un brivido

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