Capitolo 6

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L'usignolo voce di desiderio,

nunzio di primavera.

Saffo, Poesie.


I venti virarono e soffiarono per tutto il viaggio come se una mano invisibile sapeva esattamente dove trasportarmi. Fino a che riuscii non scorsi quella che presumibilmente fosse l'isola di Delo. La guardavo ingrandirsi sotto ai miei occhi, mano a mano che la barca navigava sotto costa riuscivo a distinguere la fitta vegetazione, le sue montagne in lontananza, le spiagge deserte e strapiombi che si tuffavano nel Mar Egeo.

"Quest'isola è un incanto" farfugliai meravigliata da tanta bellezza. La vegetazione era rigogliosa come se una linfa vitale facesse risplendere ogni pianta di un verde intenso. Aveva le sembianze di un'oasi divina nata al centro del mare. Risplendeva di bellezza.

La barca si arrenò sulla spiaggia, dopo giorni di navigazione ero lieta di mettere i piedi sulla sabbia calda. Alzai lo sguardo e vidi tra la vegetazione una ragazza dai capelli rossi appoggiata al tronco di un nodoso pino marittimo con le braccia conserte. Non riuscivo a distogliere lo sguardo da quei capelli fiammeggianti, erano così...rossi, come il cielo quando s'incendia durante la discesa di Apollo all'orizzonte. Lei non si mosse, mi scrutava immobile. M'incamminai lentamente verso di lei, poi mi balenò un'idea poco allettante. E se fosse stata una trappola?

"Perché diavolo mi sono fidata così ciecamente?" pensai arrabbiata con me stessa.

La ragazza continuava a squadrarmi da capo a piedi, ma il suo sguardo non era ostile, era semplicemente... curiosa. I suoi occhi tradirono una meticolosa attenzione ad ogni dettaglio.

"Siamo sull'isola di Delo?" le chiesi turbata.

Alzò un sopracciglio e rispose "È altamente improbabile che Eolo sbagli rotta"

Non feci in tempo a rispondere che subito scoppiò in una fragorosa risata "Benvenuta a Delo principessa"

Mi rilassai all'istante "Lo ero fino a qualche giorno fa, ho ceduto quel titolo per diventare una cacciatrice...mah come sai che ero una principessa?" dissi cercando di capire quanto sapesse di me.

"Le voci su una nuova cacciatrice corrono quasi quanto noi" sghignazzò allontanandosi dall'ombra degli alberi per avvicinarsi alla spiaggia, la sua pelle alla luce del sole appariva diafana, mi ricordò la notte in cui scrutai il mio aspetto nel lago di Naxos. Quasi non si distingueva dove finisse la tunica e iniziasse il colorito della sua carnagione, le sue braccia scoperte accennavano appena la presenza di muscoli mentre il suo viso dai lineamenti delicati si accostava perfettamente al colore acceso dei capelli. La sua espressione stupita mi fece sorridere, era insolito per me che qualcuno si stupisse alla mia vista. Per tutta la vita ero stata per lo più invisibile.

"Il mio nome è Ilizia, benvenuta tra noi"

Mi guardai attorno ma non vidi nessun'altro a parte lei, vedendo la mia espressione confusa si affrettò a controbattere "Non sono pazza, le altre sono partite per una battuta di caccia, una Furia sta imperversando su Tebe, io sono tornata prima, dopo aver saputo del tuo arrivo..."

"Così ti ho strappata dal tuo dovere"

Fece spallucce "Per noi è puro divertimento fare fuori quelle bestie, Artemisia aveva tutto sotto controllo e mi ha rimandata qui"

"È lei che devo cercare!"

Sorrise come se sapesse molto altro "Certo che stai cercando lei"

"Cosa ha di speciale per essere presa così in considerazione da Artemide?"

"Artemisia è la nostra guida" fece una pausa come se volesse aggiungere altro ma poi sembrò cambiare idea e disse "Andiamo ti faccio vedere la nostra umile dimora" disse in un ghigno sparendo tra gli alberi prima che potessi risponderle.

Due lune, un'anima.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora