~ATHENA~
uscì dallo studio e mi diressi come ogni giorno alla prigione dove stava mia madre.
<<hey John>>
<<hey Athena, tua mamma ti sta aspettando>>
<<grazie mille>>mi diressi da mia madre e quando mi sedetti dietro quel pezzo di plastica che ci divideva la vidi, dopo anni ancora mi faceva uno strano effetto, averla davanti i miei occhi, così vicina, ma allo stesso tempo così lontana.
<<mamma>>
<<Athena, amore mio, come stai?>>
<<mi manchi mamma>>
<<mi manchi anche tu, ma devi resistere, per me, per te, per noi>>
<<sai... da oggi mancano 2 anni e 4 mesi al giorno in cui ti rilasceranno>>
<<quel giorno faremo tutto ciò che vuoi>>
<<ti amo mamma>>
<<ti amo anche io figliola>>e come ogni volta gli occhi mi si riempirono di lacrime quando vidi un uomo avvicinarsi a mia madre per riportarla in cella.
non era giusto, non era il suo posto.uscì e andai verso John
<<dopo anni ancora piangi quando vi separano...>>
lo guardai sfinita, in cerca di aiuto, in cerca di una soluzione per questo incubo che tormentava me e mia madre da anni.
<<ma, oggi ti andrebbe di venire a cena con noi?>>
<<noi?>>
<<me, mia moglie, e i miei figli>>
<<figli? non me lo avevi mai detto di avere dei figli>>
<<bene, ora che lo sai che ne dici di accettare e venirli a conoscere?>>
<<va bene, verrò>>dopo aver aspettato con John una mezz'oretta che finisse il suo turno, andammo a casa sua
John: ragazzi rendetevi presentabili perché c'è un ospite
Victoria: piacere, io sono Victoria la moglie di John, tu devi essere Athena giusto?
Athena: si, sono io... piacere mio
Victoria: accomodati pure a tavola la cena sarà pronta tra pochissimo
Athena: grazie ma posso aiutare in qualcosa?
X: no tranquilla la aiuterò io, tu sei l'ospite non ti devi scomodare
Athena: oh, che carina... grazie
X: comunque piacere sono Leslie
Athena: piacere, Athena
Leslie: lo so bene tranquilla, papà ci parla moltissimo di te
Athena: spero solo cose belle
John: non ho mai visto qualcosa che non andasse in te
X: esatto, fin troppo perfetta
Victoria: Noel, non essere scortese!
Leslie: in poche parole non fare lo stronzodisse la ragazza facendo un sorrisino provocatorio al fratello per poi dirigersi in cucina
John: lui è Noel
X: non dargli troppo peso, è fatto così, comunque io sono Denver
Athena: grazie Denver ma non mi toccano persone del genere
Leslie: uhh 1-0 per Athenadisse portando i piatti a tavola
Victoria: bene ragazzi che ne dite di sederci?
Athena: si Victoria, scusami
Victoria: tranquilla Athena non devi scusartici sedemmo tutti a tavola, la cena proseguì tranquilla finché Noel non aprì bocca
Noel: ma dicci un po', com'è che tua madre è in carcere? ho sentito dire che è un'assassina, è vero?
John: Noel, non ti permettere a rivolgerti così a lei, chiedile immediatamente scusa!
Athena: grazie John, ma tranquillodissi guardandolo negli occhi per poi spostare la mia attenzione su Noel
Athena: scommetto che tu sei il classico ragazzo che cerca di creare casini nonostante non c'entri nulla, o che parla senza pensare e senza sapere i fatti, è vero?
Noel: questo mi fa capire che non capisci assolutamente nulla delle persone
Athena: a me invece mi fa capire che tu non abbia personalità e che cerci di sembrare qualcuno sminuendo gli altri. fatto sta che non mi preoccupa ciò che dici, se vuoi definire mia madre un'assassina ok, fai pure, non sei nessuno di rilevante per cui io debba battermi per far capire come siano andati i fatti.
Leslie: correggo, 2-0 per Athenasorrisi a Leslie per poi far proseguire tranquilla la cena sotto gli occhi ardenti di Noel
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Oscuro splendore
ChickLitAthena, una ragazza di soli 17 anni, con degli occhi neri, dispersivi e misteriosi, come se custodissero un grande segreto, una pelle molto chiara che fa contrasto con i suoi capelli nero corvino, si trova incastrata in una vita che, a suo dire, non...