Cap. 3 aria di sfida

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                                            ~ATHENA~

Athena: era tutto squisito, grazie per avermi ospitata qui da voi a cena
Victoria: stai tranquilla tesoro è un piacere
Leslie: caspita, sta diluviando!
Denver: papà non puoi accompagnare Athena a casa con la moto sarebbe troppo pericoloso
John: beh, allora Athena dovrai dormire qui
Athena: posso tornare con un taxi, non è un problema
Victoria: insisto Athena, rimani almeno fino a domani mattina
Athena: ...d'accordo, grazie

accettai l'invito con un po' di titubanza e timore ma in fondo mi fidavo di John.

Leslie: sii, vieni ti faccio vedere la stanza degli ospiti

Athena: wow, è stupenda questa stanza
Leslie: veroo? comunque, lì nell'armadio ci sono dei vestiti per domani e nei cassetti sotto ci sono dei pigiami, vedi quale ti sta, solitamente io e Victoria mettiamo lì la roba che non ci piace più quindi non so cosa tu possa trovare ma spero qualcosa di decente
Athena: tranquilla, state facendo fin troppo per me
Leslie: macchè per noi è un piacere, ora ti lascio dormire, il bagno è in fondo al corridoio e per qualsiasi cosa, la mia stanza la riconosci perché c'è il mio nome inciso sopra la porta
Athena: sei davvero gentile, grazie di tutto, buonanotte
Leslie: anche tu sei molto gentile, notte notte

Leslie lasciò la stanza, così che potessi cercare qualcosa di decente da mettermi.

finalmente trovai un pigiama della mia taglia, era un po' particolare: tutto nero e a due pezzi, il sotto era estremamente corto e il sopra era interamente fatto di pizzo, si poteva definire un reggiseno con un pezzo aggiuntivo che copriva parte delle costole.

Athena: un po' eccessivo ma tanto ci devo solo dormire

passarono un bel po' di ore, ormai erano le 4:36

Athena: cazzo...

mi svegliai di soprassalto con il cuore in gola e il fiato corto, ormai il mio sonno era tormentato da quando mamma finì in carcere, presa dal panico scesi al piano inferiore per bere un bicchiere d'acqua

Noel: che c'è non riesce a dormire M'Lady?
Athena: mio dio! sei impazzito?
Noel: quella pazza tra i due sei tu, come fai a fidarti così tanto da rimanere a dormire qui?
Athena: falla finita e lasciami tornare in camera
Noel: non così in fretta

Athena guardò con aria di sfida Noel

Noel: non ti intromettere nella mia famiglia, non ne fai parte, ne ora ne mai.
Athena: ho la mia di famiglia, mi basta e mi avanza
Noel: per ora non hai nessuno, sei sola: tuo padre è morto e tua madre? ah si, in carcere
Athena: nonostante mia madre sia in carcere è più presente e amorevole nella mia vita di quanto lo sia tu nella vita della tua famiglia
Noel: ma tu che cazzo ne sai

disse afferrando il mio volto con veemenza

Athena: brucia è, quando la gente parla senza sapere

disse lasciando di stucco Noel che la fissò negli occhi per pochi secondi prima che Athena lo sorpassò dirigendosi verso le scale, ma prima di salire il primo scalino si fermò...

Athena: sono meno sola ora, di quando mio padre era vivo

Oscuro splendore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora