Cap. 12 mi pietrificai...

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                                             ~ATHENA~

Atena: non voglio affrettare le cose, sia per lui che per me
Leslie: ok, lo prendo come un si
Athena: ma smettila

risi leggermente per poi concentrarmi a capire chi mi stesse abbracciando, un abbraccio improvviso, uno di quelli belli
Athena: Denver! a cosa devo questo affetto?
Denver: al fatto che non ci stavate ascoltando e che siamo arrivati
Leslie: ah non me ne ero accorta
Noel: ci credo, quando tu sparli delle persone ti estranei dal mondo
Athena: non stavamo sparlando, era puro parlare
Denver: Leslie che non fa gossip? mh non ci credo
Athena: è terapeutico fare gossip, punto, ora per favore andate a prendere i gelati, noi prendiamo i posti, va bene?
Denver: nemmeno due principesse vengono servite e riverite come voi

mandai un bacio a Denver per poi sorridere

Denver: Leslie tu cioccolato e nocciola vero?
Leslie: giusto
Denver: tu Athena?
Noel: cocco
Athena: si... cocco

i ragazzi entrarono in gelateria mentre Leslie mi guardò confusa

Leslie: come faceva a saperlo scusa?
Athena: quella sera quando trovai i biscotti al cocco gli dissi che amavo il cocco e credo di avergli detto anche del gelato
Leslie: ... trattalo bene, è la cosa più cara che io abbia
Athena: me lo ha detto anche Denver, ma fidati, non ci sarà nulla di più di una semplice amicizia
Leslie: Athena... si è ricordato il tuo gusto preferito di gelato, dopo che gli e lo hai detto solo una volta
Denver: di cosa parlate?
Athena: niente

Noel mi passò il mio gelato e io in tutta risposta sorrisi, chiacchierammo un po' e poi ci incamminammo nel parco, dove ci sdraiammo per un po' a guardare il cielo, per poi tornare a casa per cena.

Athena: siamo tornatii!
John: Athena, come stai?

venne subito verso di me

Athena: sto bene john, Noel mi ha tranquillizzata e poi i ragazzi mi hanno fatta distrarre, quindi si, sto bene, grazie john
John: d'accordo, grazie ragazzi per averla aiutata
Leslie: mi sembra il minimo che possiamo fare
Noel: dai ora sta bene, non pensiamoci più

mi guardò con sguardo compassionevole, e involontariamente sorrisi
forse si, forse mi sto affezionando, ma senza ombra di dubbio c'era ancora molta strada da fare per noi due, una strada probabilmente in salita ma con un possibile lieto fine.

ci sedemmo tutti a tavola, la pizza era già arrivata, da poco in realtà, avevamo avuto un tempismo perfetto.

Lily: tesoro oggi hai visto tua mamma?

vidi gli occhi di Noel fiondarsi su di me, ma lo rassicurai con i miei

Athena: si
Roberth: e com'è andata?
Athena: bene, abbiamo parlato di cosa ho fatto in questi giorni, nulla di che, poi però mi sono sentita poco bene
Lily: ah si ce lo aveva accennato John che ti fossi fiondata fuori dalla sala, cos'era successo?

mi bloccai, per la prima volta, avevo sempre la risposta pronta, ma non per questa domanda...

Noel: ha sentito un po' la mancanza della madre, nulla di che, è stato un momento no, ma è stata brava e si è ripresa subito

rattoppò lui la mia mancanza di parola, e lo ringraziai, in silenzio, ma lo feci

Athena: vado un attimo in bagno, torno subito
Lily: certo

Victoria: amore tutto ok?
John: mi ha scritto un mio collega
Leslie: cos'è successo papà?
John: la mamma di Athena sta all'ospedale del carcere
Lily: stai scherzando spero
John: no, l'hanno picchiata... vado da lei a vedere se ha bisogno di qualcosa
Noel: possono entrare anche persone esterne nell'ospedale?
John: teoricamente no, perché?
Noel: dovrei andare io, se vai tu Athena capirebbe che è successo qualcosa alla mamma
John: beh, sanno che sei mio figlio, penso faranno un'eccezione per te
Noel: bene, ditele che sono uscito con dei miei amici
Victoria: non pensi che debba sapere la verità? è sua madre in fin dei conti
Noel: Leslie, lei non lo deve sapere, almeno finché non vedo se sta bene e torno a casa, d'accordo?

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