Pharmakon.

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Aspetta,

che il sole sorga di nuovo.

Spera,

che alla fine non resti solo.

Son giorni,

forse mesi, chiusi in una stanza

difesa come una fortezza,

perché fuori non cè speranza.

Si rincorrono

monotoni i giorni dellignoto,

dove non esiste il senso,

Perché in esso si cela il vuoto.

Si fa la conta,

è una guerra contro il nulla.

Il nemico si nasconde

che sia un vecchio o una fanciulla.

Appelli autoritari

frenano i nostri sogni,

Perché fuori cè qualcosa

che è meglio non incontri.

Resti fermo.

Perché non puoi scappare,

fuggire da un posto

senza sapere dove andare.

Abbiamo perso tutto,

ma forse non lo abbiamo mai avuto

È difficile credere in qualcosa

se prima non si è creduto.

Cosa resta?

Forse speranza, ma essa è lontana,

Sicuramente vi è la certezza

di star chiusi più di una settimana.

Sicuramente ricorderemo

questi vuoti momenti tristi,

questi istanti in cui

rimpiangiamo di non esserci visti.

Ma sorgerà,

finalmente un altro giorno.

Scampata sarà la paura

e del virus non vi sarà ritorno.

Ora bisogna aspettare,

Combattere nei nostri rifugi,

quasi come in trincea,

Non cè ritorno se fuori fuggi.

Arriveranno giorni più lieti,

Festeggeremo con un abbraccio gioioso,

Passato sarà l'inferno,

Anche il sole, in cielo, sarà più radioso.

Scrissi questa poesia durante il primo Lockdown, un periodo non semplice: colmo di paura, di tensione, ansia verso un nemico invisibile che causò molto male a numerosissime persone. Molti persero dei carissimi affetti: amici, parenti, famigliari, ma anche dei semplici conoscenti o dei perfetti sconosciuti. Attraverso questi brevi versi, vorrei ricordare quei momenti bui, apparentemente senza speranza, ma che permisero allintera specie umana di adoperarsi per superare tale tragedia.

Pharmakon è un termine greco che contiene in sé un duplice significato: Rimedio e Veleno. Perché questo titolo? Stiamo vivendo un momento difficile, anzi drammatico, sicuramente una delle più grandi tragedie dopo la Seconda guerra Mondiale, che ci obbliga a stare lontano dai nostri affetti e dalle nostre abitudini, un po' come un veleno che ci tramortisce. Ma se ciò ci colpisce, è anche vero che stiamo ritornando a scoprire valori nuovi e stiamo imparando ad apprezzare la vita e tutti i suoi momenti, che ora sembrano sospesi, il rimedio consiste nella fiducia di ritornare a ri-abbracciarci come prima. Ci sarà una cura, un Pharmakon, che guarirà tutti noi, ma una dose sbagliata può avvelenarci.

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