Prima di andare in aeroporto devo prendere i soldi per comprare la casa e tutto l'occorrente.
I miei erano persone abbastanza importanti, la mamma, Julia Star, era un prestigioso avvocato mentre papà, Theo James, era un agente della CIA, quindi ho ereditato una grossa somma di denaro.
Presi i soldi mi avvio all' aeroporto per prendere un aereo di linea, ma proprio quando sto per varcare la porta d'ingresso vengo bendata e portata non so dove.
Una volta arrivati a destinazione gi uomini mi tolgono la benda e mi conducono in un ufficio.
Presumo che mi stiano portando dal loro capo ma c'è una cosa che non capisco, perché io?
L'ufficio é grande e spazioso con una scrivania in legno di ciliegio e una poltrona in pelle, rigorosamente nera, vicino alla scrivania c'é un divano in pelle bianco e un comodino in legno con una lampada sopra. Nonostante l' ufficio sia molto grande é arredato in modo semplice.
-Prego signorina si accomodi- dice una voce maschile da dietro la poltrona
-Salve posso saper...- comincio a chiedere ma vengo subito interrotta-Signorina qui le domane le faccio io, allora lei é Lola James e ha 18 anni?-
-Vede per caso altre ragazze con il mio stesso nome e la mia stessa età?- chiedo io irritata
Il signore allora mi porta in una stanza piena di foto e mi dice-Ho capito tu vuoi sapere il motivo per cui ti trovi qui? Non è così?-
-In effetti è così. Allora sarebbe così gentile da rispondere a queste domande?-
-Bene Lola, ti do del tu che faccio prima, sei qui per portare a teine il lavoro di Theo,cioè tuo padre.-
Mi spiega il signore, ma a me sembra un ragazzino che gioca a fare l'adulto
-Bene ...-
-Dallas, Cameron Dallas-
-Bene Cam non so se te ne sei accorto ma io non so un tubo di spionaggio- dico io con fare un po' strafottente
-Allora mettiamo in chiaro un po' di cosette, 1 io per te sono capo o signor Dallas, 2 sei qui per imparare.- mi risponde lui a denti stretti perché l'ho chiamato Cam. -Ho ricevuto "capo"-
Dico io virgolettando la parola capo, questo mio gesto lo fa infuriare così mi sbatte contro il muro e mi blocca i polsi con le sue grandi mani e mi dice
-Sentì ragazzina non fare tanto la strafottente con me se no ti faccio passare le pene dell' inferno, ci siamo intesi? - io per tutta risposta gli rido in faccia e poi dico
-Scusa mi stai per caso minacciando? -
-Non si era capito? - mi chiede in maniera ironica
Io non ci vedo più dalla rabbia e gli tiro prima una ginocchiata nei gioiellini poi gli sferro un pugno in pieno viso mettendolo KO poi mi avvicino al suo orecchio e gli dico
-Io fossi in te non minacciare una donna che ha praticato box per 10 anni e poi sei ridicolo quando minacci .- detto questo mi faccio accompagnare nella mia stanza dato che dovrò rimanere qui per molto tempo.
Arrivata in camera mi butto sul letto a peso morto e aspetto di finire tra le braccia di Morfeo.