Capitolo 57

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Era passata una settimana da quando Eugene, se nera andato le lacrime non avevano lasciato il viso di Elias, ormai era disperato.

Quella mattina tornò dalla crociera Hannah, che appena vide il suo amato Elias lo abbracciò felice di rivedere il ragazzo che considerava come un figlio, gli raccontò tutto quello che era successo su quella nave dei sogni compreso il fatto che presto se ne sarebbe andata da quella casa, perché su quella nave aveva scoperto lamore di un uomo straordinario, nonché capitano della nave stesse.

Quella parole fecero sorridere Elias, ma nello stesso tempo scoppiò a piangere, Hannah gli prese la mano disperata e poi gli chiese.

Che cosa succede tesoro?

Hannah, sono davvero disperato in questi giorni.

Quelle parole fecero davvero male alla governante sperava che in quei mesi, tutto quello che aveva passato dalla morte di Michael fosse passato.

Allimprovviso qualcosa balenò alla sua mente, si guardò in giro e poi si girò verso Elias.

Dovè Eugene?

Elias alzò gli occhi e poi cominciò a raccontare tutto quello che era successo i quei mesi, e poi raccontò anche la mattina di una settimana prima quando lui se nera andato.

Hannah si asciugò una lacrima e gli baciò una guancia.

Piccolo mio, se veramente provi qualcosa per Eugene, devi andarlo a cercare.

Ma non so dove sia.

Beh, sicuramente qualcuno di nostra conoscenza saprà dove si trova.

Quelle parole fecero sorgere un sorriso nel volto scuro e triste del ragazzo, se cera una persona che poteva aiutarlo quella era Glamus.

Eugene si alzò dai fogli che stava consultando per il nuovo lavoro che gli avevano commissionato come ingegnere. Si trovava in sud africa e doveva fare un ponte per poter facilitare gli spostamenti dei commercianti tra una cittadina e unisola dove era stato trovato un vero tesoro naturale.

Ma ormai il lavoro non riusciva a distrarlo da niente, i suoi pensieri erano tutti per Elias, gli mancava terribilmente e lui non riusciva neanche a dormire senza di lui.

In quel momento qualcuno busso alla porta del suo studio.

Signor Page, cè una persona che vuole vederla

Eugene alzò lo sguardo verso la porta e poi disse.

Falla entrare.

Era sicuro che fosse il suo mandante del lavoro per i rallentamenti che cerano stati.

Sentì la porta aprirsi.

Ciao, Gene.

Quella voce che non sentiva da tempo gli fece venire un brivido lungo la spina dorsale, alzò il viso e vide la luce dei suoi occhi Elias.

Che cosa ci fai qui? disse andando verso di lui che si era spostato in mezzo alla stanza. E come hai saputo dovero?

Elias sorrise e poi lo prese tra le braccia e lo baciò con passione. Eugene rispose al bacio e poi i due in poco tempo si fecero prendere falla passione che ancora li logorava e che non si era assopita.

Qualche momento dopo, coricati sullo stretto divano dello studio di Eugene si guardavano negli occhi sorridendosi.

Eugene, non voglio che tu te ne vada di nuovo come hai fatto una settimana fa.

Elias, tu non capisci, io sono tuo cognato e quello che provo per te e sbagli

Non dire niente, io voglio solo dirti una cosa Elias prese un lungo respiro e poi cominciò a parlare. Io ti amo, lo so che forse tu non mi crederai, ma penso che Michael sapeva quello che sarebbe successo e che approvi il nostro amore.

Quelle parole fecero galoppare più forte il cuore di Eugene che strinse ancora di più il cuore di Eugene.

Anchio ti amo, e ancora ringrazio mio fratello per avermi mandato quella registrazione. 

Riamare di nuovoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora