Alessia's Inferno

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<<Abbiamo una nuova ospite!>>, disse Samael, un demone dell'inferno.

Questo è il mio secondo giorno di Inferno. Il primo giorno mi hanno fatto fare un tour dell'Inferno per mostrarmi cosa mi avrebbero fatto, e da oggi inizieranno le torture. Il primo giorno, mi hanno dato solamente qualche pugno e mi hanno fatto vedere come torturavano le altre persone. Oggi io sarò una di loro. Quanto vorrei tornare a ieri. La mia vita non sarà più la stessa da oggi.

La mia schiena è insanguinata dal letto di spine in cui mi hanno fatto dormire. Spero che un giorno Alessandro sconfiggerà Akuma e uscirò da questo inferno. Lo sperano tutti quì. La mia vita prima era così bella. Avevo tanti amici, tante speranze. Adesso anche l'ultima delle mie speranze è morta.

Ho fatto conoscenza con alcuni demoni. Samael è uno di loro, ma ci sono anche altri demoni. Ce ne sono tantissimi. Samael mi guardò, e si avvicinò a me, voleva farmi del male? Io ho paura.

<<Ciao Alessia! È pronta la colazione!>>, disse Samael.
<<Posso sapere cosa è questa cosa?>>, chiesi.
<<Carne di topo putrefatta! Ora mangia, altrimenti marcirà ancora di più!>>, disse Samael, ridendo.

Non avevo molta fame, il cibo che mi hanno dato ieri era blando, ma quello che mi stanno dando adesso sembra veramente disgustoso. Lo mangiai, e mi venne un conato di vomito, come si può mangiare una cosa simile? Non riuscii a mangiarla tutta, era troppo cattiva. Forse a pranzo sarei stata più affamata e avrei potuto mangiare di più. Ieri era una giornata fantastica, mi ricordo che stavo parlando con Claudio. Volevo assolutamente venire in questo posto, ma ora faccio i conti che non è un posto molto bello.

Quella donna mi sembrava spaventata. Ancora non conosceva l'Inferno, ma comunque non lo conoscevo neanche io. Si vedeva che non avesse passato una notte quì, non c'era nessuna traccia di sangue nel suo corpo.

Mi avvicinai a lei. Decisi di presentarmi. Doveva conoscere una persona esperta di questo posto, anche se io non ero veramente esperta. Il peggio doveva ancora venire.

Andai da lei, mi presentai.

<<Io sono Alessia, e questo è il mio secondo giorno di Inferno. Cosa posso dire? So che non c'è molta speranza quì, ma ti auguro comunque benvenuta all'Inferno!>>, dissi.

<<Io mi chiamo Anastasia Eterna, e sono la madre di Claudio Pace, un ragazzo che sia scomparso ieri. Nessuno lo ha ancora trovato. Io sono venuta a cercarlo e mi sono trovata in questo posto!>>, mi disse la donna.

<<Claudio Pace? Sono una sua amica! Purtroppo ho saputo che egli sia finito nello sgabuzzino, un posto cattivo, dove però non ci sono le torture, ma non puoi neanche provare la felicità. Forse è meglio stare all'inferno che nello sbaguzzino. Comunque, non ti preoccupare, perché Alessandro sconfiggerà Akuma e...>>, detto questo, Aldramelech mi infilzò le sue unghie affilate negli occhi, e io urlai.

<<Non devi parlare di lui! Mai!>>, disse Aldramelech.

Aldramelech è un demone che ti del male se parli di Alessandro, è quello il suo compito. Ogni demone ha il proprio compito, e ogni persona ha il proprio demone di riferimento. Il mio è Samael, e ad Anastasia lo dovevano ancora assegnare. Io non credo che Alessandro sconfiggerà Akuma, non è possibile, ma volevo solo rasserenare Anastasia.

<<Anastasia, vieni quì>>, disse l'arcangelo Gabriele.
<<Io sarò il tuo demone di riferimento, non provare a scappare, o farai una fine brutta... molto brutta. Hai capito?>>, continuò.

<<Ho capito!>>, rassicurò Anastasia.

Povera lei! L'arcangelo Gabriele è uno dei demoni più cattivi. Samael in confronto è un pacifista. Non succedeva quasi niente. Non era ancora l'ora della tortur, ma tra poco sarà l'ora del pranzo. Penso che questo sia un posto orribile, ma forse lo sgabuzzino è peggiore. Quì succedono molte cose, ti diverti eventualmente; nello sgabuzzino non succede mai niente e ti risucchia tutta la tua felicità. Anastasia ancora non ha dormito nel letto di spine. L'unica tortura che mi hanno fatto oggi è stata la colazione, però io mi fido di Samael, sono sicura che lui non mi farà soffrire troppo.

La prima volta che vidi Samael mi sembrò un demone abbastanza professionale. Non so come starò con lui, ma probabilmente starò abbastanza bene. Per gli standard dell'Inferno, ovviamente.

Avrei mai rivisto il mondo? Sapevo già la risposta. Sono condannata a stare nell'Inferno per il resto della mia vita, ma ormai mi sono abituata alla puzza di rifiuti umidi. Il letto di spine è ancora spaventoso, devo abituarmi. L'igiene di questo posto è pessima: le docce erogano l'acqua della fogna, perciò siamo sempre puzzolenti. I nostri vestiti sono fatti di ortica, e non possiamo toglierli. Ci laviamo i capelli con l'aceto e il nostro dentifricio è ricco di solfati. Dovevo ancora abituarmi a tutto questo.

Mi abituerò un giorno? Sarò felice anche nella miseria? Vedevo le persone ferme. Forse stavano pensando, esattamente come sto facendo io. Voglio dialogare con qualcuno.

Samael, dove sei? Voglio solo un po' di compagnia. Voglio stare con qualcuno. L'Inferno è pieno di demoni, e perciò perché sono sola? L'arcangelo Gabriele volava velocemente per l'Inferno, fissando Anastasia. Il peggio doveva ancora venire. Fissavo il paesaggio Infernale, con il suolo caldo che mi provocava delle leggere ustioni.

Il pranzo è pronto, e ad Anastasia diedero il riso che diedero a me ieri. Lo assaggiò e disse:<<Questo cibo non ha sapore! È cattivo!>>.

Mi diedero il pranzo. Era zolfo, ma commestibile.

<<Noi infernanti mangiamo questo!>>, dissi, mangiando la polvere, che aveva il sapore della polvere da sparo.

Anastasia sembrava spaventata. Io ero affamata, e inghiottì lo zolfo in quantità grandi, nonostante non mi piacesse. Quello zolfo era commestibile, ma aveva lo stesso sapore dello zolfo normale. Volevo vomitare, ma non avevo la forza per farlo.

Samael camminava per l'Inferno. Mi guardava, e io guardavo lui. Aveva un aspetto bello, ma era ancora un demone. Anastasia stava piangendo, volevo andare da lei e farla stare meglio, ma io non sono brava con le parole: avrei potuto renderla ancora più triste.

Non importa, lei ha bisogno di parlare con una persona umana, perciò andrò da lei e le parlerò.

Mi guardava con occhi che gridavano speranza.

<<Andrà tutto bene! Oggi è solamente il tuo primo giorno di Inferno e non ti tortureranno, dovresti sentirti fortunata!>>, dissi, provando a sorridere.

<<E domani?>>, mi chiese.

No! Non volevo arrivare a parlare di questo. Cosa le dovrei dire? Mi è venuta un'idea.

<<Ma domani sarà un altro giorno, non preoccuparti. Nuovo giorno, nuova vita. Devi apprezzare questo giorno senza torture, il primo giorno è sempre bello!>, dissi.

Sapevo che queste non fossero le parole giuste da dire, ma è la verità.

<<Non preoccuparti del domani, vivi il presente!>>, dissi.
<<Grazie Alessia, farò come dici. Oggi è una giornata perfetta!>>, disse Anastasia.

Per la prima volta la vidi, quasi sorrideva.

L'Inferno era cattivo per tutti noi, ma dovevamo accettarlo. L'unica ragione per cui io sono in grado di sopportare tutto questo è Samael. Samael è un demone con un aspetto bello, e mi piace. Ma so che una relazione tra un umano e un demone non potrà mai funzionare, e questo mi dispiace. Samael mi guardò con uno sguardo maligno.

<<È arrivata l'ora di soffrire, Alessia!>>, disse Samael, con un coltello in mano.

Mi sedetti sul suolo rovente e Samael si avvicinò

<<Sarai delicato?>>, chiesi speranzosa.

<<No!>>, mi disse.

Samael iniziò a colpirmi con il coltello sulla spalla. Urlai e lacrimai, provai a scappare ma Samael era più veloce e continuava ad accoltellarmi sulla schiena.

Anastasia sembrava spaventata. Parlava con l'arcangelo Gabriele, ma non la sentivo.

Mi avvicinai a lei, per ascoltare la loro conversazione. Sentivo Anastasia che dicesse:<<Perciò domani mi torturerai? Io non ho fatto niente di cattivo, stavo solamente cercando il mio figlio scomparso!>>.

L'arcangelo Gabriele le diede un pugno sul naso, e continuò:<<Tu sei venuta all'Inferno! Noi puniamo la curiosità! Non avresti dovuto salire quelle scale, non le conoscevi. Volevi conoscere questo posto, e domani lo conoscerai bene!>>.

<<Io stavo solamente cercando mio figlio, mi hanno detto che fosse quì>>, disse Anastasia, scoppiando in lacrime.

<<Tuo figlio? E chi sarebbe?>>, chiese l'arcangelo Gabriele.

<<Si chiama Claudio Pace, ma mi hanno detto che sia nello sgabuzzino!>>, disse Anastasia.

<<Se è nello sgabuzzino, se lo è meritato. Ma sicuramente starà meglio di te, non ti preoccupare!>>.

Samael non aveva smesso neanche per un momento di accoltellarmi: la mia spalla perdeva molto sangue.

<<Ti prego, smettila!>>, urlai.

<<Smetterò tra poco, vedrai!>>, disse Samael.

<<E domani sarà il tuo turno, Anastasia, preparati!>>, disse l'arcangelo Gabriele, con una risata malefica.

<<Samael, credo che Alessia abbia già sofferto abbastanza>>, mi difese Anastasia. Anastasia... mi stava difendendo?

<<Hai ragione, Anastasia, può bastare!>>, disse Samael, dandomi un calcio sul naso, stendendomi a terra.

<<Grazie, Anastasia!>>, dissi, con tutto il mio corpo che perdeva il sangue.
La tortura era finita, almeno per ora. Non posso aspettre per andare a dormire. Voglio che questa giornata finisca, anche se so che la prossima sarà uguale. So che non uscirò mai dall'Inferno, ma quì ci sono persone fantastiche, come Anastasia, Samael e l'arcangelo Gabriele. Nella vita normale c'era Claudio. C'era Francesca. Forse mi manca la mia vit normale, ma ormai mi devo abituare all'Inferno. Ieri era una giornata molto bella, stavo parlando con Claudio e dicevo che volessi salire le scale. Ho commesso un grave errore, ora starò quì a soffrire per l'eternità.


Però quì all'Inferno ho conosciuto Samael. Io mi fido di lui, oggi è stato molto gentile ad aver smesso di accoltellarmi. L'arcangelo Gabriele non avrebbe mai smesso. Sono fortunata ad avere Samael come demone di riferimento: le sue torture sono intense ma da quello che ho capito durano abbastanza poco. Samael è così buono.

L'arcangelo Gabriele fa soffrire molto, e mi dispiace per Anastasia.
Egli vola sempre alla ricerca di qualcosa, ma non so cosa sta cercando.

Bisogna accettare l'Inferno, perché una volta che finisci quà dentro, non potrai più uscire.
Usava esserci un cane, ma è scappato. Non sapevo che si potesse fare una cosa del genere.

Anastasia era lontana dall'arcangelo Gabriele, e Samael stava con le braccia incrociate, in piedi a circa 20 metri di distanza da me. Potevo approfittare di questa situazione per parlare con Anastasia.

<<Tra poco sarà l'ora della cena!>>, dissi.
<<Non m'importa, il cibo quà è cattivo!>>, disse Anastasia.
<<Ma devi mangiare! Lo sai, per crescere bene e per resistere meglio alle torture!>>, dissi.

Forse sarebbe stato meglio se non glielo avessi ricordato, ma non importa.
Domani sarà un altro giorno per Anastasia, e lei deve sapere cosa le faranno.

<<Dopo la cena, andremo a dormire!>>, dissi.
<<Finalmente, sarà un sollievo!>>, disse Anastasia.

Ma come? L'arcangelo Gabriele non le aveva mostrato il letto di spine? Nelle nostre stanze da letto c'era solamente un letto di spine, senza altri spazi, e i nostri demoni di riferimento ci chiudono a chiave là dentro fino alle 8 a.m. L'orario in cui finalmente potremo uscire.

Anastasia era all'interno per una sorpresa. Mi chiedo come sarà la cena di oggi.

<<Anastasia, sei fortunata! A te daranno il cibo blando, a me daranno il cibo scaduto e puzzolente! Sei felice?>>, chiesi.

Anastasia mi guardò in un modo strano, non capivo cosa intendeva.

Samael si avvicinò a me e mi disse:<<La cena è pronta, e sai cosa ti daremo?>>, disse Samael, sorridendo. Sorrideva? Il cibo sarebbe dovuto essere naturalmente ottimo! O forse era solamente un sorriso cattivo.

<<Ti spiego la situazione: un bambino, 3 mesi fa, a Luglio, non voleva mangiare il pesce perché conteneva molte spine. Così lo masticava e poi lo sputava. E ora, 3 mesi più tardi, viene servito sui vostri piatti. Buona fortuna nel mangiare il pesce marcio masticato, e buon appetito!>>, disse Samael, ridendo.

<<Per te, invece, Anastasia, ecco la pasta insapore!>>, disse l'arcangelo Gabriele.

<<Domani anche io mangerò il cibo scaduto?>>, chiese Anastasia.
<<Naturalmente!>>, disse l'arcangelo Gabriele, tirandole i capelli.
<<Mi fai male, così!>>, disse Anastasia.
<<E domani sarà peggio!>>, disse lui.

Anastasia era visibilmente spaventata. Iniziai a mangiare il pesce marcio, ma era troppo rancido. Non ce la potevo fare, era troppo cattivo. Anastasia mangiò la pasta, ma non sembrava disgustata.
Io invece ero estremamente disgustata. Non potevo più resistere. Mi inchinai e vomitai.

Samael si accorse e disse:<<Oh! Sai cosa succede se vomiti? Domani dovrai bere il tuo vomito!>>, raccolse il mio vomito e lo mise in un bicchiere con un cucchiaio. Io vomitai ancora, e Samael continuò a raccoglierlo. Domani l'unica cosa che avrei potuto bere sarebbe stato il mio vomito.

Non volevo pensarci, era ora di dormire. E andai ad accompagnare Anastasia nella sua camera da letto.

<<State scherzando?>>, urlò Anastasia.

Sembrava sorpresa nel vedere le spine.

<<Io non dormirò quì!>>, disse Anastasia.

<<Invece sì!>>, disse l'arcangelo Gabriele, apparendo all'improvviso. Lui la buttò dentro la stanza e chiuse la porta a chiave. Si sentivano le urla disumane.

<<Anche tu devi andare a dormire!>>, mi disse Samael.

Entrai volontariamente nella stanza e iniziai a saltare dal dolore, era difficile dormire lì. Samael chiuse a chiave la porta e io rimasi lì dentro. Sarei dovuta rimanere per 10 ore. Provavo dolore, le spine erano così affilate che mi sanguinavano i piedi. Mi coricai, e il mio corpo si ferì. Non ricordo molto, ma dopo un po', svenni.

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