Il Fischietto Magico

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Alessandro stava uscendo da scuola. Era un giorno apparentemente normale, e camminava dalla scuola a casa sua. Notava qualcosa di strano in giro, ma non sapeva cosa. La gente camminava lentamente, e c'era molto silenzio. Continuava a camminare per la strada. Ogni suo passo rimbombava nella via. La fermata degli autobus era ancora lontana. Alessandro rallentò. C'era ancora molto tempo, e lui non andava di fretta. Stava pensando di rimanere in quella via, perché magari avrebbe visto qualcuno, ma c'era sempre meno gente.

Alessandro camminava verso la fermata degli autobus. Mancavano ancora poche vie. Nei marciapiedi non c'era più quasi nessuno. Non c'era vento. Era tutto calmo. Alessandro attraversava la strada, c'era solo un'auto che passava, tutte le altre erano parcheggiate. Mancavano solo 200 metri alla fermata. Continuava a camminare, metro per metro, e si avvicinava sempre di più alla destinazione. L'autobus sarebbe passato tra 5 minuti, Alessandro era puntuale. Secondo lui l'autobus non sarebbe arrivato, c'era forse uno sciopero, per cui le auto e le persone mancavano. C'era troppo poco movimento, per una città come Milano. Alessandro arrivò al luogo desiderato. Era 2 minuti in anticipo. Non si vedevano autobus in giro. Ad un certo punto arrivò un uomo con una folta barba.

<<Alessandro!>>, disse.
<<Mi scusi, come fa a conoscermi? Le serve qualcosa?>>, disse Alessandro.
<<Mi chiamo Natsu, vengo da Asahikawa, tu sei il prescelto!>>
<<Il prescelto per cosa?>>
<<Per salvare il mondo!>>
<<Salvare il mondo? Da chi? Da cosa? E poi io non sono adatto, cerchi qualcun'altro, perfavore!>>
<<Non capisci, tu sei l'unico che può salvare il mondo da Akuma! Lui vuole mettere il mondo nel caos, ma tu puoi fare qualcosa!>>
<<Non sono adatto per questo!>>
<<Invece si, hai delle abilità! Senti, puoi ancora pensarci, tieni questo fischietto. Quando lo fischierai, verrò da te! Al momento, puoi sempre rifiutare>>
<<D'accordo, ci penserò, e glielo farò sapere!>>
<<Buona fortuna, giovane>>

Dicendo questo, Natsu scomparve nel nulla. Sembrava l'inizio di un'avventura surreale, ma tutto ciò stava accadendo davvero. L'autobus arrivò, e Alessandro entrò dentro. Stava tornando a casa, pensando se fischiare o no. Sarebbe arrivato all'improvviso dal nulla? Come avrebbe salvato il mondo? Alessandro era debole. Akuma probabilmente era fortissimo, quindi non sarebbe mai riuscito a batterlo. Arrivò a casa. Era pronto il pranzo.

Alessandro aveva finito di mangiare. Stava ancora pensando alla storia di Akuma, credendo che fosse tutto uno scherzo. Ancora non voleva usare il fischietto, voleva aspettare. Non era sicuro. Pssava la sua giornata a casa. Mise il fischietto sulla sua scrivania e accese il computer. Entrò su Facebook e ricevette una richiesta di amicizia: si trattava di Natsu Ivanov. Ne era sicuro, era il signore che incontrò prima di tornare a casa. Accettò la richiesta di amicizia e inviò un messaggio.

"Ciao, ho ancora il fischietto. Credo che fischierò prima o poi, ma mi lasci un po' di tempo per decidere. Sconfiggere un demone mi sembra un'impresa difficile, e non so se ci posso riuscire." Il messaggio fu inviato. Alessandro aspettò qualche minuto, ma non ci fu risposta. Natsu non era online. Decise di uscire da Facebook, e lo fece. Rimase a casa sua stando al computer, giocando ai videogiochi e studiando. Il fischietto era ancora sulla scrivania, e aspettava di essere usato.

Alessandro cercava informazioni sui telefoni nuovi. Eventualmente si stancò e uscì fuori a fare una passeggiata. Non era una giornata come le altre, perché aveva incontrato Natsu. Ora la domanda era se usare o no il fischietto. Decise, per il momento, che sarebbe stato meglio non usarlo, perché doveva prepararsi psicologicamente per sconfiggere Akuma.

Fece un giro per la via. La sua casa era esattamente come le altre. Stava chattando con una ragazza con cui voleva uscire. Ha accettato. Sarebbe uscito con lei domani. Era una ragazza di un'altra classe, con cui aveva parlato speso, ma che non aveva mai invitato ad uscire. Alessandro si annoiava a stare nella via, quindi tornò a casa. Prima di sconfiggere Akuma, voleva uscire con quella ragazza. Si chiamava Anna. Era ancora indeciso se usare il fischietto o no. La giornata passava lentamente, e Alessandro decise di guardare la televisione. C'era un programma che parlava di videogiochi di combattimento e li recensiva, e ad Alessandro piaceva molto. La giornata finì, e Alessandro andò a dormire. Domani sarebbe stato un gran giorno, sarebbe uscito con Anna.

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