<<Anastasia! Claudio non c'è!>>, dissi al telefono.
<<Come, non c'è? Cosa significa?>>, mi rispose Anastasia.
<<Ho chiesto informazioni agli insegnanti: oggi non c'era a scuola, nessuno lo ha visto. Sono preoccupato!>>, risposi.
<<Michele! Chiamiamo la polizia! Che qualcuno cerchi nostro figlio!>>, mi suggerì.
<<Ne discuteremo a casa, sto tornando!>>.
Chiusi il telefono. Non ci posso credere! Claudio, dove sei? Ti prego, fai che non sia stato rapito! Mi scesero delle lacrime ma cercai di contenermi. Dovevo chiamare la polizia? Ditemi voi cosa devo fare! Spero che Claudio stia bene. Forse si è semplicemente perso. Sono quasi arrivato a casa. Appena arriverò, discuterò con mia moglie se è il caso di chiamare la polizia oppure no. Spero che non sia successo niente a mio figlio. C'è un po' di traffico, ma non è niente in confronto agli altri giorni. Non so veramente cosa pensare, che fine avrà fatto Claudio? Le lacrime mi offuscano la vista, non vedo bene la strada. Vorrei avere un supporto morale, ma non posso. Continuo a guidare, ormai sono a casa, mi mancano poche vie. Continuo a pensare a Claudio, non riesco a smettere. So che un giorno lo ritroveremo, ne sono certo! Sono arrivato nella mia via, ma devo ancora trovare un parcheggio. Ho trovato il parcheggio, mi parcheggio e scendo dall'auto. Cammino, so già che dovrò chiamare la polizia. Prendo le chiavi e apro la porta. Ancora non sono entrato in casa. Cammino, vedo la porta di casa mia e la apro. Sono arrivato.
<<Anastasia...>>, dissi.
Avevo ancora le lacrime in faccia, ma anche lei non sembrava molto felice.
<<Cosa dobbiamo fare?>>, mi chiese.
<<Chiamiamo la polizia!>>, dissi.
Composi il numero nel mio telefono. Il telefono squillò.
<<Buongiorno, sono Michele Pace e ho perso mio figlio...>>
Gli diedi i miei dati e dissero che stavamo preparando una pattuglia di soccorso. Sorrisi.
<<Anastasia, vedrai! Troveremo Claudio entro domani! Devi solo aspettare!>>.
Anastasia non sorrise. Io ero ottimista, Claudio sarà presto di nuovo tra noi. Parlai con Anastasia, le volevo far notare una cosa.
<<Mi devi dire qualcosa?>>, mi chiese.
<<A dire la verità, sì!>>, risposi.
<<E perciò, dimmi!>>.
Non so se lo volevo dire, non credevo che fosse un momento adatto. Decisi di dirglielo, era una cosa che forse aveva notato anche lei, quindi glielo dissi.
<<Sto aspettando>>, mi disse.
<<E va bene, volevo solo dirti che ho notato che Claudio non era molto felice in questo periodo, non sorrideva mai, e si portava sempre un coltello in camera sua. Non è un comportamento sospetto? Io penso che sia depresso. Non mangiava molto, forse gli altri lo prendevano in giro, non lo so. Forse è scappato perché non era felice della sua vita! Tu cosa ne pensi? Io spero soltanto che non l'abbiano rapito. Potrebbe essergli successo qualunque cosa ma io penso che sia scappato!>>, dissi.
Anastasia mi guardò, con gli occhi di una persona che soffre, e disse:<<Ma cosa dici? Forse non gli davamo abbastanza amore, ma credo che fosse felice a modo suo. Secondo me qualcuno l'ha rapito. E credo che la polizia non lo troverà così facilmente. Probabilmente ora sta soffrendo. Quanto dovremo aspettare?>>
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Portale Infernale
AcciónClaudio è un ragazzo solo e sfortunato. Col passare del tempo, finalmente tornerà lentamente a essere felice, grazia all'aiuto di un ragazzo che viene allenato a combattere un demone molto pericoloso.