CAPITOLO 1

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**Ninaa**.
Erano le urla di Mariana la mia assistente sociale che mi ha guidato nell'orfanotrofio dal primo giorno in cui arrivai, fino ad oggi, eh bene si oggi d
ovrò conoscere i miei "nuovi genitori", il che mi rendeva molto ansiosa ma allo stesso tempo emozionata. Dovevo conoscere una nuova famiglia, nuova scuola, nuovi amici......Oh scusate non mi sono presentata io mi chiamo Antonina Williams, tutti mi chiamano Nina, sono alta con i capelli lunghi castani, occhi verdi smeraldo, non sono ne magra ne grassa, normale. I mie genitori mi abbandonarono quando avevo 10 anni e poi i miei zii a circa 14 anni mi affidarono all' orfanotrofio, non ne so il motivo perché i miei genitori mi lasciarono sola, sola a soffrire già da piccolina a piangere ogni giorno senza vedere una mamma con cui parlare,e un papà insomma un papà a starti accanto come chiunque genitore. Era arrivato il momento di conoscere i miei nuovi genitori e il mio nuovo fratello per come mi hanno avvisata. Era mattina e ad un certo punto vidi una signora alta bellissima con un completo tutto abbinato, sembrava una duchessa e poi affianco in braccetto c'era un uomo alto portava giacca e cravatta, anche lui molto bello. Si avvicinarono a me e mi dissero:
-Tu devi essere Antonina Williams?
-E voi dovete essere la famiglia Collins?
-Esatto!!
A questa risposta corsero ad abbracciarmi, lo trovai un gesto molto carino e affettuoso, mi stavano però soffocare, loro capirono e mi lasciarono. Afferrai le due grosse valigie e mi diressi con la "mia nuova famiglia". Come non detto in viaggio,scoprì che i miei genitori erano il duca e la duchessa di Londra e che avevano una grossa villa al centro di Londra. Appena Marc, "mioa padre", parcheggió la macchina, una scia di brivi mi percorse per tutto il corpo. Vidi al centro un'enorme piscina in pietra con dei maggiordomi che aspettavano li davanti con dei vassoi di diverse delizie da mangiare, u a sola parola a quella visiona: WOOW!!. Durante il viaggio verso casa mi dissero che avrei conosciuto un'altro ragazzo loro figlio e che è un'anno più grande che è molto duro ma che in fondo e molto dolce. Appena attraversai quel grande palazzo seguita da Marc e Miriam i miei genitori adottivi, vidi una porta nel bel mezzo del corridoio. Miriam mi disse:
-Ecco Nina questa è la tua nuova camera, disponi le tue cose e poi scendi per il pranzo che ti presentiamo Sam, tiani le chiavi, a dopo. Mi diede un enorme mazzo di chiavi e aprí la mia nuova camera. Era semplicemente stupenda!! Un enorme letto matrimoniale, un enorme armadio dove erano predisposti, milioni e milioni di vestiti, con anche milioni e milioni di scarpe di diversi tipi e alla moda. Certo che la mia nuova mamma aveva buon gusto pensai tra me e me. Ad un certo punto sentí bussare alla porta:
-Nina scendi per il pranzo. Era miriam che mi avvisó di scendere per il pranzo,
-Arrivoo, risposi.
Quando attraversai la porta c'era un enorme corridoio alla quale mi sono persa c'erano così tante corsie che non sapevi quale prendere per andare in cucina. Così sbattei contro qualcosa, o meglio qualcuno.
-Ehi stai attenta, mi hai fatto male, non vedi dove cammini?
-Scusa eh, se non so quale corridoio prendere per andare in cucina. Era sicuramente Sam il mio nuovo fratello, i nostri occhi si incrociarono, era dannatamente e follemente bellissimo. Capelli castani ,occhi azzurro mare ,dove ti ci potevi perdere in un mondo che non è il tuo, insomma in quel momento sentí dei brividi percorrermi su tutto il corpo. Si è comportato davvero molto duro con me e già mi dava su i nervi . Alla fine trovai la strada giusta e arrivai con Sam dietro di me che mi scrutava dalla testa ai piedi, mi sentivo il suo sguardo puntato su di me. Quando scesi sotto Miriam disse:
-Nina, lui è Sam, Sam lei è Nina. Subito controbbatte Sam rispondendo.
-Si ma, l'ho conosciuta prima siccome non guarda dove andava.
-Scusa ma questa casa è enorme e poi devi guardare tu dove vai non io,risposi fredda.
-Bla bla bla rispose.
Marc e Miriam risposero:
-Ehi calma, calma, Sam non ti rivolgere così a tua sorella.
-Non è mia sorella.
Ero furiosa, a quel punto gli lancia sguardi da "ti uccido", ma non gliela diedi vinta. Così subito risposi:
-Senti, si è capito che non mi vuoi tra i piedi, ma almeno lasciami in pace. A quel punto lo sentí pronunciare un "ti odio" ma non ci feci caso, e se ne sali in camera sua. Il giorno dopo, iniziavo la mia nuova scuola, il che mi rendeva felice, ma anche un po preoccupata, non mi piaceva l'idea di avere un fratello in mezzo ai piedi, non lo conoscevo tanto bene e non sapevo a quale gioco voleva giocare. Dopo il pranzo ringraziai, Miriam per tutti quei vestiti, e anche dell' ottimo pranzo anche se era cucinato dai servitù, ah mi sono dimenticata, in quella casa c'erano servitù e maggiordomi da tutte le parti, ad esempio io ne avevo uno personale in camera mia. Il giorno dopo sentí suonare la mia orrenda sveglia e siccome non riuscivo a chiuderla la buttai per terra, pensando che si sarebbe chiusa invece era più rumorosa di prima, quindi decisi di alzarmi, mi andai a lavare nel bagno che era anche in comune con Sam, la porta era chiusa, quindi bussai non rispose nessuno ed entrai, però sentivo dei strani rumori provenienti dal rubinetto della vasca da bagno mi girai e vidi un lago di schiuma e di acqua per terra, quando stavo andando a chiudere il rubinetto, vidi Sam che dormiva, ricoperto di schiuma nella faccia, gridai talmente tanto che oltre a lui, mi sentirono pure i vicini, a quel punto mi arrabbiai tanto e gli dissi:
-Sam ma ti pare il luogo adatto per dormire, mi hai fatta spaventare, sembri un alieno, venuto chissà da quale pianeta.
- Senti Nina, mi stavo facendo un bagno e mi sono addormentato, ora uno nemmeno un bagno si può fare?
-Senti Sam, questo bagno i tuoi genitori mi hanno detto che è in comune, io bussai ma non mi hai risposto, quindi la colpa è tua.
A quel punto davanto ai miei occhi, Sam uscì dalla vasca da bagno, completamente nudo, ma mi girai di colpo.
-Ma che caspita hai in quel cervello?, copriti muoviti.
-Che c'è hai forse paura di vedermi? Non ce la feci più, decisi di lasciarlo perdere e me ne andai, lasciandolo li nudo, con la porta aperta. Quando me ne andai vidi Miriam e Marc passare di li tutti spaventati, sentendo le mie urla, ma videro Sam in quelle condizioni e lo sgridarono di vestirsi, mi stavo spaccando dalle risate, la mia vendetta servita in un piatto d'argento, stavo morendo dalle risate, penso che gli diedero una punizione a Sam non sapevo che cosa, però gli stava bene a quell'idiota di come si è comportato con me. Così poi mi vestí, optai per un maglione rosso essendo dicembre faceva freddo, un pantalone-legghins stretto nero e le converse rosse, presi la mia tracolla e andai a scuola con Sam al mio fianco indossava un pantalone verde e una polo bianca e le vans era bellissimo, però era furioso non mi rivolse la parola per tutto il traggitto mi disse solo:
-Te la farò pagare ricordalo, mi limitai a rispondere:
-Ok fai come ti pare ma la colpa è tua, se vuoi dormire, dormi la notte e nel tuo letto, non nella vasca da bagno.
Appena arrivati a scuola, tutti si girarono e avevano gli occhi puntati su di me e Sam, subito vidi due "ragazze" se si possono chiamare così, oppure delle "malvestite" avvicinarsi a Sam, e gironzolargli attorno, la cosa mi diede tanto fastidio. Forse si lo ammetto ero gelosa, gelosa di quelle. Appena suonò la campanella, tutti entrammo, io mi diressi in segreteria a dirgli quale era la mia nuova classe e la Signorina Murphyc mi disse
-Tu devi essere, Antonina Collins, la figlia del duca e della duchessa, la tua nuova classe è la 3B
-Ok grazie mille. Così andai a cercare la mia nuova classe. Quando la trovai, bussai alla porta ed entrai.

Spazio Autrice:
Ciao ragazzi, questo è il mio primo capitolo della mia nuova storia, spero vi sia piaciuto e anche che vi sta piacendo la storia,lasciate qualche commento e anche un like. Grazie, alla prossima!!♥

NON CREDEVO DI AMARTI.Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon