CAPITOLO 6

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Il giorno dopo era Natale, appena mi svegliai era circa mezzogiorno, eh si ero proprio uba dormigliona, ma quella sera era la prima sera che dormivo bene che non facevo incubi, sarà stato per il bacio con Sam, mi ha tranquillizata per tutti gli anni in qui stavo in quella specie di galera dell'orfanotrofio, comunque appena mi svegliai incontrai davanti a me Anna e Jessica urlando:
-Buongiornoo dormiglionaa!!.
Dopo che mi gridarano al mio risveglio mi tirarono sotto nell'albero di Natale a scartare i regali, 'oh porca vacca non gli ho fatto nemmeno un regalo' pensai fra me e me. Mi diedero un pacco e c'era scritto "Per Nina♥", non crrdevo ai miei occhi appena aprí c'era una super gigantesca trousse della pupa a forma di castello, c'erano milioni di ombretti, non sapevo come ringraziarle e gli dissi:
-Ragazze siete veramente speciali, manon la posso accettare io mi sono dimenticata di farvi i regali, sono un'idiota, scusatemi.
-Scusa? ? Non devi nemmeno pensare questo, tu per noi due sei speciale, rispose Jessica.
Io ero ancora in pigiama e le enormi pantofole di Hello Kitty, che ho da quando ero piccola, all'improvviso scesero anche Sam e Simon, perché Anna li chiamò e Simon arrivò con un pacchetto dicendo:
-Tieni questo e da parte mia e di Sam, spero ti piaccia te lo abbiamo voluto dare di persona.
Senza nemmeno aprire dissi:
-Ragazzi scusatemi ma io non vi ho potuto fare dei regali, risposi subito ma Simon non mi fece finire di parlare che disse:
-Non ti preoccupare noi abbiamo già un regalo che sei tu non ci devi niente, disse.
-Che carino grazie, risposi sorridendogli.
Comunque appena aprí il regalo vidi una collana della "tiffany",e risposi:
-Ragazzi ma è bellissima grazie, ma vi sarà costata un casino?
-Tranquilla, rispose Simon, poi felicissima abbracciai subito Simon e pure Sam ringraziandoli, subito tutti e tre i fratelli se ne andarono con alcune scuse e Sam mi disse:
-Dammi, riferendosi alla collanina, mi alzai i capelli e me la infilò.
Appena finí di agganciare la collana, mi girai e i nostri occhi si incrociarono, mi prese per i fianchi e mi bació. Appena ci staccamo si mise a ridere dicendomi:
-Ma che enormi cose hai ai piedi?
-Collins, si chiamano pantafole, e poi non disprezzarle.
Scherzai mettendo il broncio e lui mi sussuró:
-Lo sai che sei bellissima vero?
-Si lo so, scherzai.
E poi gli ricordai un'avvenimento:
-Ehi fratellino, lo sai che domani ritorniamo a casa di Charlotte e tu ti devi mettere a pulire fino a mercoledì tutta la casa con una divisa da "tata" pure, mi dovrei preparare i pop corn già da ora.
-Colpa tua, rispose per poi andarsene.
Dopo che Sam se ne andò sali sopra nella mia cameretta e mi iniziai a lavare e a vestire, optai per una maglia bianca con una scritta rossa e una gonna a quadretti rossa, e poi le vans rosse e bianche, mi truccai leggermente con la mi nuova trousse e poi scesi sotto perché saremo usciti a farci una passeggiata tutti insieme, ma Sam era di nuovo con il malumore, eh chi diavolo lo poteva capire. Quella giornata la passammo veramente benissimo tranne qualche sguardo di "ti odio" lanciato da Sam. La sera sistemammo le valigie perché il giorno dopo andavamo a casa di Charlotte. La mattina dopo arrivammo a casa dei fratelli subito ci salutammo con tutti e poi Miriam gli disse a Sam:
-Ehi giovanotto da oggi in poi devi fare le pulizie a zia Charlotte, tieni questa è la tua divisa, impari a fare lo scemo, risponde Miriam porgendogli una divisa da donna.
Stavo morendo dalle risate, con me anche Anna e Jessica, Sam era furioso, ma la colpa era sua io non colpo per niente impara a farsi i fatti suoi, comunque
dimenticavo Miriam mi avvisó che capodanno lo passeremo in compagnia dell'altra sorella sua però che è vedova in un paesino un po lontano da Londra. Mi disse anche che Merily la sorella vedova aveva una figlia piccolina di 5 anni di nome Kat, davvero molto bella. Quei ultimi tre giorni trascorsero in fretta e vedevo Sam fare le pulizie oer tutta la casa ogni mattina e ogni pomeriggio con il suo adorabile grembiulino, quando non si accorgeva ogni tanto gli scattavo qualche foto, era bello pure conciato in quella maniera.
Salutammo tutti e poi mercoledì 28 dicembre partimmo per tornare alla villa, appena tornammo vidi Marc preoccupato, Sam super arrabbiato penso pure che piangeva, e vidi Maria la signora che si occupava della nostra casa piangere e un maggiordomo che la consolava, subito corsi da lei non sapevo cosa stava succedendo e gli domandai:
-Mari perché piangi?
-È libero
-Chi è libero?, gli chiesi preoccupata.
-Lo zio di Sam è libero dal carcere anche se non si trova in Europa potrebbe venire e ad uccidere Sam per vendicarsi, lo abbiamo scoperto mentre voi eravate dalla zia Charlotte.
-Oh mio Dio, risposi preoccupata e iniziai a piangere.
Poi vidi Miriam e Marc piangere e abbracciarsi e Sam non sapevo dov'era e lo cercai nel salone, ma non c'era, nel bagno bussai,ma niente, infine in camera sua.
-Ohh noo,Sam che diavolo stai facendo, quando vidi Sam iniziai a piangere non potevo crederci.
Spazio autrice:
Ciaoo ragazzi, scusate se è un po corto questo capitolo ma prometto che il prossimo sarà un po più lungo, comunque secondo voi perché Nina piange quando entra nella camera di Sam?, lo scoprirete nel prossimo capitolo, non dimenticatevi di lasciare un like e dite la vostra nei commenti.
Grazie e alla prossima!!♥

NON CREDEVO DI AMARTI.Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon