Arrivò svelto,
arrivò il tempo di piogge fredde e nostalgie ferite,
di sere sofferte, seppur colmate d'ebbrezza,
arrivò, e arrivò inquieto il tempo.
Masticavo solitamente speranze, nel mentre attendevo che la mia anima accogliesse un brivido.
Anelavo albe e
Scorgevo cuori sussultare,
Contorcersi per poi tornare a respirare,
Iridi tormentate, socchiuse ma adattate
a quel tempo, inquieto
partorito da medesime voglie.
La terra trema ancora di antichi tremori,
ma quant'é ,
quante sono le parole ?
me lo chiesi ancora, per un po'
limitandomi a custodire l'ineffabile delle cose.
Ma il tempo arrivò,
arrivò il tempo e sapeva di vino,
sapeva di caldi corpi che tentavano di sfiorare l'assoluto,
sapeva di te e di un vecchio call center,
di due birre ed il mare,
sapeva di amore,
orgasmi e risate,
di lacrime e desiderio.
Il tempo arrivò ma si restrinse scorgendomi il cuore.
Il tempo si fermò, allora, mi attese, mi chiamava
ma si fermò.
Ed io, imploravo, dunque, la luce.
Luce che si arginava agli angoli di sperdute vite,
Luce che mi ascoltava sussultare,
Luce non ha mai abbandonato i miei vuoti,
Accettai vita e morte,
Caos e Felicità
Ho scelto di amare la vita,
da morire di addii e sbornie passeggere.
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Songs of Innocence
PoetrySono qui a lasciar libere le lacrime cadere, sono qui sola, anche se amata. Ma sono qui. Immersa in una prigione di insicurezze, Torturata dal mio stesso io, Straziata dalla voglia di fuggire e forse poi ritornare. Eppure ancora una volta sono qui...