Terra

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Scorsi vite perire
e ossa farsi carne
tempeste appropriarsi di anime
e cuori dormienti, svegliarsi.
Udii, poi, silenzi far rumore
e l'affanno di respiri nascosti,
una terra vissuta che visse speranze perdute
la mia terra che accolse angosce e bellezze,
quella terra che mai fu più calda e lontana,
ed io scelsi, dunque, di vivere e riviverne una ancora,
più certa e sicura,
dunque
fidarsi dell' innegabile delle cose?
E fuggii nuovamente,
poiché il timore di perdere una terra non ha mai vagato lontano,
un po' come il desiderio di sfidare l'inconcebibile.
Ma che dire se la mia mente è tuttavia sempre stata attratta dal dover osare.
Gridami folle o dissennata , dunque se ho bramato salvare la mia terra oramai divenuta cenere,
e scagliami inoltre i tuoi sarcasmi se ho vagheggiato nell'ebrezza bevendo a solitudini vissute, a parole ferite, a labbra che tradiscono,
e anche a te , mia terra che non smanio più.
Oserò , oltremodo, di struggermi per un'altra nuova, che io sia per lei insonnia ma mai angoscia .

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