Vorrei, vorrei

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vorrei plasmare quelle labbra a mio piacimento,
le desidererei pronunciare parole probabilmente un po' scomposte sul petto
così che lo nutri di sicurezze,
carezze all'anima,
spine che divengono petali
e muri di orgoglio che mutano
in carta pesta.
Vorrei soffocare negli affanni
di frasi spezzate da quell' abituale
sbornia...
o forse necessiterei morirci e basta,
si, e scorgere la presa delle dita affondare nella pelle e placare le belve che animano i pensieri.
Io vorrei perdermi nel sangue tuo amaro che dimora tra il cuore e lo sterno, così da limitare il mio costante e folle desiderio di stringerlo tra le mani e rimanerne vittima e carnefice.
Vorrei plasmare labbra,
Voglio vederle muovere su di me e sentirle emettere parole dolci che si mescolino a spezzoni di rime incatenate dalla follia di un amore impossibile,
voglio vederle autodistruggersi se inconsciamente feriscono il mio cuore e curare le mie insicurezze se queste sono abitualmente perdibili.
Equilibri sperduti da istinti confusi.
Tutte le cose che desidero ti appartengono,
e allora?
Allora dannate siano le tue labbra, il tuo corpo e le tue mani,
dannato sia l'amore che tormenta animi,
dannata sia io e il mio nutrire solito di rimpianti.

Ritorna tutto in un onda e mi investe seppure mi prometto sempre di imparare a nuotare .

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