E mi salvasti...

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E mi salvasti quando insieme ai dannati miei demoni interiori vagavo,
mi salvasti dalle tenebre del mio costante spegnere attimi e mi salvasti dalle cicatrici sotto pelle , quelle che ardevano di strazio, quelle che adesso conoscono il tuo farmi male.
Eppure non posso fare a meno di scorgerti, scorgerti in mezzo ad altri, altri ed altra gente,
scorgere le tue mani,
udire il fastidioso suono della tua risata,
che adesso i tuoi sorrisi non son più miei...
Eppure non posso fare a meno di volgere il mio sguardo verso il tuo corpo,
corpo che un tempo amava il mio,
ed il mio essere così strana, strana ed impacciata,
ricordo che ti faceva impazzire, si impazzivi per quelle mie smorfie un po' innocenti che dedicavo solo alla tua parte dannata, quella di cui mi sono innamorata con il tempo e che poi non sono più riuscita a lasciar andare.
Ed ho cercato pace ovunque, senza mai più trovarla,
tranne che in un angolo, un angolo nel profondo della mia vulnerabile speranza, speranza di pensare e farlo dedicando poesie al dolore .
Ti fuggo, si
Fuggo da te seppure costruisca ponti per raggiungerti, come dire dimenticarti ma temere di riuscirci.
E mi chiedo come mi sei ancora dentro dopo avermelo strappato, avermi strappato il cuore.
Come mi sei ancora dentro ?
Ma no non rispondi e non lo farai più.
Eppure tempo fa amavi parlarmi, parlarmi sottovoce nel mentre facevi si che io gridassi il tuo nome,
Eh si non ti vergognavi neppure di incontrare i miei sguardi, ci avresti vissuto lì dentro non ricordi?
E posso giurare il fatto che non so neppure il motivo perché io senta il bisogno di parlarti, parlare a te,
forse perché eri la parte migliore di me?
Probabilmente ciò deriva dal fatto che mi hai fatta sentire , sentire e basta.
Sentire parte della vita, vita di cui mi sono innamorata, grazie a te.
Grazie a te.
E io sovente mi domando come ero io prima e come eri tu?
Non così, non così...
No non così , così come,
Cosi spento nei miei confronti,
Ero solo io e solo tu, io per te e tu per me.
Ero, ero e avrei voluto essere ancora.
Ma hai deciso ugualmente di strappare il rossore alle mie gote oramai pallide,
hai deciso di privare la mia anima della quiete,
Ed hai permesso ai miei occhi di morire, morire per sempre.
Hai penetrato con le tue perfette dita il mio cuore , nel mentre scorgevi l'amore, l'amore impazzito che ti dedicai, ma tu hai dimenticato, tu mi hai dimenticato.
Ed io , cara causa del mio strazio, io ho bisogno di te, eppure mi fa terrore ciò che sei e che non eri, mi fa terrore , mi fai terrore.
Non rammenti più ed io, seppure io ti chiesi di ricordarmi.
Parole al vento, come gli attimi fuggenti, come una nuova sbronza che mi rende vittima, ma di quale carnefice?

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