VELENO | UN GIOCO PROIBITO (PRESTO CARTACEO)

Nuove conoscenze

CAPITOLO DUE

In quell'attimo, l'unica cosa che volevo, era essere sua per una notte.

- Megan

Il suono fastidioso della sveglia risuona nella stanza e disturba il mio sonno.

Allungo le mani per spegnerla, urtando qualcosa che poi finisce per terra.

Mi raggomitolo nelle coperte di cotone ma le urla della mia migliore amica irrompono nelle mie orecchie.

"È ora di svegliarti dormigliona o vuoi perdere il primo giorno dell'ultimo anno di college."

Mi libera dalla coperte, costringendomi a riaprire gli occhi.

"Altri cinque minuti. Ti prego!"
Supplico, girandomi poi dall'altro lato del letto e stringendo a me, il cuscino.

"Aspetta. Questo che cos'è?"
Domanda prima di sollevarmi la maglietta sulla schiena.

Mi lamento infastidita quando le sue dita fredde scivolano sulla mia pelle.

"Con chi hai scopato ieri notte?!"

Nonostante io sia girata di spalle, riesco ad immaginare il suo sguardo indagare sulla mia schiena.

"Vuoi davvero farmi il terzo grado alle sei del mattino?"
Sbraito.

Ignoro la sua presenza e mi avvio verso il bagno dove trovo rifugio sotto il getto della doccia.

"Si. Se la mia migliore amica ignora il guaio in cui si sta cacciando."
Sussurra con tono di rimprovero.

"Blake è troppo preso dai suoi affari per prestare attenzione a me.
Questi succhiotti non sono nulla che un pò di fondotinta non possa nascondere."
Affermo, uscendo dalla doccia.

"Meg."
Sbraita.
Riesco a percepire l'esasperazione seccarle la gola.

"Non ho ucciso nessuno, Ok?
È stata soltanto una sera. Ora smettila di parlare e datti una mossa, siamo in ritardo."

"Cazzo!"
Impreca quando le faccio segno di guardare l'orologio che segna quasi le sette.

Lascia la mia stanza per fiondarsi nella sua e in pochi istanti ci troviamo ad essere pronte.

Un filo di trucco arrangiato, un frappuccino al volo e giù in strada.

Come avevo previsto, ci ritroviamo a correre tra i vari studenti e tra le macchine ferme nel parcheggio.