14) and now?

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EDWARD


'No, no, no cazzo...' Biascico nel panico. Non so cosa fare.

L'ho fatto ancora...le ho fatto ancora del male.

Nonostante questo lei mi guarda sorridendo, e una lacrima le cade lungo la sua guancia.

La scaccio via con il mio pollice, prima di chiamare gli altri 'Oddio!' Esclama la sua migliore amica, che subito le si posiziona vicino. 'Nel nostro zaino!' Dice come se le fosse venuta un'illuminazione improvvisa 'Ci sono delle medicazioni, prendetele, forza'.

Matthew, il più vicino alla borsa e seppur dolorante, l'afferra subito e ce la passa. Hanno portato delle garze sterili, acqua ossigenata, un asciugamano, cerotti ed altre cose inutili.

Alexander prende l'asciugamano e lo spinge sull'emorragia di Matt, in loro soccorso va Ethan con l'acqua ossigenata.

'Fatele aria' Ordino agli altri, mentre strappo la mia maglietta e faccio la stessa cosa, premo sull'emorragia, per rallentarla. 'Prendi le garze' Dico ad Halle, non smettendo di comprimere.

Dopo qualche minuto tolgo la maglietta e mettiamo due garze, per trattenere il più possibile la fuoriuscita del sangue.

'Dobbiamo andare all'ospedale, subito cazzo!' Urla Halle oramai in lacrime. 'E cosa racconteremo ai medici? Al coach? Siamo fottuti!' Risponde Alex sostenendo il nostro amico, 'Non me ne frega un cazzo, andiamo all'ospedale, il resto non ha importanza per adesso' Parlo io prendendo in braccio Elizabeth nel modo più delicato che posso.

'Sei in panico Ed, non puoi guidare così, posso portarla io se vuoi' Mi viene di fianco Ethan una volta che siamo usciti da quella fottuta banca. 'No' Ringhio 'La porto io, glielo devo' Il mio amico ha fottutamente ragione, ma non posso farlo, non ora che probabilmente non mi rivolgerà mai più la parola.

'Scusa' Le sussurro 'Non chiudere gli occhi' Non mi riconosco neppure più.

Sono davvero così tanto una persona di merda?

Sì, si cazzo se lo sono.

Nel giro di qualche secondo abbiamo raggiunto le nostre moto. Matthew va con Harry, Halle con Ethan ed Alexander da solo.

'Ascoltami' Mormoro ad Elizabeth 'Devi stringerti forte a me adesso, come se mi stessi abbracciando' Continuo. L'ho posizionata sopra di me e le nostre labbra sono ad un centimetro di distanza. Le metto il casco e la sento aggrapparsi a me, come un koala.

'Reggiti davvero questa volta' Le dico come ultima cosa prima di sfrecciare via. Quando incontriamo delle curve le poggio un braccio intorno alla schiena, per tenerla stretta e fare in modo che non cada.

Mentre guido sfiorando i limiti di velocità troppi ricordi mi tornano in mente.

'Papà!' Urlo non vedendolo vicino a me.

'Dov'è Robert?' Chiede qualcuno.

Vi prego, non ora.
Cerco di non pensare a nulla e di spegnere la mente, ma quella sera mi piomba in testa di continuo.

'Edward no!' Mi urla Norah.

Non sento nemmeno più il mio petto nudo gelare, a causa del freddo ghiacciante.

Scusa, è mio padre.

Premo ancora di più sull'acceleratore.

'Edward' Sussurra Elizabeth, credo.

Tutti sono nel panico.

Io corro e basta.

'Edward!' Urla stavolta, con la voce spezzata.

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