shared di4ries | danimirko | ita

chapter six: us

<< she looks just like a dream, the prettiest girl i've ever seen. >>

something about you - eyedress, dent may

mirko's pov

Da quand'è che ho così tanta voglia di andare a scuola? È probabilmente la cosa che ho aspettato di più da tutta la mattina.

Una cosa però è certa: è a causa di Bianca.
E non lo dico come una cosa negativa, perché è tutt'altro.

La sveglia non mi ha dato fastidio e non ho nemmeno trovato difficoltà nell'alzarmi dal letto.
Mi sembrava di volare una volta sveglio.
Persino Damiano ha notato differenze nel mio comportamento di stamattina.
Mi ricordo in particolare una frase che mi ha detto. "Ma sei sicuro di essere mio fratello?" mi ha chiesto.
Non posso biasimarlo, nemmeno io mi riconoscerei.

Anche nel tragitto per venire a scuola, camminavo completamente spensierato, senza pensare a quel che mi circondava.
L'unico mio pensiero era Bianca, insieme ad un modo per dirle quel che provo, perché, effettivamente, io non ho ancora trovato una maniera per confessarle i miei sentimenti, essendo comunque la mia prima volta.
Perciò, mi rimane solamente una cosa da fare, la mia ultima risorsa: chiedere ad Isabel.
Io e lei non parliamo tantissimo, però, dopo aver visto come ha aiutato Daniele per me, direi che mi posso fidare.

Però, immagino che sfigato che posso apparire. Oggi, tutti sanno cos'è l'amore, lo inseguono come se la loro vita ne dipendesse e lo cercano come se fosse oro. Ma io?
Io non l'ho mai cercato più di tanto. È vero, vorrei tanto provarlo, in fin dei conti, si sta bene a provare l'amore, però non è ciò che occupa la mia mente giorno e notte.
Io, ad esempio, non sono il più grande fan delle fiction romantiche. Sì, possono interessarmi, ma non le guardo come se fosse un hobby. Questo potrebbe giustificare quanto possa essere inesperto in questo campo.

Purtroppo, però, non lo cerco tanto perché vorrei dare tempo al tempo. Se proprio voglio innamorarmi di qualcuno, vorrei farlo per bene, vorrei vivere quelle sensazioni dell'amore vero. Per questo, io non lo cerco, ma lo aspetto, come se fosse destino che io mi innamori di qualcuno. Chissà, magari questa è la volta giusta?

È una domanda che mi chiedo da un paio di giorni, insieme ad un'altra che solitamente la prevale: come si fa a capire di essere innamorati di qualcuno?

Ovviamente, ci sono tutti i "sintomi" che uno prova, le farfalle nello stomaco, i pensieri e gli scenari che compaiono nella testa, la necessità di passare il tempo con la persona amata, però io come faccio a capire se sono presenti in me?
Come faccio a capire se sono autentici o se è la mia testa che mi convince che ci sono?

Non pensavo che l'amore fosse così complicato, però è quello il bello, no? Se fosse semplice, non sarebbe troppo facile?

Questa riflessione occupa la mia testa, al posto della lezione che, invece dovrei ascoltare.
Avrei continuato a pensarci, ma è suonata la campanella e, quindi, intervallo.

Perfetto, ora è l'occasione giusta per andare a parlare con Isa.

La vedo uscire dalla classe insieme a Pietro, ma corro immediatamente da lei.
La blocco tenendole delicatamente il braccio, cercando di non spaventarla. Una volta che si gira verso di me, mi chiede "Mirko? Che c'è?", con aria sorpresa.

Direi che sarebbe stato meglio chiamarla, come le persone normali. Però non ci riesco, dalla mia bocca sarebbero usciti solamente dei borbottii, che non mi avrebbero aiutato a concludere niente.