É un altro soleggiato giorno di inferno nella rovente Puglia estiva d'Agosto.
L'asfalto ondeggia all'orizzonte, il mare produce il suo solito suono rassicurante con l'aiuto di piccole onde che si infrangono sul bagnasciuga, la sabbia bollente spinge i bagnanti a esibirsi nelle danze più improbabili col tentativo di saltare da un'ombra all'altra. Le donne sfilano, gli uomini guardano, i bambini gridano, i bagnini fischiano e Matteo, sul suo lettino in seconda fila, prova a convincersi che non fa poi davvero così caldo, mentre gronda gocce di sudore, nascosto dietro i suoi occhiali da sole.
Vorreste una descrizione dettagliata, lo so, ma non dovete aspettarvi nulla di incredibile, non
esteticamente quanto meno.
Matteo è un ragazzo di ventisei anni, con non troppi capelli corti castani, un fisico assolutamente normale e un paio di grandi occhi marroni. Non supera il metro e settantacinque, odia il caldo estivo, infatti si trova molto più a suo agio nelle situazioni a basse temperature. Potremmo dire che è un tipo natalizio, o al massimo primaverile.
Per niente un brutto ragazzo, ma neanche uno per il quale le donne si girerebbero in blocco.
Lavora dove può, attualmente in un tabacchino. Suona la chitarra, ama leggere e cova l'assurdo
desiderio di diventare un cantautore come quelli di una volta. Uno di quelli che dicono cose sensate, cose che restano nella memoria delle persone come massime che insegnano a vivere o, semplicemente, come guizzi illuminanti che la gente possa poi ignorare.
Nonostante questo sembri il ritratto di una persona totalmente anonima, Matteo possiede le sue peculiarità. Ha un carattere che gli consente di capire la persone con cui si trova a parlare, di intuire chi ha davanti. Può affrontare praticamente ogni tipo di discorso, con il giusto mix di serietà e ironia.
È in grado di alleggerire una situazione pesante, di spezzare la tensione attraverso il corretto uso di una vecchia arte chiamata "irriverenza".
Riesce a essere, nello stesso tempo, opportuno e fuori luogo.
Mi rendo conto di quanto poco senso possa avere adesso questa descrizione, ma se avrete pazienza e fiducia credo capirete esattamente di cosa parlo.
Il suo particolare carattere lo ha sempre portato a riscuotere un discreto successo con l'altro sesso,
magari non al primo sguardo, ma sicuramente dopo una prima chiacchierata.
A sostegno di quanto appena detto, proprio in questa calda giornata di agosto, proprio a un paio di ombrelloni più in là, una ragazza dal costume intero blu continua a lanciare sguardi, che vorrebbe far credere innocenti, nella sua direzione. È abbronzata, ha i capelli lunghi ricci e scuri, le unghie dello stesso colore del costume, gli occhi verdi e leggermente a mandorla. Il corpo è longilineo, ogni cosa è ben proporzionata. Quando Matteo la guarda trova in risposta un sorriso perenne.
Poco prima i due avevano avuto occasione di scambiare due parole al bancone del bar, dove lei era andata per un gelato, e lui per una birra ghiacciata che, data l'ora (11 del mattino), aveva suscitato una prima occhiata incuriosita da parte della giovane ragazza:
«So a cosa stai pensando, ma la risposta è assolutamente no, non è una cosa saltuaria. Ogni mattina, appena arrivano le 11 prendo una birra fresca per mandare giù le medicine per il fegato».
Lei sorride ed esclama divertita:
«Oh mio Dio».
«E già, infatti se fossero state per il cuore le avrei accompagnate con un po' di frittura. Non sono mai stato un tipo fortunato».
«Io invece decisamente sì, a questo punto mi sento fortunata, visto che sto per mangiare un gelato senza doverlo accompagnare con nessuna medicina».
«Ehi! Rinfacciare la propria salute a un malato... ma che brutte maniere».
Ancora una volta sorridendo la ragazza si avvia verso il suo ombrellone e Matteo la saluta:
«Buon gelato straniera maleducata».
«Buona cura straniero malato».
Ed eccoci qui, venti minuti dopo. Minuti fatti di malizia e messaggi non troppo codificati.
Eccoci qui, dicevo, nel bagno di un lido, in una cocente giornata di agosto, con la giovane ragazza dal costume blu intero aggrappata al lavandino, mentre il nostro irriverente amico, alle sue spalle, scopre quanto sudore si possa perdere in un veloce e occasionale rapporto sessuale consumato in un'angusta e rovente toilette sulla spiaggia.
Potrei scommettere che in questo momento vi siate fatta un'idea totalmente sbagliata, sia su di lui che sulla ragazza. Come scrisse e cantò Guccini: I moralisti han chiuso i bar e le morali han chiuso i vostri cuori e spento i vostri ardori.
Lei era single, intrigata per qualche motivo che né io né voi possiamo realmente spiegare, e interessata a niente più di quello che aveva ottenuto. C'è chi ora sta giudicando, chi pensa sia stata un po troppo "leggera", chi pensa lo sia stata solo abbastanza.
Per ciò che riguarda lui, invece, non era la prima volta che gli accadeva una fortuna simile. Altre volte era capitato a Matteo di conoscere donne e averci a che fare tra le lenzuola, o in altri posti, nel giro di poco tempo. Ma tutto questo non lo ha mai preso gran che. Ha sempre amato il sesso, e lo ritiene una espressione del piacere fisico, e mentale, superba e insostituibile. Un atto del quale nessuno dovrebbe mai essere privato nella propria vita, finché di vita se ne ha. Ma da circa tre anni a questa parte nella sua testa qualcosa è cambiato.
E per capire cosa sia stato bisogna fare un piccolo salto indietro a quel giorno.
Perciò fate un leggero sforzo e seguitemi in una strada senza uscita, in una delle vie principali della città di Brindisi, ai piedi di un condominio, in un pomeriggio d'estate caldo, proprio come questo.
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Una canzone dagli accordi fuori tempo
RomanceMatteo è un ragazzo semplice, con un grande carisma e la passione per la chitarra. Sin dal primo "incontro" con Maria però, si porta addosso i segni di un amore che la vita, o chi per lei, prova in tutti i modi ad ostacolare. Ogni fievole scintilla...