Voce narrante.
Il mattino seguente arrivò come un macigno sulla schiena per Gary Oldman, che non aveva chiuso occhio per tutta la notte.Il pensiero della ragazza a pochi metri da lui, totalmente ignara della sua presenza, non lo aveva fatto assopire nemmeno per un minuto.
La sua mente era stata completamente in attività ad immaginare la reazione della giovane essendo che ella era una sua ammiratrice, nel vederlo quello stesso giorno.
Più ci pensava e più si sentiva frustrato con una leggera ansia che gli arrivava dallo stomaco al petto.
Si portò le mani al viso e sbadigliò leggermente, si scompigliò i capelli, già disordinati, e lentamente si alzò dal letto.
Fuori regnava ancora il buio ma a lui non importava, si alzava sempre presto al mattino anche se comunque quella giornata voleva riposare ancora un po', ma sapeva benissimamente che non ci sarebbe riuscito.
Finché non si sarebbero fatte le undici di mattina, la sua ansia non si sarebbe placata.
Con passo lento arrivò in cucina dove era intenzionato a prepararsi un caffè caldo, in modo da svegliarsi.
Ma prima di ciò, si avvicinò al alla cucina, dove sul marmo vi erano i suoi occhiali.
Ormai la sua vista si era fatta fioca e senza vedeva poco e niente, egli li prese e,per quello che gli permettevano i suoi occhi, li osservò.
"Sto invecchiando" sussurrò mentre si avviò verso il bagno intenzionato a darsi una rinfrescata.Appena ci mise piede si piazzò davanti allo specchio con sotto il lavandino e cominciò a lavarsi le mani e poi il viso con acqua fredda.
Questa lo fece rinvigorire ed egli si sentì leggermente meglio, ma il peso che aveva sullo stomaco non diminuì.
Fatto ciò inforcò gli occhiali e ritornò in cucina per prendere, finalmente, il caffè.
Una volta bevuta la bevanda, si accomodò sul divano con in mano il telefono.
Cercò tra i numeri della rubrica quello della moglie e senza esitazione lo cliccò e il telefono comincio a squillare.A Los Angeles dovevano essere le nove di sera per cui, si disse, che Gisele doveva essere sveglia.
Ed infatti la chiamata venne subito accettata e subito la voce di sua moglie gli arrivò alle orecchie come un raggio di sole che lo scaldò con premura, dove trovò sollievo in tutta quella faccenda.
"Gary" disse dolcemente.
"Tesoro, ti ho svegliata?" Chiese inarcando le sopracciglia.
"No no, leggevo. Tu invece ti sei appena svegliato?"
"Sì, sono le cinque del mattino" disse l'uomo sbadigliando leggermente.
"Capisco, comunque hai qualche novità?" Chiese la moglie con curiosità e timore allo stesso tempo.
Gary tremò a quella domanda ricordando che tra qualche ora avrebbe incontrato sua figlia.
Egli deglutì ma rispose alla moglie con apparentemente calma.
"Si, ci sono".La moglie dal suo tono capì all'istante che era successo qualcosa.
Gary Oldman avrebbe potuto ingannare chiunque con le sue doti attoriali, ma non avrebbe mai ingannato sua moglie.
"E dimmi, che cosa ti turba?" Chiese la donna con nonchalance.Egli rimase sorpreso "chi ti dice che mi turba qualcosa?" Chiese di scatto il marito, mentre sua moglie rise leggermente "perché quando usi il tono calmo, vuol dire che calmo non sei, anzi c'è qualcosa che non va".
Gary fu colpito e affondato da quella frase, ma infondo, si disse, che doveva aspettarselo da sua moglie.
Così annuì leggermente "sì, in effetti è così".
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The path of truth
FanfictionMary è una ragazza inglese di diciannove anni. Così giovane ma ha già raggiunto l'indipendenza. Vive da sola in un appartamento dove ha fatto molti sacrifici per averlo. La giovane, purtroppo, non è in buoni rapporti con la madre che le ha mentito r...