IV

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28/09/23
𝘙𝘰𝘮𝘢, 𝘚𝘵𝘶𝘥𝘪 𝘌𝘭𝘪𝘰𝘴.
Mirea si svegliò con l'emozione palpabile nel petto, pronta ad affrontare una nuova giornata di lezioni di danza che avrebbe scandito il suo giovedì mattina. L'orologio segnava le 10, e la giovane ballerina era determinata a perfezionare la coreografia che avrebbe portato in scena durante l'attesa puntata televisiva della domenica.
Indossò con cura l'abbigliamento adatto, un misto di eleganza e praticità che la caratterizzava, e mentre si apprestava a dare il buongiorno alle compagne di stanza, un silenzio imprevisto colpì l'appartamento. Nessun risveglio delle coinquiline, nessun bisbiglio nelle stanze adiacenti.
Senza indugiare, Mirea si diresse in cucina, dove il profumo del caffè appena preparato permeava l'aria. Salutò chiunque fosse presente, ottenendo risposte gentili e scambi di sorrisi con gli altri inquilini. Poi, con il borsone a tracolla, attraversò la porta d'ingresso con la determinazione di un'artista pronta a conquistare il palcoscenico.
La sala di danza era pervasa da un'atmosfera carica di eccitazione e attesa. Il maestro Emanuel, figura autorevole e guida esperta, la accolse con un sorriso. "Ho fatto ritardo?" scherzò Mirea, cercando di distendere l'aria. "In perfetto orario, come sempre," rispose Emanuel, svelando una complicità tra maestro e allieva che andava oltre il semplice insegnamento.
La lezione fu un intricato intreccio di passi di danza e consigli illuminanti. Quattro ore che sembrarono volare, plasmando il corpo e l'anima di Mirea. Alla fine della sessione, Emanuel decise di mandarla a casa per permetterle di riposarsi, consapevole della sua battaglia personale con la bulimia nervosa. "Mangiare è parte integrante della danza, ma soprattutto per la tua salute." le disse con compassione.
Il ritorno a casa, tuttavia, riservò un incontro inatteso. Mentre si dirigeva verso l'appartamento, Mirea si scontrò con Simone. "Scusa," balbettò Simone, ma l'indifferenza della giovane ballerina era un velo sottile che nascondeva sentimenti più profondi. "Non fa nulla," rispose lei, ma il tono tagliente delle sue parole rimase sospeso nell'aria come una melodia inquietante.
Una volta rientrata, Mirea preparò un leggero pasto, croccante tost e un bicchiere d'acqua, nutrendo il corpo che si era esibito con maestria durante le lezioni. Stanca e vinta dal sonno, si abbandonò al letto senza rendersi conto che il breve riposo si trasformò in un sonno profondo, prolungandosi fino a tardi nel pomeriggio.
Holden risvegliò Mirea con un tocco gentile, annunciando la cena preparata con dedizione da Holy e Matthew. L'atmosfera nella casa si riempì del profumo invitante del cibo, anticipando una serata di convivialità.
Holden, con un sorriso "Abbiamo fatto un miracolo in cucina, spero vi piaccia." Mirea, ancora assonnata "Che sorpresa! Non vedo l'ora di assaporare le vostre creazioni culinarie."
La cena fu un momento di scherzi e risate, con il duo improvvisato di chef che diventò il centro delle battute.
Matthew, ridendo "Diciamo che abbiamo un futuro da chef."
"Sì, ma forse meglio rimanere nel canto." Petite rispose irconicamente facendo ridere tutti
Tuttavia, tra le risate e gli scherzi, Simone osservava Holden con occhi carichi di odio. Un tempo, solo lui riusciva a farla ridere così, ma ora quelle risate sembravano essere un ricordo doloroso.
Simone, serrando i denti "Che ridere che mi fate." Holden, percependo la tensione "Qualcosa non va, Simone?"
Simone, rispose con sarcasmo "Nulla che tu possa capire."
La serata continuò in modo tranquillo, e Mirea, seppur sarcasticamente, rifletteva sul fatto che fosse già lì da quattro giorni. Un traguardo, in un certo senso.
Mirea, con un tono ironico "Quattro giorni e sono ancora qui. Un vero record."
Finalmente, la serata si concluse, e Mirea poté riabbracciare le sue compagne di stanza,Chiara , Gaia e Sofia, ragazze con le quali condivideva le gioie e le sfide della convivenza.
"Come stanno andando le lezioni di danza, Mimi?" le chiese Sofia dolcemente.
Mirea, con entusiasmo le rispose "Intense, ma ne vale la pena."
"E come ti trovi qui con noi?" Chiede di punto in bianco Gaia.
"Sì, vogliamo sentire tutte le storie." la appoggiò Chiara.
Le chiacchiere continuarono nella loro stanza, ritornando alla routine di amichevoli confidenze. Fino a quando, nel calar della notte, alcune di loro si abbandonarono a un sonno profondo, mentre l'oscurità avvolgeva la casa e il capitolo di quella serata si chiudeva, lasciando spazio ai sogni e ai misteri della notte.
Mirea, prima di abbandonarsi al sonno, si ritrovò in un dialogo intimo con se stessa, una solitaria riflessione su come fosse riuscita a integrarsi così facilmente senza incontrare particolari ostacoli. Un monologo silenzioso che rivelava il suo sguardo introverso sulla sua nuova vita.
Mirea, sussurrando tra sé  "È strano, come se fossi riuscita ad adattarmi senza sforzo. Mi sembra solo ieri che ero una spettatrice di questa vita collettiva, ora parte integrante di un gruppo eterogeneo. Forse, in fondo, il palcoscenico della danza mi ha insegnato a muovermi agilmente anche tra le persone."
Un breve sorriso solitario si dipinse sul suo volto, un riflesso di gratitudine mista a un sottile senso di incredulità.
Mirea, continuando nel silenzio della sua mente "Eppure, c'è qualcosa di irreale in questa normalità. Come se fossi intrappolata in uno di quei sogni surreali che si sciolgono all'alba. Forse è solo la mia riservatezza a farmi vedere tutto in modo così distante."
Guardò il soffitto, cercando risposte nei pensieri notturni. Un'aura di solitudine pervase la stanza, anche se esteriormente sembrava immersa in una socialità inaspettata.
Mirea, in un sospiro silenzioso "Forse è solo una parentesi. Sarà interessante vedere quanto durerà questo equilibrio tra la danza e la vita quotidiana, tra la solitudine e l'essere parte di qualcosa. Chissà, forse la mia risposta si trova nel ritmo costante del sonno che mi avvolge."
Con queste parole, si lasciò trasportare nel regno dei sogni, dove le domande silenziose trovano spesso risposte che la veglia non offre. E così, tra il suo dialogo interiore e il sonno che la abbracciava, Mirea si immerse nella notte, pronta ad affrontare il nuovo giorno che l'avrebbe accolta con le sue sfide e le sue danze silenziose.



𝘛𝘳𝘢 𝘭𝘦 𝘰𝘮𝘣𝘳𝘦 𝘴𝘪𝘭𝘦𝘯𝘻𝘪𝘰𝘴𝘦, 𝘔𝘪𝘳𝘦𝘢 𝘥𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘭𝘢 𝘴𝘰𝘭𝘪𝘵𝘶𝘥𝘪𝘯𝘦, 𝘵𝘦𝘴𝘴𝘦𝘯𝘥𝘰 𝘱𝘰𝘦𝘴𝘪𝘢 𝘯𝘦𝘪 𝘧𝘪𝘭𝘪 𝘪𝘯𝘷𝘪𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭'𝘢𝘯𝘪𝘮𝘢.


« E ogni volta che non sono coerente
E ogni volta che non è importante
Ogni volta che qualcuno si preoccupa per me
Ogni volta che non c'è
Proprio quando la stavo cercando
Ogni volta
Ogni volta quando »

collywobbles - Simone Galluzzo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora