Capitolo 8

37 3 0
                                    

Segreti E Sospetti


Chiara's POV

Okay, perdonare Guzmán non fu facile, e per un po' decisi di non parlare con lui.
Nonostante Guzmán volesse parlarmi io non volevo, sentivo ancora il disgusto addosso ripensando a quella merda.

A Lucrecia non piaceva questo suo atteggiamento e della sintonia che si era creata tra noi dopo la disgustosa sfida.

Dio quanto era insopportabile, quanto era odiosa, con quel sorriso da brava ragazza e miss-so-tutto-io sembrava che potesse fare tutto quello che voleva. Lei mi ricordava troppo una mia ex compagna delle medie, era tale e quale a lei, si credeva la migliore e si vantava sempre di prendere i voti più alti a scuola, senza contare che si vantava di essere la miglior pallavolista della classe e prendeva tutte le partite sul serio. 

Lucrecia era la persona più insopportabile che avessi mai conosciuto

«See you tomorrow guys» disse il professor Martin al termine della lezione mentre la campanella suonava.

Presi le mie cose e e uscii insieme ad altri miei compagni, e percorsi così i corridoi affollati per recarmi al mio armadietto. 

Inaspettatamente lì dentro trovai qualcosa che mi lasciò sorpresa, dentro c'era una scatola confezionata e impacchettata in una carta turchese, cosa mai poteva essere? 

Presi il pacchetto e me lo rigirai tra le mani, e ci trovai un biglietto: Sono sicuro che ti piacerà

Avevo un ammiratore segreto? Chi mai poteva essere il misterioso mittente? Mi guardai intorno e in fondo al corridoio vidi Guzmán sorridermi, lo ricambiai e presi il pacchetto mettendolo nello zaino.

Dopo aver preso le cose per la lezione successiva andai da sola per i corridoi della scuola, quando passai per caso accanto alla classe del professor Martin, accidentalmente sentii che parlava con un'alunna, sbirciai per ascoltare chi fosse.

La loro conversazione mi incuriosii e li spiai per ascoltarli «Hai indagato su di me e sulla mia famiglia?» chiese il professore fastidito «Indagato? Certo che no, siamo nel 21esimo secolo, tutto si trova sui social» rispose lei.

Da quel poco che capii ebbi chiaro che cosa avesse in mente quella santarellina con i tacchi, la conversazione andò avanti per qualche altro minuto.

Per farla breve la scorsa volta a inglese avevamo fatto una verifica a inglese, sono sempre stata molto brava in quella materia, e avevo preso un voto molto alto, avevo preso 9 e mezzo, e Lucrecia solo 9.

E fin qua uno direbbe, embè?

Lei è una ragazza molto ambiziosa, in quel dialogo stava ricattando il professore per avere un voto più alto, in cambio lei lo avrebbe aiutato a fargli adottare un bambino, inoltre quella signorinella si era permessa di dire al professore di alzarle il voto perché io avevo preso in più di lei, e Lucrecia aveva avuto il coraggio di etichettarmi come una "studentessa italiana privilegiata".

Bah! Ma dove le tirava fuori queste cazzate? Dalla borsa di Chanel che portava a scuola o da sotto le suole delle sue Jimmy Choo?

«In ogni caso ci rifletta» disse lei alzandosi con quel sorriso, io mi allontanai velocemente per non farmi vedere.

Ma chi cazzo si credeva di essere? Credeva che competere con me fosse facile? Voleva il voto alto? E che se lo prendesse, ma sentire queste cazzate mi fece salire i nervi alle stelle.


Lucrecia era sempre così piena di sé, e la cosa che mi dava fastidio era che lei pensava di comandare su tutto.

Elité |❝La Vita Cambia❞|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora