Epilogo

6 0 0
                                    

4 mesi dopo


Mattheo's POV

Il ritorno alla vita normale fu...strano a dire la verità. Rimettere piede in casa dopo due anni di assenza mi fece capire che un bel po' di tempo sarei rimasto a casa, e di sicuro avrei saltato le gite scolastiche.

Comunque anche tornare alla vita normale fu una riscoperta di tante cose, tornare con i miei unici e veri amici fu come una luce accesa. Non vi dico la gioia di Luca e Tommaso quando atterrai all'aeroporto e la prima cosa fu quella di abbracciarmi.

Per tutta l'estate passai il tempo a recuperare il programma lasciato a mezzo e a uscire quando potevo con i miei amici


«Hermanito!» disse Nano con gioia, mi lanciai tra le sue braccia felicissimo mentre mia sorella e Samuel si abbracciavano e si salutavano.

Ricordavo benissimo quella giornata di primo agosto, il campanello aveva suonato tre volte, mamma aveva risposto al citofono e qualcuno le aveva risposto, e con sorpresa mi trovai i fratelli García sulla soglia.

I due passarono tutta la giornata con noi, così li portammo a fare un giro alla Rinascente e a dare qualche tuffo in piscina.

Carla invece venne solo un paio di volte a trovarmi, e come promesso, ogni volta le preparavo un piatto di pasta al ragù, e questo le fece apprezzare il cibo italiano.

Il rientro a scuola fu forse il meno dei problemi, ma per me fu una gioia riabbracciare i miei compagni di classe, appena mi videro si lanciarono su di me.

Avrei voluto andarci prima che finisse la scuola, ma il rientro da Madrid aveva portato a rimettere a posto tutte le nostre cose e a riprogrammare la vita come un tempo.

Questi furono i miei pensieri in quella noiosa giornata di ottobre, la professoressa di italiano stava facendo lezione ed era palese che nessuno volesse ascoltarla, il mio amico Luca sonnecchiava sul banco e Tommaso stava cercando di prendere appunti.

Io invece avevo la testa altrove e non riuscivo a stare attento

«Troppo stanco?» chiese mia sorella mentre uscivamo da scuola per tornare a casa, in risposta sbadigliai «Troppo, oggi la professoressa non smetteva di spiegare» dissi con un sonno tremendo, lei ridacchiò «Perfino il nostro prof di storia» disse con una risata.


Il giorno dopo la giornata fu di nuovo una noia mortale, il professore di matematica interrogò e ad aumentare la giornata ci si mise la supplente, una bisbetica che ci aveva chiesto di fare silenzio.

In quel momento qualcuno bussò alla porta: in classe entrarono due alunne, tra cui Chiara, perché era lì? Scoprii che era lì con una ragazza perché dovevano fare un progetto scolastico con la prof.

Dopo aver salutato mia sorella mi misi a leggere qualcosa sul libro e a fare I compiti per il giorno dopo, ero rimasto indietro con fisica e volevo finirla al più presto

«Ragazzi accidenti, volete fare silenzio o no?» chiese la prof ad un certo punto spazientita, i miei compagni di classe si zittirono subito, per un attimo pensai che stesse parlando anche con me, eppure io non stavo dicendo nulla

«Cos'hai da guardare?» chiese guardando me, sentii tutte le attenzioni su di me e arrossii come un peperone, cosa voleva quella rompipalle? «Nulla, stavo solo studiando» risposi con calma.

La professoressa mi scrutò «Tu devi essere quello che è andato a studiare a Madrid, non è così?» chiese squadrandomi da capo a piedi, mia sorella la fissava confusa

Elité |❝La Vita Cambia❞|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora