Cap4: I.phone

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Elenapov
-tappati il naso.

Percy urlò al mio orecchio, ma se mi fossi tappata il naso avrei perso la presa su di lui e così non seguì l'ordine e due secondi dopo eravamo sott'acqua. All'impatto persi la presa su Percy ma non ero morta e non sentivo neanche l'acqua bagnarmi. Aprì gli occhi ed ero in una bolla d'aria sott'acqua. Provai a respirare ci riuscivo. Mi guardai intorno alla ricerca di Percy ma l'acqua era così inquinata che non vedevo due metri da me. E adesso? Potevo scoppiare la bolla e provare a nuotare verso la superficie, ma non sapevo quanto era lontana. Poi mi ricordai: la magia. Immaginai che l'acqua mi schizzasse fuori. Chiusi gli occhi e immaginai esattamente cosa doveva fare l'acqua. Successe ma non calcolai bene la forza e venni schizzata così velocemente fuori che non atterrai subito sulla terra ma stavo volando. Volai per pochi secondi e poi inizia a precipitare. Vedevo la terra che si avvicinava sempre di più alla mia faccia. URLAI. Non so perché non c'era davvero qualcuno che poteva salvarmi ma urlai.

Quasi all'impatto chiusi gli occhi ormai certa della mia morte

-ELENA.

Qualcuno urlò il mio nome e poi qualcosa mi prese in volo.

Quel qualcuno era Grover che aveva delle scarpe con delle ali che gli permettevano di volare. Cademmo insieme qualche metro più avanti.

Lo abbracciai per avermi salvato di nuovo la vita

-grazie adesso ti devo due vite.

-è il mio lavoro.

-ti comprerò una lattina, anzi tutte le lattine che vuoi.

Alle mie parole il suo stomaco brontolò e iniziammo a ridere, per un attimo mi scordai di tutto il resto ed ero solo felice di essere viva.

-ragazzi.

Annabeth stava correndo verso di noi.

-non sei morta- mi abbracciò, anzi stritolò -dov'è Percy?-

-PERCY.

Iniziai a correre verso il fiume. Quando arrivammo Percy stava riemergendo completamente asciutto dall'acqua. Gli corsi incontro per abbracciarlo ma poi qualcosa mi bloccò e gli diedi un pugno sul braccio

-EHI

-la prossima volta chiedimelo se voglio lanciarmi giù- gli diedi un altro pugno -ma grazie per avermi salvato la vita-

-prego, la prossima volta te lo chiederò prima-

Mi sorrise e Sentì la mia faccia andare in fiamme.

-siamo tutti vivi. Torniamo al treno prima che ci lasci qui- annabeth ci riportò alla realtà.

Sul treno Percy ci raccontò che una donna dell'acqua, che Annabeh ha detto essere una ninfa, gli aveva detto che il padre, Poseidone il grande dio del mare, lo voleva incontrare a santa monica

-non puoi rifiutarti.

Grover lo rimproverò

-ma non voglio, ma chissà cosa vuole da me.

Percy aveva gli occhi stanchi e molto tristi, forse la questione del padre gli aveva fatto ripensare a sua madre.

-saremo con te Percy, ad ogni passo.

Dissi sorridendogli e gli altri annuirono in accordo con me

-adesso riposiamoci. A Denver penseremo al prossimo passo.

Seguì il suggerimento di annabeth e appoggia la testa sulla sua spalla e in un attimo ero nel mondo dei sogni.

Dormì finché non arrivammo a Denver. Era il 14 giugno, mancavano 7 giorni al solstizio d'estate. Scesi dal treno decidemmo di cercare cibo, non mangiavamo dalla sera prima. Nessuno di noi 4 si lavava da giorni e guardando chi ci passasse accanto si sentiva.

Girammo un po' finchè non ci ritrovammo a un autolavaggio deserto

-chiamiamo il campo!

Annabeth inziò a correre verso le pompe d'acqua  mi chiesi se aveva visto un telefono nascosto. Ma la vidi mettere una monete per far partire l'acqua.

-quello non è un telefono.

Dissi confusa

-infatti, dobbiamo creare un arcobaleno

-mi stai perdendo annabeth

La bionda alzò agli occhi al cielo per poi imprecare in greco

-ehi. Non so come ma ho capito ciò che hai detto

- creiamo un arcobaleno per poi fare un offerta a Iris per chiamare il campo

-vuoi sacrificarci?!

-no, serve una Dracme d'oro. Percy hai l'ultima?

-si.

Percy le passò una moneta d'oro e annabeth la gettò nell'arcobaleno che si era creato grazie ad acqua e luce del sole

-Iris, accetta la nostra offerta e mostraci il campo mezzosangue.

All'inizio non successe nulla ma poi l'arcobaleno si aprì e comparve l'immagine di un campo pieno di ragazzi con maglie arancioni che sembravano combattere tra di loro.

-RAGAZZI.

Un ragazzo dai capelli biondi comparve nell'immagine.

-LUKE.

Annabeth iniziò ad arrossire e a sistemarsi i capelli. Ci volevano 3 docce e un parrucchiere per sistemare lo schifo in cui eravamo ma lei ci provò con le sole mani.

Prima che la conversazione potesse continuare sentimmo una macchina arrivare, annabeth e Grover decisero di andare a distrarli lasciando il compito a Percy di raccontare cosa era successo negli ultimi giorni.

Il figlio di Poseidone raccontò tutto nei minimi dettagli, distraendosi qualche volta su cose inutili ma nell'insieme gli avrei dato un 6 per l'impegno.

Mancano 30 secondi

La pompa automatica ci avvisò che tra poco l'acqua si sarebbe stoppata e con essa la chiamata magica

-ci serve una mano, doc'è chirone?

-gli dirò tutto io non ti preoccupare.ma non credo che potremmo mandarvi qualcosa. Dovrete farcela da soli-

qualcosa di quel ragazzo biondo non mi convinceva, sembrava quasi felice di vedere Percy pregare per un aiuto. Mi innervosì molto ma forse era solo stanchezza e fame

La chiamata si spense quando l'acqua si bloccò, vidi la faccia delusa di Percy e il mio stomaco si contorse.

Gli strinsi la mano per confortarlo

-riusciremo a cavarcela, anche se vuol dire lanciarci di nuovo da 200m-

A mia sorpresa Percy mi abbracciò fiondando la sua faccia sulla mia spalla, lo sentì tremante e singhiozzante e così aumentai la stretta del mio abbraccio per cercare di calmarlo

Non sapevo cosa dire così non dissi nulla e aspettai he fosse lui a staccarsi dall'abbraccio

-sono contento di averti trovato-

-beh anche io anche se fosse avrei preferito incontrarci a scuola-

-nah, odio le scuole-

Stavamo ridendo quando annabeth e Grover ci raggiungessero

-ma che fine avete fatto?-

-Luke?- chiese Annabeth a Percy, ignorando completamente la mia domanda.

Percy spiegò che la chiamata era finita qualche minuto prima, la figlia di Atena cambiò espressione si incupì fece spallucce e iniziò ad incamminarsi verso la strada

Guardai Percy preoccupata ma non sapeva neanche lui che stesse succedendo nella testa della semidea, così iniziammo solamente a seguirla sperando che a un certo punto ci parlasse di nuovo.

Percy Jackson: La Luna NuovaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora